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Elcin Ekinci – Istanbul-L’Aquila
Ekinci usa e guarda la città come un parcogiochi: osserva le tracce e poi lascia nuove tracce. Irrompe nella città usando la finzione e la fantasia in vari modi contro “il banale, il marcio”, in cui si è costretti a vivere
Comunicato stampa
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L’installazione, chiamata “ISTANBUL-L’AQUILA”, verrà presentata da Elcin Ekinci presso il Muspac, dal 15 al 31 Maggio.
“ISTANBUL-L’AQUILA” consiste in tre progetti svolti nelle 2 città in cui l’artista ha vissuto per un periodo.
Ekinci usa e guarda la città come un parcogiochi: osserva le tracce e poi lascia nuove tracce. Irrompe nella città usando la finzione e la fantasia in vari modi contro “il banale, il marcio”, in cui si è costretti a vivere.
Uno di questi progetti di intervento, che lei ha realizzato nel cimitero di Istanbul, si chiama “Contemplazione Surreale di Posti Futuri”. Il cimitero, che si trova nel centro di Istanbul su una strada molto frequentata, le permette ogni volta di attuare nuove letture e di associare la figura del cimitero a quelle che sono da considerare le antenate del museo, cioè le “Wunderkammer” (camere delle meraviglie), espressione appartenente alla lingua tedesca, usata per indicare particolari ambienti in cui, dal XVI secolo al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di straordinari oggetti.
Lei si chiede “se nel cimitero colloco le lapidi dei defunti dentro una “cornice”, non si trasforma quel posto stesso in un museo?.
Ogni corpo defunto rappresenta periodi, luoghi, status che diventano un insieme, un unico luogo…PERCHE’? Per ricordarci qualcosa? Ci invitano a perderci nei pensieri? O qualcosa è come nei musei e resiste nel tempo con la rappresentazione del divenire? Che cos’è l’arte? Che cos’è la verità?”.
L’altro lavoro, che si chiama “Come se”, è un progetto “irrealizzabile”, che lei ha concepito pensando ai diversi luoghi religiosi (chiese, moschee e sinagoghe) di Istambul.
Immagina e realizza “come se”.
Il suo nuovo progetto che sta realizzando a L’Aquila con il Muspac si chiama “Che cos’è il cimitero per te?”: un progetto interattivo articolato in 3 parti.
La prima parte crea una comunicazione con persone in luoghi pubblici e privati che lei indifferentemente più o meno conosceva. Ha portato con sé i suoi dossier e la sua macchina fotografica ovunque sia andata. E ha collezionato i pensieri della gente di altre culture raggruppandoli in fogli pieni di scritti e disegni.
In questo periodo Ekinci ha instaurato dialoghi con persone su argomenti importanti e non, tranne che sul concetto del cimitero. Questo perché ha pensato di capire il pensiero della gente su quest’argomento alla fine del progetto; pur avendo avuto difficoltà con la lingua italiana. E questa è un’altra importante traccia di questo progetto: “essere straniero” (“quanto posso capire delle cose che la gente mi dice?”).
La seconda parte del progetto si è svolta nel cimitero dell’Aquila. L’artista ha svolto una performance in questo luogo. Ha portato le sue valigie e ha creato una piccola casa portatile nel cimitero per vivere lì solo per 3 giorni durante le ore diurne (1 giorno durante la settimana e 2 giorni nel weekend). Ha vissuto lì e ha aspettato le persone che andavano a visitare il cimitero. Ha fatto alcune domande e dato ospitalità alle persone nel cimitero, offrendo tè e caramelle.
Nella terza parte di questo progetto ha preso tutti questi documenti, foto e mappe e li ha riportati al museo per condividerne il processo e le idee con gli altri.
Con questo modo di procedere il progetto è completo. Una grande comunicazione ed energia passa da una mente ad un’altra….
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Elcin Ekinci, che lavora generalmente con i concetti di “realtà”, “irrealtà”, “esistenza”, “identità”, identità sessuale e terminologia artistica, realizza questi progetti con diversi tipi di tecniche (video, istallazione, performance..), a seconda di quello che vuole realizzare.
Nei suoi ultimi lavori preferisce usare come materiale il suo corpo e quello degli altri, come una scultura che vive in una vita “reale”. Ha creato alcuni progetti “fiction” e progetti interattivi pieni di fantasia, di sogni e di storie come una detective.
Elcin Ekinci è nata a Iskenderun, in Turchia, nel 1980. Ha studiato “fashion design” presso l’Università di Marmara. Dal 2000 al 2004 ha studiato a fondo arte e design all’Università di Yildiz Teknik a Istanbul. Ha proseguito i suoi studi seguendo un corso da scultrice presso l’Università di Marmara (Istanbul) fino al 2005.
Vive e lavora ad Istanbul ma in questi giorni sta studiando in Italia per scrivere la sua tesi. Ha partecipato a molte esibizioni e progetti ad Istanbul e Milano.
“ISTANBUL-L’AQUILA” consiste in tre progetti svolti nelle 2 città in cui l’artista ha vissuto per un periodo.
Ekinci usa e guarda la città come un parcogiochi: osserva le tracce e poi lascia nuove tracce. Irrompe nella città usando la finzione e la fantasia in vari modi contro “il banale, il marcio”, in cui si è costretti a vivere.
Uno di questi progetti di intervento, che lei ha realizzato nel cimitero di Istanbul, si chiama “Contemplazione Surreale di Posti Futuri”. Il cimitero, che si trova nel centro di Istanbul su una strada molto frequentata, le permette ogni volta di attuare nuove letture e di associare la figura del cimitero a quelle che sono da considerare le antenate del museo, cioè le “Wunderkammer” (camere delle meraviglie), espressione appartenente alla lingua tedesca, usata per indicare particolari ambienti in cui, dal XVI secolo al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di straordinari oggetti.
Lei si chiede “se nel cimitero colloco le lapidi dei defunti dentro una “cornice”, non si trasforma quel posto stesso in un museo?.
Ogni corpo defunto rappresenta periodi, luoghi, status che diventano un insieme, un unico luogo…PERCHE’? Per ricordarci qualcosa? Ci invitano a perderci nei pensieri? O qualcosa è come nei musei e resiste nel tempo con la rappresentazione del divenire? Che cos’è l’arte? Che cos’è la verità?”.
L’altro lavoro, che si chiama “Come se”, è un progetto “irrealizzabile”, che lei ha concepito pensando ai diversi luoghi religiosi (chiese, moschee e sinagoghe) di Istambul.
Immagina e realizza “come se”.
Il suo nuovo progetto che sta realizzando a L’Aquila con il Muspac si chiama “Che cos’è il cimitero per te?”: un progetto interattivo articolato in 3 parti.
La prima parte crea una comunicazione con persone in luoghi pubblici e privati che lei indifferentemente più o meno conosceva. Ha portato con sé i suoi dossier e la sua macchina fotografica ovunque sia andata. E ha collezionato i pensieri della gente di altre culture raggruppandoli in fogli pieni di scritti e disegni.
In questo periodo Ekinci ha instaurato dialoghi con persone su argomenti importanti e non, tranne che sul concetto del cimitero. Questo perché ha pensato di capire il pensiero della gente su quest’argomento alla fine del progetto; pur avendo avuto difficoltà con la lingua italiana. E questa è un’altra importante traccia di questo progetto: “essere straniero” (“quanto posso capire delle cose che la gente mi dice?”).
La seconda parte del progetto si è svolta nel cimitero dell’Aquila. L’artista ha svolto una performance in questo luogo. Ha portato le sue valigie e ha creato una piccola casa portatile nel cimitero per vivere lì solo per 3 giorni durante le ore diurne (1 giorno durante la settimana e 2 giorni nel weekend). Ha vissuto lì e ha aspettato le persone che andavano a visitare il cimitero. Ha fatto alcune domande e dato ospitalità alle persone nel cimitero, offrendo tè e caramelle.
Nella terza parte di questo progetto ha preso tutti questi documenti, foto e mappe e li ha riportati al museo per condividerne il processo e le idee con gli altri.
Con questo modo di procedere il progetto è completo. Una grande comunicazione ed energia passa da una mente ad un’altra….
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Elcin Ekinci, che lavora generalmente con i concetti di “realtà”, “irrealtà”, “esistenza”, “identità”, identità sessuale e terminologia artistica, realizza questi progetti con diversi tipi di tecniche (video, istallazione, performance..), a seconda di quello che vuole realizzare.
Nei suoi ultimi lavori preferisce usare come materiale il suo corpo e quello degli altri, come una scultura che vive in una vita “reale”. Ha creato alcuni progetti “fiction” e progetti interattivi pieni di fantasia, di sogni e di storie come una detective.
Elcin Ekinci è nata a Iskenderun, in Turchia, nel 1980. Ha studiato “fashion design” presso l’Università di Marmara. Dal 2000 al 2004 ha studiato a fondo arte e design all’Università di Yildiz Teknik a Istanbul. Ha proseguito i suoi studi seguendo un corso da scultrice presso l’Università di Marmara (Istanbul) fino al 2005.
Vive e lavora ad Istanbul ma in questi giorni sta studiando in Italia per scrivere la sua tesi. Ha partecipato a molte esibizioni e progetti ad Istanbul e Milano.
15
maggio 2007
Elcin Ekinci – Istanbul-L’Aquila
Dal 15 al 31 maggio 2007
arte contemporanea
Location
MUSPAC – MUSEO SPERIMENTALE D’ARTE CONTEMPORANEA
L'aquila, Via Paganica, 17, (L'aquila)
L'aquila, Via Paganica, 17, (L'aquila)
Orario di apertura
lunedì/sabato 10,00 – 14,00 / 16.00 – 20,30
Vernissage
15 Maggio 2007, ore 18
Autore