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Elena Ascari – As in a Virtual Landscape
Sarà la mostra “As in a Virtual Landscape” di Elena Ascari, a cura di Nicola Bigliardi, ad inaugurare domenica 4 febbraio la settima stagione di CRAC, lo spazio dedicato all’arte contemporanea, a fruizione libera e gratuita, sotto le mura medievali di Castelnuovo Rangone.
Comunicato stampa
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Castelnuovo, CRAC inaugura con la mostra di Elena Ascari
Domenica 4 febbraio si rinnova la rassegna dedicata all’arte contemporanea
Sarà la mostra “As in a Virtual Landscape” di Elena Ascari, a cura di Nicola Bigliardi, ad inaugurare domenica 4 febbraio la settima stagione di CRAC, lo spazio dedicato all’arte contemporanea, a fruizione libera e gratuita, sotto le mura medievali di Castelnuovo Rangone. La prima esposizione della rassegna, curata da Alessandro Mescoli con Giorgia Cantelli e Massimiliano Piccinini e visibile fino al 24 marzo, vedrà al centro la ricerca pittorica dell’artista modenese, una riflessione sulla creazione dell'opera d'arte come risultato della dialettica fra il pensiero logico computazionale e quello empatico umano.
“In un tempo in cui miliardi di persone creano e condividono media digitali e accedono a scenari virtuali – si legge nel testo di accompagnamento di Nicola Bignardi, curatore della mostra –, non possiamo tralasciare, o dare per scontato, che l’umanità sempre più pensa e agisce usando dati e algoritmi, talvolta anche senza esserne cosciente, delineando, così, una spaccatura senza precedenti nel reale. In altre parole, ci troviamo, a pieno regime, in quel contesto che Pierre Bourdieu definirebbe di “violenza simbolica”, dove l’essere umano è costantemente indotto alla produzione e al consumo di immagini e quindi alla raccolta di dati e algoritmi attraverso qualsiasi sito web, social network o app di messaggistica. Da queste forze sociali, economiche, politiche e culturali emergono nuove forme espressive, ora di reazione, ora di circostanza, ora di curiosità verso questo mondo. Questo fenomeno lo possiamo scorgere nell’arte sia nei mezzi “classici” come pittura e scultura, in cui troviamo sovente la rielaborazione di immagini, dati e algoritmi presi da internet o sviluppati con appositi programmi, sia in quella schiera di artisti che lavorano con le tecnologie di neuro-imaging, bio-feedback, intelligenza artificiale e realtà virtuale in cui l’opera d’arte è il risultato dialettico fra il pensiero logico computazionale e quello empatico umano. Gli artisti che ricercano in questa direzione non nutrono l’esclusivo interesse di essere “moderni” e non si interessano di entrare in quella retorica iper capitalista del nuovo. Al contrario, sono affascinati dai nuovi strumenti del tempo e intravedono nell’eccezione, nell’incalcolabilità, nella perdita di controllo e nella non programmabilità un varco finora inesplorato in grado di scardinare gli automatismi del visibile. In questo scenario di forze, tensioni e curiosità emerge la ricerca pittorica di Elena Ascari, la quale, fascinata dall’interferenza fra la realtà, i media digitali e i sistemi computazionali, sente l’esigenza di perorare le cause dell’invisibile, di ciò che non è possibile esperire in natura ma che si manifesta solo se l’ordinario viene filtrato dai mezzi tecnologici.
Ascari, consapevole di essere anacronistica se avesse ritratto il paesaggio con gli occhi arcadici di un Poussin o un Lorrain, o romantici di un Friedrich, o anche “interiori” di un Van Gogh, vede un mondo ai confini dello schermo, distorto da programmi e software, che le permettono di trasdurre in pittura immagini di nuvole o fiori trovati in internet.
Quelli che erano fiori e nuvole, con l’intervento di sistemi computazionali, diventano altro, e ne oscilla, così, il loro senso originario. Così facendo l’esperienza estetica dell’osservatore davanti ai lavori di Elena Ascari non può soffermarsi solo sulla piacevolezza dello sguardo, anzi, deve farsi partecipe di un cambiamento epocale del linguaggio dell’arte. L’arte, che ci piaccia o no, ci sta mostrando come un’altra via sia ancora possibile e ciò che non si è potuto vedere, ora si può, finalmente, offrire alla vista”.
Domenica 4 febbraio si rinnova la rassegna dedicata all’arte contemporanea
Sarà la mostra “As in a Virtual Landscape” di Elena Ascari, a cura di Nicola Bigliardi, ad inaugurare domenica 4 febbraio la settima stagione di CRAC, lo spazio dedicato all’arte contemporanea, a fruizione libera e gratuita, sotto le mura medievali di Castelnuovo Rangone. La prima esposizione della rassegna, curata da Alessandro Mescoli con Giorgia Cantelli e Massimiliano Piccinini e visibile fino al 24 marzo, vedrà al centro la ricerca pittorica dell’artista modenese, una riflessione sulla creazione dell'opera d'arte come risultato della dialettica fra il pensiero logico computazionale e quello empatico umano.
“In un tempo in cui miliardi di persone creano e condividono media digitali e accedono a scenari virtuali – si legge nel testo di accompagnamento di Nicola Bignardi, curatore della mostra –, non possiamo tralasciare, o dare per scontato, che l’umanità sempre più pensa e agisce usando dati e algoritmi, talvolta anche senza esserne cosciente, delineando, così, una spaccatura senza precedenti nel reale. In altre parole, ci troviamo, a pieno regime, in quel contesto che Pierre Bourdieu definirebbe di “violenza simbolica”, dove l’essere umano è costantemente indotto alla produzione e al consumo di immagini e quindi alla raccolta di dati e algoritmi attraverso qualsiasi sito web, social network o app di messaggistica. Da queste forze sociali, economiche, politiche e culturali emergono nuove forme espressive, ora di reazione, ora di circostanza, ora di curiosità verso questo mondo. Questo fenomeno lo possiamo scorgere nell’arte sia nei mezzi “classici” come pittura e scultura, in cui troviamo sovente la rielaborazione di immagini, dati e algoritmi presi da internet o sviluppati con appositi programmi, sia in quella schiera di artisti che lavorano con le tecnologie di neuro-imaging, bio-feedback, intelligenza artificiale e realtà virtuale in cui l’opera d’arte è il risultato dialettico fra il pensiero logico computazionale e quello empatico umano. Gli artisti che ricercano in questa direzione non nutrono l’esclusivo interesse di essere “moderni” e non si interessano di entrare in quella retorica iper capitalista del nuovo. Al contrario, sono affascinati dai nuovi strumenti del tempo e intravedono nell’eccezione, nell’incalcolabilità, nella perdita di controllo e nella non programmabilità un varco finora inesplorato in grado di scardinare gli automatismi del visibile. In questo scenario di forze, tensioni e curiosità emerge la ricerca pittorica di Elena Ascari, la quale, fascinata dall’interferenza fra la realtà, i media digitali e i sistemi computazionali, sente l’esigenza di perorare le cause dell’invisibile, di ciò che non è possibile esperire in natura ma che si manifesta solo se l’ordinario viene filtrato dai mezzi tecnologici.
Ascari, consapevole di essere anacronistica se avesse ritratto il paesaggio con gli occhi arcadici di un Poussin o un Lorrain, o romantici di un Friedrich, o anche “interiori” di un Van Gogh, vede un mondo ai confini dello schermo, distorto da programmi e software, che le permettono di trasdurre in pittura immagini di nuvole o fiori trovati in internet.
Quelli che erano fiori e nuvole, con l’intervento di sistemi computazionali, diventano altro, e ne oscilla, così, il loro senso originario. Così facendo l’esperienza estetica dell’osservatore davanti ai lavori di Elena Ascari non può soffermarsi solo sulla piacevolezza dello sguardo, anzi, deve farsi partecipe di un cambiamento epocale del linguaggio dell’arte. L’arte, che ci piaccia o no, ci sta mostrando come un’altra via sia ancora possibile e ciò che non si è potuto vedere, ora si può, finalmente, offrire alla vista”.
04
febbraio 2024
Elena Ascari – As in a Virtual Landscape
Dal 04 febbraio al 24 marzo 2024
arte contemporanea
Location
CRAC – CASTELNUOVO RANGONE ARTE CONTEMPORANEA
Castelnuovo Rangone, via della Conciliazione, 1/D, (Modena)
Castelnuovo Rangone, via della Conciliazione, 1/D, (Modena)
Orario di apertura
0-24
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini