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Elena Clerici – Icone di paradiso
Icone di paradiso è mostra in cui Elena Clerici con l’incanto dell’encausto ad olio svela visioni di natura incontaminata che rievocano il paradiso terrestre spaziando dalle cascate ai deserti, dal mare al tramonto ai boschi estivi nei quali sono protagonisti assoluti serafici animali esotici e non
Comunicato stampa
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Icone di Paradiso – L’incanto dell’encausto è una mostra pittorica che rievoca le immagini dell’Eden perduto tra le suggestioni di una visione di scorci incantati in cui divengono protagonisti serafici e variopinti animali e la nostalgia che le stesse imprimono nell’anima in aperto e stridente contrasto con la quotidianità del XXI secolo dominata dal cemento e dall’acciaio. A suscitare queste veraci emozioni è la congenita e spontanea sensibilità naturalistica della giovane Elena Clerici, artista di Alagna (Pavia), già selezionata dal professor Paolo Levi tra i talenti italiani emergenti del suo volume La Nuova Arte (Editoriale Giorgio Mondadori), che rivela grande maestria nell’utilizzo di una tecnica pittorica ormai rara per quanto antica come l’encausto: ovvero una miscela ottenuta da colori sciolti nella cera e fissati a caldo sulla tavola. Questa metodologia artistica già presente nella civiltà egiziana ebbe con Victor Brauner (autore de Il Surrealista, uno dei manifesti del Surrealismo) uno dei più illustri esponenti: oggi viene adoperata nell’encausto ad olio in una forma più versatile e meno rudimentale.
La pittrice con questa modalità espressiva riesce a dare vivida esistenza ad eleganti pennuti esotici come a svagati palmipedi nostrani, impressionando tanto per l’intensità cromatica e la varietà delle sfumature nei dettagli quanto per il nitore del tratto che, senza cedere alle sirene a volte posticce dell’iperealismo, rivela tutta la forza del magico realismo della natura. Ad illuminare gli animali, spesso uccelli ma a volte anche lupi e giaguari, è comunque l’abilità di Elena Clerici di saperli far emergere da fondali ora illuminati da lampi di luce, ora rabbuiati dall’oscurità, in cui si può apprezzare anche l’eccellente padronanza della pittrice dei chiaroscuri e delle variazioni tonali che a volte scolpiscono in modo netto i protagonisti con vivaci contrasti di colore, altre volte li nascondono, ma trasmettono sempre un’impronta di lirica vitalità. Anche grazie all’incanto dell’encausto stesso, la luce che balugina dalle tele e dalle tavole è tale da far apparire un Paradiso terrestre un semplice angolo boschivo di felci, arbusti ed alberi. Il talento della giovane artista è proprio nella capacità di ravvivare ogni scorcio di natura con un’aura luminosa che instilla beatitudine a quanto è racchiuso nel dipinto come fosse un’edenica oasi di gioia germogliata nel grembo del creato, un sorso d’intatta cristallina eco primordiale da assaporare goccia a goccia come nettare per lo spirito; un effluvio di sano ottimismo che trasmette l’auspicio di un’autentica rinascita ecologica, come nell’efficace titolo della tavola coi lieti pappagalli, immagine emblema della mostra: Futuro Semplice.
Fabio Carisio
TESTO CRITICO DI GIUSEPPE POSSA
Ha iniziato a dipingere per semplice passione, dopo aver conseguito la maturità artistica, poi col tempo si è dedicata alla pittura in maniera sempre più assidua, stimolata anche dall’amore per le bellezze della natura e per gli animali. Con stile, tra l’Impressionismo e l’Iper-realismo, ritrae paesaggi, particolari di alberi o di boschi, scorci marini e appunto figure di animali. Questi ultimi sono colti da Elena Clerici con piglio fresco ed energia istintiva: una documentazione creata con eccellenti risultati, dentro un’aura cromatica di vivace e immediata percezione. L’autrice, con sicura maestria, rappresenta le posture essenziali e maggiormente espressive dei suoi soggetti, i quali sembrano chiedere all’artista di raffigurarli come in un ritratto.
L’artefice di queste opere, forse, vede la fauna selvatica, quale parte del creato, con il proprio istinto, la propria carica, a difesa di una natura sempre più minacciata e devastata. In tal senso gli animali diventano un simbolo di ritorno all’istinto e alla spontaneità, ostacolato dalla società di massa. O anche come metafora di una resistenza interiore dello spirito: ultima barriera a un caos che non sempre la ragione riesce a contenere. Infatti, qui gli aironi, i felini, le anatre, le raganelle e altri soggetti sono effigiati con quella caratteristica, quell’elemento particolare che permette loro di non estinguersi e rimanere ancora liberi, nonostante l’avanzamento “predatorio” della cementificazione contemporanea.
Il cammino di Elena Clerici, inoltre, è improntato anche sulla ricerca della bellezza espressiva di ciò che ci circonda: una natura vista nei suoi particolari, nelle sue forme e colori, ancora incontaminati. Sono lavori freschi e luminosi, i suoi: rarefatte atmosfere dove il sogno prevale sulla realtà, forse per dare al fruitore quel piacere estetico che la frenetica vita moderna sembra avergli sottratto. E proprio ciò che pare sfuggire alla società di oggi, è recuperato e valorizzato dalle “impressioni” della pittrice, la quale all’immagine che l’occhio “fotografa” trasferisce la sua fantasia. Infatti, coglie contorni, scorci, sequenze in primo piano e li trasforma in visioni oniriche, in intimi angoli in cui abbandonarsi spensierati, per distaccarsi dall’inquietudine quotidiana. Così i giochi di luce, d’azzurri e verdi, di grigi o arancioni autunnali, creano emozioni, evocano sentimenti, in un susseguirsi di magiche opere, lavorate a encausto su tela o su tavola, che scorrono come pagine aperte di un diario da condividere. Elena Clerici è un’artista di notevole sensibilità poetica e di ottime potenzialità sia sotto l’aspetto tecnico e stilistico, sia per quanto riguarda la scelta dei temi e dei soggetti rappresentati.
Giuseppe Possa
La pittrice con questa modalità espressiva riesce a dare vivida esistenza ad eleganti pennuti esotici come a svagati palmipedi nostrani, impressionando tanto per l’intensità cromatica e la varietà delle sfumature nei dettagli quanto per il nitore del tratto che, senza cedere alle sirene a volte posticce dell’iperealismo, rivela tutta la forza del magico realismo della natura. Ad illuminare gli animali, spesso uccelli ma a volte anche lupi e giaguari, è comunque l’abilità di Elena Clerici di saperli far emergere da fondali ora illuminati da lampi di luce, ora rabbuiati dall’oscurità, in cui si può apprezzare anche l’eccellente padronanza della pittrice dei chiaroscuri e delle variazioni tonali che a volte scolpiscono in modo netto i protagonisti con vivaci contrasti di colore, altre volte li nascondono, ma trasmettono sempre un’impronta di lirica vitalità. Anche grazie all’incanto dell’encausto stesso, la luce che balugina dalle tele e dalle tavole è tale da far apparire un Paradiso terrestre un semplice angolo boschivo di felci, arbusti ed alberi. Il talento della giovane artista è proprio nella capacità di ravvivare ogni scorcio di natura con un’aura luminosa che instilla beatitudine a quanto è racchiuso nel dipinto come fosse un’edenica oasi di gioia germogliata nel grembo del creato, un sorso d’intatta cristallina eco primordiale da assaporare goccia a goccia come nettare per lo spirito; un effluvio di sano ottimismo che trasmette l’auspicio di un’autentica rinascita ecologica, come nell’efficace titolo della tavola coi lieti pappagalli, immagine emblema della mostra: Futuro Semplice.
Fabio Carisio
TESTO CRITICO DI GIUSEPPE POSSA
Ha iniziato a dipingere per semplice passione, dopo aver conseguito la maturità artistica, poi col tempo si è dedicata alla pittura in maniera sempre più assidua, stimolata anche dall’amore per le bellezze della natura e per gli animali. Con stile, tra l’Impressionismo e l’Iper-realismo, ritrae paesaggi, particolari di alberi o di boschi, scorci marini e appunto figure di animali. Questi ultimi sono colti da Elena Clerici con piglio fresco ed energia istintiva: una documentazione creata con eccellenti risultati, dentro un’aura cromatica di vivace e immediata percezione. L’autrice, con sicura maestria, rappresenta le posture essenziali e maggiormente espressive dei suoi soggetti, i quali sembrano chiedere all’artista di raffigurarli come in un ritratto.
L’artefice di queste opere, forse, vede la fauna selvatica, quale parte del creato, con il proprio istinto, la propria carica, a difesa di una natura sempre più minacciata e devastata. In tal senso gli animali diventano un simbolo di ritorno all’istinto e alla spontaneità, ostacolato dalla società di massa. O anche come metafora di una resistenza interiore dello spirito: ultima barriera a un caos che non sempre la ragione riesce a contenere. Infatti, qui gli aironi, i felini, le anatre, le raganelle e altri soggetti sono effigiati con quella caratteristica, quell’elemento particolare che permette loro di non estinguersi e rimanere ancora liberi, nonostante l’avanzamento “predatorio” della cementificazione contemporanea.
Il cammino di Elena Clerici, inoltre, è improntato anche sulla ricerca della bellezza espressiva di ciò che ci circonda: una natura vista nei suoi particolari, nelle sue forme e colori, ancora incontaminati. Sono lavori freschi e luminosi, i suoi: rarefatte atmosfere dove il sogno prevale sulla realtà, forse per dare al fruitore quel piacere estetico che la frenetica vita moderna sembra avergli sottratto. E proprio ciò che pare sfuggire alla società di oggi, è recuperato e valorizzato dalle “impressioni” della pittrice, la quale all’immagine che l’occhio “fotografa” trasferisce la sua fantasia. Infatti, coglie contorni, scorci, sequenze in primo piano e li trasforma in visioni oniriche, in intimi angoli in cui abbandonarsi spensierati, per distaccarsi dall’inquietudine quotidiana. Così i giochi di luce, d’azzurri e verdi, di grigi o arancioni autunnali, creano emozioni, evocano sentimenti, in un susseguirsi di magiche opere, lavorate a encausto su tela o su tavola, che scorrono come pagine aperte di un diario da condividere. Elena Clerici è un’artista di notevole sensibilità poetica e di ottime potenzialità sia sotto l’aspetto tecnico e stilistico, sia per quanto riguarda la scelta dei temi e dei soggetti rappresentati.
Giuseppe Possa
04
dicembre 2011
Elena Clerici – Icone di paradiso
Dal 04 dicembre 2011 all'otto gennaio 2012
arte contemporanea
Location
ART & WINE GALLERY – PALAZZO MEDICI DEL VASCELLO
Asti, Piazza Roma, 13, (Asti)
Asti, Piazza Roma, 13, (Asti)
Orario di apertura
Domenica, mercoledì e giovedì dalle 15,30 alle 19,30
Venerdì e sabato dalle 11 alle 13 e dalle 15,30 alle 19,30
Vernissage
4 Dicembre 2011, ore 16,30
Autore
Curatore