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Elena Monaco / Vera Gabriella Occhetti – Apocalisse
La struttura a capriate lignee e vetro del Movicentro di Acqui Terme delinea l’immensa carena di una nave. Vi issa alte le sue vele dipinte Elena Monaco, raccontando l’angelo e l’uomo, i cavalli ed i demoni di un’Apocalisse gentile, dove il peccato della carne e la pena divina che
colpisce sono velati dal simbolo di un disegno virtuoso. Vi si innestano sotto, come una spina, lungo l’intera struttura, le grandi tele materiche e monocrome di Vera Gabriella Occhetti, che dà forma alla vendetta divina, all’esplosione di una gloria che irradia dolore e distruzione
Comunicato stampa
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La struttura a capriate lignee e vetro del Movicentro di Acqui Terme delinea l’immensa
carena di una nave.
Vi issa alte le sue vele dipinte Elena Monaco, raccontando l’angelo e l’uomo, i cavalli
ed i demoni di un’Apocalisse gentile, dove il peccato della carne e la pena divina che
colpisce sono velati dal simbolo di un disegno virtuoso. Vi si innestano sotto, come una
spina, lungo l’intera struttura, le grandi tele materiche e monocrome di Vera Gabriella
Occhetti, che dà forma alla vendetta divina, all’esplosione di una gloria che irradia dolore
e distruzione.
L’Apocalisse: il libro profetico per eccellenza vecchio di duemila anni commentato con
le opere di due artiste di oggi, legate da un opposto dogmatico: la figura. L’esasperazione
e di contro l’assenza della figura. E da un comune corollario: il colore. L’uso improprio
del colore. Puro, raccolto dal secchiello a spatolate grumose e grevi di luminosità; e per
converso distillato da punte e polveri di grafite, ricco dei lucori argentati che trascorrono
l’infinita gamma iridea dei grigi, dalla madreperla al catrame.
La fede e la speranza, l’angoscia e la disperazione della profezia, sono alcune delle mille
ragioni del far arte. Escono dal profondo del corpo e dello spirito, del cervello e del
cuore, dell’istinto e della ragione, di ciò che si dichiara sentimento o emozione, o l’algore
dell’assenza di ambedue. Si concretizzano in forme differenti a seconda dell’intensità,
dell’irruenza, della meditazione, dell’amore, della sofferenza. L’uomo, scrivendo nel
Libro divino d’esser stato fatto a icona di Dio, testimonia un orgoglio immenso, è la
più straordinaria espressione della sua avidità di possesso sul mondo in cui vive e sulla
natura che lo circonda.
Anche l’artista crede che il suo lavoro sia un privilegio: quello di creare, di poter farsi
demiurgo e dare alla forma fisica qualcosa di “divino”.
E talvolta ci riesce.
(Gianfranco Schialvino)
carena di una nave.
Vi issa alte le sue vele dipinte Elena Monaco, raccontando l’angelo e l’uomo, i cavalli
ed i demoni di un’Apocalisse gentile, dove il peccato della carne e la pena divina che
colpisce sono velati dal simbolo di un disegno virtuoso. Vi si innestano sotto, come una
spina, lungo l’intera struttura, le grandi tele materiche e monocrome di Vera Gabriella
Occhetti, che dà forma alla vendetta divina, all’esplosione di una gloria che irradia dolore
e distruzione.
L’Apocalisse: il libro profetico per eccellenza vecchio di duemila anni commentato con
le opere di due artiste di oggi, legate da un opposto dogmatico: la figura. L’esasperazione
e di contro l’assenza della figura. E da un comune corollario: il colore. L’uso improprio
del colore. Puro, raccolto dal secchiello a spatolate grumose e grevi di luminosità; e per
converso distillato da punte e polveri di grafite, ricco dei lucori argentati che trascorrono
l’infinita gamma iridea dei grigi, dalla madreperla al catrame.
La fede e la speranza, l’angoscia e la disperazione della profezia, sono alcune delle mille
ragioni del far arte. Escono dal profondo del corpo e dello spirito, del cervello e del
cuore, dell’istinto e della ragione, di ciò che si dichiara sentimento o emozione, o l’algore
dell’assenza di ambedue. Si concretizzano in forme differenti a seconda dell’intensità,
dell’irruenza, della meditazione, dell’amore, della sofferenza. L’uomo, scrivendo nel
Libro divino d’esser stato fatto a icona di Dio, testimonia un orgoglio immenso, è la
più straordinaria espressione della sua avidità di possesso sul mondo in cui vive e sulla
natura che lo circonda.
Anche l’artista crede che il suo lavoro sia un privilegio: quello di creare, di poter farsi
demiurgo e dare alla forma fisica qualcosa di “divino”.
E talvolta ci riesce.
(Gianfranco Schialvino)
25
giugno 2011
Elena Monaco / Vera Gabriella Occhetti – Apocalisse
Dal 25 giugno al 10 luglio 2011
arte contemporanea
Location
MOVICENTRO
Acqui Terme, Via Alessandria, (Alessandria)
Acqui Terme, Via Alessandria, (Alessandria)
Vernissage
25 Giugno 2011, ore 17.30
Autore
Curatore