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Elena Parisi – Permanenza
Destinazioni… dove non ci sono partenze. Elena Parisi, ci accompagna in un viaggio molto speciale, alla scoperta della bellezza che si annida là dove meno te l’aspetti. Per esempio in una zona di degrado, lungo un tratto di costa
Comunicato stampa
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E L E N A P A R I S I
al mimumo MICROMUSEOMONZA
giovedì 1 - mercoledì 7 marzo 2018
Elena Parisi
Illustratrice, fotografa, grafica multimediale, art director e aiuto scenografa per il cinema e il teatro, Elena Parisi non si può dire certo che manchi di una poliedrica esperienza lavorativa nel campo dell'arte. Questo le ha permesso di assemblare dentro di sè un bagaglio culturale molto ricco che si traduce in una spiccata attitudine alla creazione immaginifica.
Attraverso le trasformazioni dell'immagine, infatti, cerca di far emergere, evocandole visivamente, le varie componenti dell'io, identificando così quelle parti nascoste e troppo spesso inascoltate che giacciono nell'animo di ogni individuo.
Come la fotografia non è copia esatta del reale, ma una sua interpretazione, così Elena Parisi interpreta a livello psichico i suoi soggetti esasperando il sentimento che li abita al momento dello scatto.
Perdendosi le coordinate cromatiche appartenenti alla vista quotidiana si aprono porte inesplorate su fantastici mondi esoterici dove vengono concessi libertà ed abbandono.
Figlia d'arte del noto fashion designer Marcello Parisi, si è occupata per molti anni dell'azienda paterna disegnando tessuti per l'alta moda. In seguito inizia a differenziare la sua attività artistica, allargando ad altri settori della creatività il suo curriculum professionale. Il suo lavoro artistico inizia nel 1996 e da allora espone in Italia e all'estero. Nel 2011 le sue opere sono state esposte alla 54° Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2014 partecipa alla 4° Edizione del MIA Fair Milano fiera internazionale d'arte dedicata alla fotografia.
www.elenaparisi.com parisi.elena@libero.it
Destinazioni… dove non ci sono partenze
Elena Parisi, ci accompagna in un viaggio molto speciale, alla scoperta della bellezza che si annida là dove meno te l'aspetti. Per esempio in una zona di degrado, lungo un tratto di costa, nell'isola di Pantelleria, che i ripetuti incendi hanno reso inagibile.
Il suo è uno sguardo di assoluta purezza, radicalmente minimalista, sensibile ai dettagli: superfici, corrosioni, riflessi di ombre sul selciato… e però una sguardo mai superficiale o impressionista. Ogni inquadratura testimonia il massimo rigore di ricerca, nella messa a fuoco dei valori di composizione, equilibro di forme, contrasto di luci e ombre, che ogni close up restituisce alla percezione con effetti di sorprendente intensità.
Uno sguardo, quello di Elena Parisi, mai appagato né pigro, semmai di qualcuno che invece di percorrere le solite strade predilige il fuori-rotta, e che alla messa a fuoco di ciò che sta lontano, preferisce l'indagine di tutto ciò che normalmente trascuriamo. Ed ecco un semplice ciuffetto di steli, di fiori che intuiamo quasi secchi, che campeggiano sullo sfondo di uno spazio/muro come la più splendida e riuscita ikebana. Ecco quella forma/lama/ferita che in effetti non sapremmo identificare, attraversare il campo visivo con lussureggiante vitalità.
Il lavoro del tempo. La corrosione dei cosiddetti elementi all'opera su qualsiasi materiale, anche il più resistente. La trasfigurazione letteralmente sorprendente, che si compie sul corpo di cose, oggetti, forme, per un processo di totale e autonomo shape shifting, e con risultati così spettacolari. E poi il lavoro dei passi. Quella particolare circospezione (basta la parola stessa per visualizzarne proprio la postura) che gradatamente prende il sopravvento su ogni movenza: ad ogni nuovo passo corrisponde una rivelazione. E soprattutto appunto la testimonianza di consapevolezza nella ricerca: esercizio di uno sguardo che mai si accontenta di quel che ha visto, perché c'è sempre una nuova visione e angolatura.
Queste le coordinate all'interno delle quali si muove il lavoro di Elena Parisi: continuamente all'erta, in ascolto, attento a decifrare anche nei minimi rapporti di luce ed ombra la significazione di quel qualcosa, di quelle anime silenziose (come lei le definisce) che non si possono mancare. E che lei vede, coglie, rivela, mette a fuoco, anche per noi.
Daniela Bezzi
al mimumo MICROMUSEOMONZA
giovedì 1 - mercoledì 7 marzo 2018
Elena Parisi
Illustratrice, fotografa, grafica multimediale, art director e aiuto scenografa per il cinema e il teatro, Elena Parisi non si può dire certo che manchi di una poliedrica esperienza lavorativa nel campo dell'arte. Questo le ha permesso di assemblare dentro di sè un bagaglio culturale molto ricco che si traduce in una spiccata attitudine alla creazione immaginifica.
Attraverso le trasformazioni dell'immagine, infatti, cerca di far emergere, evocandole visivamente, le varie componenti dell'io, identificando così quelle parti nascoste e troppo spesso inascoltate che giacciono nell'animo di ogni individuo.
Come la fotografia non è copia esatta del reale, ma una sua interpretazione, così Elena Parisi interpreta a livello psichico i suoi soggetti esasperando il sentimento che li abita al momento dello scatto.
Perdendosi le coordinate cromatiche appartenenti alla vista quotidiana si aprono porte inesplorate su fantastici mondi esoterici dove vengono concessi libertà ed abbandono.
Figlia d'arte del noto fashion designer Marcello Parisi, si è occupata per molti anni dell'azienda paterna disegnando tessuti per l'alta moda. In seguito inizia a differenziare la sua attività artistica, allargando ad altri settori della creatività il suo curriculum professionale. Il suo lavoro artistico inizia nel 1996 e da allora espone in Italia e all'estero. Nel 2011 le sue opere sono state esposte alla 54° Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2014 partecipa alla 4° Edizione del MIA Fair Milano fiera internazionale d'arte dedicata alla fotografia.
www.elenaparisi.com parisi.elena@libero.it
Destinazioni… dove non ci sono partenze
Elena Parisi, ci accompagna in un viaggio molto speciale, alla scoperta della bellezza che si annida là dove meno te l'aspetti. Per esempio in una zona di degrado, lungo un tratto di costa, nell'isola di Pantelleria, che i ripetuti incendi hanno reso inagibile.
Il suo è uno sguardo di assoluta purezza, radicalmente minimalista, sensibile ai dettagli: superfici, corrosioni, riflessi di ombre sul selciato… e però una sguardo mai superficiale o impressionista. Ogni inquadratura testimonia il massimo rigore di ricerca, nella messa a fuoco dei valori di composizione, equilibro di forme, contrasto di luci e ombre, che ogni close up restituisce alla percezione con effetti di sorprendente intensità.
Uno sguardo, quello di Elena Parisi, mai appagato né pigro, semmai di qualcuno che invece di percorrere le solite strade predilige il fuori-rotta, e che alla messa a fuoco di ciò che sta lontano, preferisce l'indagine di tutto ciò che normalmente trascuriamo. Ed ecco un semplice ciuffetto di steli, di fiori che intuiamo quasi secchi, che campeggiano sullo sfondo di uno spazio/muro come la più splendida e riuscita ikebana. Ecco quella forma/lama/ferita che in effetti non sapremmo identificare, attraversare il campo visivo con lussureggiante vitalità.
Il lavoro del tempo. La corrosione dei cosiddetti elementi all'opera su qualsiasi materiale, anche il più resistente. La trasfigurazione letteralmente sorprendente, che si compie sul corpo di cose, oggetti, forme, per un processo di totale e autonomo shape shifting, e con risultati così spettacolari. E poi il lavoro dei passi. Quella particolare circospezione (basta la parola stessa per visualizzarne proprio la postura) che gradatamente prende il sopravvento su ogni movenza: ad ogni nuovo passo corrisponde una rivelazione. E soprattutto appunto la testimonianza di consapevolezza nella ricerca: esercizio di uno sguardo che mai si accontenta di quel che ha visto, perché c'è sempre una nuova visione e angolatura.
Queste le coordinate all'interno delle quali si muove il lavoro di Elena Parisi: continuamente all'erta, in ascolto, attento a decifrare anche nei minimi rapporti di luce ed ombra la significazione di quel qualcosa, di quelle anime silenziose (come lei le definisce) che non si possono mancare. E che lei vede, coglie, rivela, mette a fuoco, anche per noi.
Daniela Bezzi
01
marzo 2018
Elena Parisi – Permanenza
Dal primo al 07 marzo 2018
fotografia
Location
MIMUMO MICROMUSEOMONZA
Monza, Via Lambro, 3, (Monza E Brianza)
Monza, Via Lambro, 3, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 00.00-24.00
Vernissage
1 Marzo 2018, -
Autore
Curatore