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Elena Trissino – Il bosco sacro
saranno esposte cinque grandi sculture di Elena Trissino realizzate con tronchi centenari di castagno e una serie di materiali: terra, sabbia, tela, corda, cristallo e specchio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 29 maggio nel giardino interno del Castello di Monteriggioni saranno esposte cinque grandi sculture di Elena Trissino realizzate con tronchi centenari di castagno e una serie di materiali: terra, sabbia, tela, corda, cristallo e specchio.
L’autrice ha elaborato vari temi: Il Tempio, le Scale della Liberazione, la Salvezza, Positivo-Negativo, Femminile-Maschile, la Profezia, la Purezza primordiale della Mente.
Il progetto vuol essere un invito a una riflessione interiore. Il bosco è inteso come metafora del nostro modo di stare al mondo; infatti per la sua oscurità e le sue profonde radici, è il simbolo dell’inconscio. Nel bosco c’è la vita, quella autentica, intensa, significativa. Se ognuno di noi si avvicina seriamente al proprio intimo può trovare il discernimento utile a capire meglio se stesso e gli altri. Perciò se l’animo si distoglie dalle cose umane e si volge alle piante, agli animali e ai minerali non è affatto un errore, come a volte si sente dire, ma il desiderio di prendere parte a un’esistenza superiore.
Scrive Elena Trissino: Dal momento che li ho visti abbandonati al bordo di una strada sterrata, nonostante l’aspetto dimesso dovuto all’abbandono, provai la ferma determinazione di voler vivere con loro… e dopo varie e svariate peripezie così è stato! Se oggi possono comunicare ad altri, anche in minima parte, ciò che hanno trasmesso a me sono certa che il mio lavoro assume un significato più chiaro e concreto. Il “Bosco Sacro” è soprattutto un omaggio alla Natura e un ringraziamento a Dio stesso per avermi dato l’opportunità di esserne l’esecutrice.
Il messaggio dell’artista che ha elaborato questi tronchi, facendoli “rinascere” e trasformandoli in opere d’arte, è potente. Ci auguriamo che diventi un grido perché l’uomo abbia maggiore attenzione e rispetto verso la natura e, in particolare, verso il bosco che è il frutto di un lavorio di secoli e dove c’è la vita, quella autentica, intensa, significativa.
Elena Trissino è nata a Milano dove per anni ha lavorato soprattutto nel campo fotografico. In diversi paesi del mondo ha fatto viaggi di studio e di ricerca musicale e visiva. Insieme a Gabin Dabire ha fondato, a Milano, il “Centro per la divulgazione delle culture africane” organizzando con il Comune e altri Enti diverse manifestazioni come concerti, mostre d’arte, seminari. Il suo percorso artistico si articola tra performance, pittura e scultura, usando materiali prevalentemente naturali come: terra (quella di campo) sabbia, polvere di marmo o di altri minerali, legno, pietra, ferro, bronzo, e metalli vari per le sculture. Inoltre crea anche candele particolari e arredi d’arte. Attualmente vive e lavora in Toscana.
L’autrice ha elaborato vari temi: Il Tempio, le Scale della Liberazione, la Salvezza, Positivo-Negativo, Femminile-Maschile, la Profezia, la Purezza primordiale della Mente.
Il progetto vuol essere un invito a una riflessione interiore. Il bosco è inteso come metafora del nostro modo di stare al mondo; infatti per la sua oscurità e le sue profonde radici, è il simbolo dell’inconscio. Nel bosco c’è la vita, quella autentica, intensa, significativa. Se ognuno di noi si avvicina seriamente al proprio intimo può trovare il discernimento utile a capire meglio se stesso e gli altri. Perciò se l’animo si distoglie dalle cose umane e si volge alle piante, agli animali e ai minerali non è affatto un errore, come a volte si sente dire, ma il desiderio di prendere parte a un’esistenza superiore.
Scrive Elena Trissino: Dal momento che li ho visti abbandonati al bordo di una strada sterrata, nonostante l’aspetto dimesso dovuto all’abbandono, provai la ferma determinazione di voler vivere con loro… e dopo varie e svariate peripezie così è stato! Se oggi possono comunicare ad altri, anche in minima parte, ciò che hanno trasmesso a me sono certa che il mio lavoro assume un significato più chiaro e concreto. Il “Bosco Sacro” è soprattutto un omaggio alla Natura e un ringraziamento a Dio stesso per avermi dato l’opportunità di esserne l’esecutrice.
Il messaggio dell’artista che ha elaborato questi tronchi, facendoli “rinascere” e trasformandoli in opere d’arte, è potente. Ci auguriamo che diventi un grido perché l’uomo abbia maggiore attenzione e rispetto verso la natura e, in particolare, verso il bosco che è il frutto di un lavorio di secoli e dove c’è la vita, quella autentica, intensa, significativa.
Elena Trissino è nata a Milano dove per anni ha lavorato soprattutto nel campo fotografico. In diversi paesi del mondo ha fatto viaggi di studio e di ricerca musicale e visiva. Insieme a Gabin Dabire ha fondato, a Milano, il “Centro per la divulgazione delle culture africane” organizzando con il Comune e altri Enti diverse manifestazioni come concerti, mostre d’arte, seminari. Il suo percorso artistico si articola tra performance, pittura e scultura, usando materiali prevalentemente naturali come: terra (quella di campo) sabbia, polvere di marmo o di altri minerali, legno, pietra, ferro, bronzo, e metalli vari per le sculture. Inoltre crea anche candele particolari e arredi d’arte. Attualmente vive e lavora in Toscana.
29
maggio 2009
Elena Trissino – Il bosco sacro
Dal 29 maggio al primo luglio 2009
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI MONTERIGGIONI
Monteriggioni, Piazza Roma, 13, (Siena)
Monteriggioni, Piazza Roma, 13, (Siena)
Vernissage
29 Maggio 2009, ore 18.00
Editore
MORGANA
Ufficio stampa
VERNICE PROGETTI
Autore
Curatore