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Eleonora Bruni / Fabio Mattolini – L’oppressione della quiete
Doppia personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Genere: mostra di arte contemporanea
Titolo: L'oppressione della quiete
Artisti: Eleonora Bruni e Fabio Mattolini
Opening: 2 marzo 2013 ore 17.00
Periodo: 2 marzo – 16 marzo 2013
Sede: Pontedera, Futuramente, Centro per le arti delle future generazioni, Comune di Pontedera,
Via F.lli Bandiera, 9/11, 56025 Pontedera – Pisa
Interventi di: bambini della classi terze della: scuola Primaria Madonna dei Braccini e Arcobaleno
della Pace (La Rotta).
Coordinamento organizzativo: Associazione Culturale “Noor artisticamente”, Pontedera (Pi)
Allestimento e comunicazione: Associazione Culturale “Noor artisticamente”, Pontedera (Pi)
Orario mostra: su appuntamento
Info: Futuramente, Centro per le arti delle future generazioni, Comune di Pontedera,via F.lli
Bandiera, 9/11, 56025 Pontedera – Pisa Tel. 333 2621341 – liberaespressione@alice.it -
www.comune.pontedera.pi.it
ELEONORA BRUNI, annata 1981, approda alla pittura dopo un percorso personale tortuoso.
Da sempre interessata ai molteplici campi dell’arte, dalla poesia alla fotografia, dalla letteratura alla musica,
comprende il suo vero interesse verso la pittura come metodo di espressione del suo Io solo recentemente
dalla nascita del figlio Tommaso.
Iscritta dal 2007 alla Libera Accademia d'Arte Trossi Uberti a Livorno, sotto la guida del pittore Riccardo
Ruberti apprende varie tecniche sperimentando le quali sta evolvendo il proprio stile verso una fusione tra
grafica e pittura a olio.
Sin dai primi quadri si nota il forte interesse per la rappresentazione dell'anatomia umana nei suoi molteplici
aspetti.
I soggetti rappresentati sono frutto di un continuo studio appunto tra la figura umana, imperfetta e complessa,
sempre tesa al divenire, corrotta o sottomessa spesso alle leggi del profitto e della violenza, e l’ambiente
naturale, estremamente colorato e vivace, allo stesso tempo fonte di supporto e ispirazione.
In questa mostra presenta tre tematiche: Armonia, si basa sul contrasto uomo-natura, in particolare sul
divario tra la corruttibilità e decadenza dell’essere umano e la perfezione della natura, regolata da leggi
sviluppate nel tempo. La figura umana è delineata dal tratto sottile della grafite e lasciato in bianco e nero
per sottolineare la tristezza della sua condizione di incertezza, in contrasto con l’ambiente naturale che lo
circonda espresso in tutta la sua forza e bellezza attraverso l’uso di colori brillanti e accesi; Tracce, ha
come fondamento l’idea di ritrovare quella parte di umanità che si è persa nel corso degli ultimi anni per
colpa del cinismo e del distacco della società contemporanea, ostile nei confronti di valori come la
solidarietà e la comprensione reciproca tra entità diverse. Come per la serie “Armonia” l’uso del colore è
destinato al contesto, dando un senso di solidità e fermezza dell’ambiente circostante, mentre la figura
umana è rappresentata su pezzi di stoffa, applicati successivamente al quadro, in modo da sottolineare
ancora l’incertezza della condizione umana e nei toni del seppia per incentivare il concetto delle emozioni
positive come ricordo di un tempo passato; Materia ed Essere, è delineata dall'uso dell'oggetto sul quale
viene rappresentato il soggetto, un modo per sottolineare la spersonalizzazione dell’essere umano sempre
più forzatamente costretto a sottostare alle leggi di una società materialista e consumistica che lo priva
della sua personalità portandolo a una grigia monotonia.Fabio Mattolini, nato a Livorno nel 1966, Mattolini dipinge da sempre, allievo del maestro Gio’ Di Batte,
nel 1988 frequenta la Libera Accademia Trossi-Uberti di Livorno. Più tardi consegue il Diploma di Maestro
d’Arte in Decorazione Pittorica presso l’Istituto d’Arte di Lucca e quello in Pittura all’Accademia di Belle
Arti di Firenze nel 1992 al corso di Gianfranco Notargiacomo (pittore e protagonista dell’Informale in Italia).
Frequenta ancora per due anni l’ambiente accademico e artistico fiorentino alla Libera Accademia del Nudo.
Dal 1990 partecipa a rassegne e premi d’Arte Contemporanea, annoverando nel tempo un curriculum di
mostre personali e collettive, tra cui: premio “Rotonda” a Livorno (1990), premio “Etruriarte” a Venturina
(1996), collettiva Studio Logos a Roma (2001), personali alla galleria Firenzart a Firenze (2002), alla
Libreria Babilonia a Livorno (2002) e al Castello di Canneto a Pisa (2005), collettiva “Urban Italia” ai
Bottini dell’Olio a Livorno (2007), premio “Chimera Arte” ad Arezzo (2010); nel 2011 le personali alla
galleria La Telaccia di Torino, al Cinema Kino-Dessè a Livorno, alla Torre Upezzinghi di Calcinaia (PI) e al
Macro di Roma; nel 2012 la collettiva “L’arte di fare scuola” al Palazzo Pretorio di Vicopisano (PI) e la
personale alla Torre Medicea di Castiglioncello (LI).
Opere in permanenza presso la Galleria “In Villa” a Castiglioncello (LI) e la Galleria Brunetti a Ponsacco
(PI).
E’ docente dal 1999 nelle materie di Disegno e Storia dell’Arte e di Discipline Pittoriche presso alcuni licei
statali delle province di Livorno e Pisa.
Ulteriori informazioni sono reperibili in rete all’indirizzo www.fabiomattolini.it.
Fabio Mattolini e la serie “R”.
La serie degli “R”, nucleo principale della mostra, è costituita da sette sagome in legno dipinte a tempera
acrilica, opportunamente fissate a tavole di colore nero che ne offrono insieme il supporto e lo sfondo.
Le forme delle sagome sono state scelte nel repertorio del packaging, ovvero lo sviluppo della confezione di
prodotti di vario genere (alimenti, cosmetici, oggetti d’uso, ecc.), secondo una personale logica compositiva
e simbolica. Alcune forme originali del packaging sono state rettificate.
La loro pittura è svolta in modo dinamico con la tecnica del dripping, secondo andamenti in prevalenza
lineari e ascendenti: ad opera conclusa, il carattere individuale espresso da un gesto pittorico liberatorio e
creativo sta dentro la forma razionale e funzionale del packaging.
Gli “R” sono il risultato del percorso intrapreso con la precedente serie di dipinti, i “Packs”, di cui una
selezione completa l’esposizione.
“Un dinamismo espressivo di grande passione vive in una essenziale libertà d’immagine”, di Ermanno
Corti.
L’armonia segnica, la dinamica compositiva e la ricerca simbolica della forma e del colore danno all’operare
del Fabio Mattolini un alto valore artistico, ed una qualità pittorica di rara forza espressiva che ci travolge
appieno con una ricorrente energia emotiva. Nelle opere dalle titolazioni “Pack”, di notevole interesse,
emerge un procedimento creativo unico nel suo genere, molto personale: infatti il Mattolini, con uno stile
intenso e palpabile, di indiscutibile maestria, offre al fruitore pure vibrazioni cromatiche e ritmi formali
originali che vivono in perfetta simbiosi tra loro. Il colore rosso, che fa da protagonista nell’opera “Pack”,
suscita molteplici sensazioni e si accende di emozioni continue tanto da evocare un’assoluta necessità
espressiva, mai scontata, che ci richiama l’attenzione e che merita pertanto un’attenta lettura da prendere in
considerazione. Sono opere, quelle del Mattolini, che parlano, perchè hanno un’anima, una memoria, un
racconto: esse si caricano di costanti valenze sia evocative che simboliche, è un’arte importante di lunga
maturazione e consapevolezza dei mezzi. Il Mattolini, passando dalla tecnica ad olio all’acrilico su cartone
telato o su tavola, con professionalità e compiuta costruzione dà uno spiccato senso di equilibrio e notevole
esperienza alle sue opere: è un linguaggio che vive di una materialità sorprendente e di una evidente
inventiva tanto da dare il via ad una forma gestuale di grande prestigio, il che indica un percorso ben
riconoscibile che conferisce originalità e sperimentazione. Attraverso quindi la sua evidente sensibilità il
Mattolini ottiene una contemporaneità essenziale di singolare tensione lirica sempre ricca di personalissimo
ed inconfondibile schema pittorico. Osservando gli ultimi lavori del Mattolini è ben visibile come l’artista
abbia completamente tolto la figura (ricordiamoci le sue “figure danzanti”): egli ha voglia di avere più estro
creativo e ricerca stilistica, elementi importanti per comunicare e per far emergere il suo tratto esclusivo. Egliinterpreta ora un’astrazione di maggiore validità e sicurezza dove le cromie dei rossi, dei verdi e dei blu, che
nelle ultime opere vivono tutti e tre insieme, garantiscono una formula significativa di magistrale effetto
chiaroscurale. Il Mattolini ci trasmette così un’arte in continua metamorfosi ed è con questa evoluzione e con
questo entusiasmo che l’artista crea mirabilmente le sue realizzazioni. Nell’iter del Mattolini si legge e si
sente la voglia della ricerca che, giorno per giorno, con grande temperamento, egli materializza nell’opera
con una maestria tecnica di innegabile talento e soprattutto di un profondo senso artistico. La capacità di
comunicare è per il Mattolini trasparente, necessaria, egli ha un’interpretazione sicura ed incisiva al di fuori
del comune, in trasformazione, e che gode di veri successi di critica.
Titolo: L'oppressione della quiete
Artisti: Eleonora Bruni e Fabio Mattolini
Opening: 2 marzo 2013 ore 17.00
Periodo: 2 marzo – 16 marzo 2013
Sede: Pontedera, Futuramente, Centro per le arti delle future generazioni, Comune di Pontedera,
Via F.lli Bandiera, 9/11, 56025 Pontedera – Pisa
Interventi di: bambini della classi terze della: scuola Primaria Madonna dei Braccini e Arcobaleno
della Pace (La Rotta).
Coordinamento organizzativo: Associazione Culturale “Noor artisticamente”, Pontedera (Pi)
Allestimento e comunicazione: Associazione Culturale “Noor artisticamente”, Pontedera (Pi)
Orario mostra: su appuntamento
Info: Futuramente, Centro per le arti delle future generazioni, Comune di Pontedera,via F.lli
Bandiera, 9/11, 56025 Pontedera – Pisa Tel. 333 2621341 – liberaespressione@alice.it -
www.comune.pontedera.pi.it
ELEONORA BRUNI, annata 1981, approda alla pittura dopo un percorso personale tortuoso.
Da sempre interessata ai molteplici campi dell’arte, dalla poesia alla fotografia, dalla letteratura alla musica,
comprende il suo vero interesse verso la pittura come metodo di espressione del suo Io solo recentemente
dalla nascita del figlio Tommaso.
Iscritta dal 2007 alla Libera Accademia d'Arte Trossi Uberti a Livorno, sotto la guida del pittore Riccardo
Ruberti apprende varie tecniche sperimentando le quali sta evolvendo il proprio stile verso una fusione tra
grafica e pittura a olio.
Sin dai primi quadri si nota il forte interesse per la rappresentazione dell'anatomia umana nei suoi molteplici
aspetti.
I soggetti rappresentati sono frutto di un continuo studio appunto tra la figura umana, imperfetta e complessa,
sempre tesa al divenire, corrotta o sottomessa spesso alle leggi del profitto e della violenza, e l’ambiente
naturale, estremamente colorato e vivace, allo stesso tempo fonte di supporto e ispirazione.
In questa mostra presenta tre tematiche: Armonia, si basa sul contrasto uomo-natura, in particolare sul
divario tra la corruttibilità e decadenza dell’essere umano e la perfezione della natura, regolata da leggi
sviluppate nel tempo. La figura umana è delineata dal tratto sottile della grafite e lasciato in bianco e nero
per sottolineare la tristezza della sua condizione di incertezza, in contrasto con l’ambiente naturale che lo
circonda espresso in tutta la sua forza e bellezza attraverso l’uso di colori brillanti e accesi; Tracce, ha
come fondamento l’idea di ritrovare quella parte di umanità che si è persa nel corso degli ultimi anni per
colpa del cinismo e del distacco della società contemporanea, ostile nei confronti di valori come la
solidarietà e la comprensione reciproca tra entità diverse. Come per la serie “Armonia” l’uso del colore è
destinato al contesto, dando un senso di solidità e fermezza dell’ambiente circostante, mentre la figura
umana è rappresentata su pezzi di stoffa, applicati successivamente al quadro, in modo da sottolineare
ancora l’incertezza della condizione umana e nei toni del seppia per incentivare il concetto delle emozioni
positive come ricordo di un tempo passato; Materia ed Essere, è delineata dall'uso dell'oggetto sul quale
viene rappresentato il soggetto, un modo per sottolineare la spersonalizzazione dell’essere umano sempre
più forzatamente costretto a sottostare alle leggi di una società materialista e consumistica che lo priva
della sua personalità portandolo a una grigia monotonia.Fabio Mattolini, nato a Livorno nel 1966, Mattolini dipinge da sempre, allievo del maestro Gio’ Di Batte,
nel 1988 frequenta la Libera Accademia Trossi-Uberti di Livorno. Più tardi consegue il Diploma di Maestro
d’Arte in Decorazione Pittorica presso l’Istituto d’Arte di Lucca e quello in Pittura all’Accademia di Belle
Arti di Firenze nel 1992 al corso di Gianfranco Notargiacomo (pittore e protagonista dell’Informale in Italia).
Frequenta ancora per due anni l’ambiente accademico e artistico fiorentino alla Libera Accademia del Nudo.
Dal 1990 partecipa a rassegne e premi d’Arte Contemporanea, annoverando nel tempo un curriculum di
mostre personali e collettive, tra cui: premio “Rotonda” a Livorno (1990), premio “Etruriarte” a Venturina
(1996), collettiva Studio Logos a Roma (2001), personali alla galleria Firenzart a Firenze (2002), alla
Libreria Babilonia a Livorno (2002) e al Castello di Canneto a Pisa (2005), collettiva “Urban Italia” ai
Bottini dell’Olio a Livorno (2007), premio “Chimera Arte” ad Arezzo (2010); nel 2011 le personali alla
galleria La Telaccia di Torino, al Cinema Kino-Dessè a Livorno, alla Torre Upezzinghi di Calcinaia (PI) e al
Macro di Roma; nel 2012 la collettiva “L’arte di fare scuola” al Palazzo Pretorio di Vicopisano (PI) e la
personale alla Torre Medicea di Castiglioncello (LI).
Opere in permanenza presso la Galleria “In Villa” a Castiglioncello (LI) e la Galleria Brunetti a Ponsacco
(PI).
E’ docente dal 1999 nelle materie di Disegno e Storia dell’Arte e di Discipline Pittoriche presso alcuni licei
statali delle province di Livorno e Pisa.
Ulteriori informazioni sono reperibili in rete all’indirizzo www.fabiomattolini.it.
Fabio Mattolini e la serie “R”.
La serie degli “R”, nucleo principale della mostra, è costituita da sette sagome in legno dipinte a tempera
acrilica, opportunamente fissate a tavole di colore nero che ne offrono insieme il supporto e lo sfondo.
Le forme delle sagome sono state scelte nel repertorio del packaging, ovvero lo sviluppo della confezione di
prodotti di vario genere (alimenti, cosmetici, oggetti d’uso, ecc.), secondo una personale logica compositiva
e simbolica. Alcune forme originali del packaging sono state rettificate.
La loro pittura è svolta in modo dinamico con la tecnica del dripping, secondo andamenti in prevalenza
lineari e ascendenti: ad opera conclusa, il carattere individuale espresso da un gesto pittorico liberatorio e
creativo sta dentro la forma razionale e funzionale del packaging.
Gli “R” sono il risultato del percorso intrapreso con la precedente serie di dipinti, i “Packs”, di cui una
selezione completa l’esposizione.
“Un dinamismo espressivo di grande passione vive in una essenziale libertà d’immagine”, di Ermanno
Corti.
L’armonia segnica, la dinamica compositiva e la ricerca simbolica della forma e del colore danno all’operare
del Fabio Mattolini un alto valore artistico, ed una qualità pittorica di rara forza espressiva che ci travolge
appieno con una ricorrente energia emotiva. Nelle opere dalle titolazioni “Pack”, di notevole interesse,
emerge un procedimento creativo unico nel suo genere, molto personale: infatti il Mattolini, con uno stile
intenso e palpabile, di indiscutibile maestria, offre al fruitore pure vibrazioni cromatiche e ritmi formali
originali che vivono in perfetta simbiosi tra loro. Il colore rosso, che fa da protagonista nell’opera “Pack”,
suscita molteplici sensazioni e si accende di emozioni continue tanto da evocare un’assoluta necessità
espressiva, mai scontata, che ci richiama l’attenzione e che merita pertanto un’attenta lettura da prendere in
considerazione. Sono opere, quelle del Mattolini, che parlano, perchè hanno un’anima, una memoria, un
racconto: esse si caricano di costanti valenze sia evocative che simboliche, è un’arte importante di lunga
maturazione e consapevolezza dei mezzi. Il Mattolini, passando dalla tecnica ad olio all’acrilico su cartone
telato o su tavola, con professionalità e compiuta costruzione dà uno spiccato senso di equilibrio e notevole
esperienza alle sue opere: è un linguaggio che vive di una materialità sorprendente e di una evidente
inventiva tanto da dare il via ad una forma gestuale di grande prestigio, il che indica un percorso ben
riconoscibile che conferisce originalità e sperimentazione. Attraverso quindi la sua evidente sensibilità il
Mattolini ottiene una contemporaneità essenziale di singolare tensione lirica sempre ricca di personalissimo
ed inconfondibile schema pittorico. Osservando gli ultimi lavori del Mattolini è ben visibile come l’artista
abbia completamente tolto la figura (ricordiamoci le sue “figure danzanti”): egli ha voglia di avere più estro
creativo e ricerca stilistica, elementi importanti per comunicare e per far emergere il suo tratto esclusivo. Egliinterpreta ora un’astrazione di maggiore validità e sicurezza dove le cromie dei rossi, dei verdi e dei blu, che
nelle ultime opere vivono tutti e tre insieme, garantiscono una formula significativa di magistrale effetto
chiaroscurale. Il Mattolini ci trasmette così un’arte in continua metamorfosi ed è con questa evoluzione e con
questo entusiasmo che l’artista crea mirabilmente le sue realizzazioni. Nell’iter del Mattolini si legge e si
sente la voglia della ricerca che, giorno per giorno, con grande temperamento, egli materializza nell’opera
con una maestria tecnica di innegabile talento e soprattutto di un profondo senso artistico. La capacità di
comunicare è per il Mattolini trasparente, necessaria, egli ha un’interpretazione sicura ed incisiva al di fuori
del comune, in trasformazione, e che gode di veri successi di critica.
02
marzo 2013
Eleonora Bruni / Fabio Mattolini – L’oppressione della quiete
Dal 02 al 16 marzo 2013
arte contemporanea
Location
CENTRO FUTURAMENTE
Pontedera, Via Fratelli Bandiera, 9/11, (Pisa)
Pontedera, Via Fratelli Bandiera, 9/11, (Pisa)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
2 Marzo 2013, h 17
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