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Eleonora Chiesa – Intro to Utopian Project
L’istante della scelta è colto da Chiesa prima ancora dell’azione, prima ancora, forse, di una giustificazione e di un ragionamento strutturato – che comporterebbero comunque un ben più ragionevole pessimismo. É la scelta solitaria dell’individuo di fronte a se stesso
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdí 28 Novembre 2008 dalle ore 19.30, nell'ambito di Matilde di Canossa - Festival dell'Eccellenza al Femminile, Rebecca Container Gallery [piazza Grillo Cattaneo 2r, Genova] presenta Intro to Utopian Project, prologo all'ultimo lavoro di Eleonora Chiesa.
Sará presente l'artista.
Il video e l'istallazione saranno visibili fino a sabato 13 dicembre, dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00, o su appuntamento.
[dal testo di Roberta Gucci Cantarini, Novembre 2008]
"L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare." Eduardo Hughes Galeano (1940), giornalista e scrittore uruguayano.
Parlare di utopie, per Eleonora Chiesa, è in partenza un sacrificio. All'interno della propria ricerca, attraverso video, performances e progetti articolati, Eleonora ha spesso indagato i lati oscuri della natura dell'uomo e delle leggi dell'universo, ciò che non ci permette di evolverci e anzi lavora alle nostre spalle contro la nostra stessa sopravvivenza.
Intro to Utopian Project presenta uno sforzo di volontà, un voler con tutte le proprie forze fisiche ed intellettuali negare l'evidenza dei fatti e abbandonarsi all'amore per il futuro e, cosa ancora più complicata, per il presente. La commozione che ci pervade, fino alle lacrime, ascoltando l'Internazionale Socialista cantata in francese a fior di labbra che si unisce al fruscio potente della quercia piegata a proteggere la terra intorno a sé e alle sonorizzazioni di Port Royal, è la stessa identica che permette alla protagonista di uscire allo scoperto, esporsi alla morte dell'animo, e addormentarsi all'aperto, sognando che i suoi pericoli e il suo terrore non esistano mai più. Questo è ciò che le permette di abbandonarsi.
L'istante della scelta è colto da Chiesa prima ancora dell'azione, prima ancora, forse, di una giustificazione e di un ragionamento strutturato - che comporterebbero comunque un ben più ragionevole pessimismo. É la scelta solitaria dell'individuo di fronte a se stesso.
Se e quanto l'utopia sia il luogo che non c'è è fatto più che presente ad Eleonora Chiesa: ma è esattamente questo suo statuto di enorme presente/assente a renderla processo della storia concreta degli uomini, ció che Ernst Bloch chiamerebbe principio di speranza.
Sará presente l'artista.
Il video e l'istallazione saranno visibili fino a sabato 13 dicembre, dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00, o su appuntamento.
[dal testo di Roberta Gucci Cantarini, Novembre 2008]
"L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare." Eduardo Hughes Galeano (1940), giornalista e scrittore uruguayano.
Parlare di utopie, per Eleonora Chiesa, è in partenza un sacrificio. All'interno della propria ricerca, attraverso video, performances e progetti articolati, Eleonora ha spesso indagato i lati oscuri della natura dell'uomo e delle leggi dell'universo, ciò che non ci permette di evolverci e anzi lavora alle nostre spalle contro la nostra stessa sopravvivenza.
Intro to Utopian Project presenta uno sforzo di volontà, un voler con tutte le proprie forze fisiche ed intellettuali negare l'evidenza dei fatti e abbandonarsi all'amore per il futuro e, cosa ancora più complicata, per il presente. La commozione che ci pervade, fino alle lacrime, ascoltando l'Internazionale Socialista cantata in francese a fior di labbra che si unisce al fruscio potente della quercia piegata a proteggere la terra intorno a sé e alle sonorizzazioni di Port Royal, è la stessa identica che permette alla protagonista di uscire allo scoperto, esporsi alla morte dell'animo, e addormentarsi all'aperto, sognando che i suoi pericoli e il suo terrore non esistano mai più. Questo è ciò che le permette di abbandonarsi.
L'istante della scelta è colto da Chiesa prima ancora dell'azione, prima ancora, forse, di una giustificazione e di un ragionamento strutturato - che comporterebbero comunque un ben più ragionevole pessimismo. É la scelta solitaria dell'individuo di fronte a se stesso.
Se e quanto l'utopia sia il luogo che non c'è è fatto più che presente ad Eleonora Chiesa: ma è esattamente questo suo statuto di enorme presente/assente a renderla processo della storia concreta degli uomini, ció che Ernst Bloch chiamerebbe principio di speranza.
28
novembre 2008
Eleonora Chiesa – Intro to Utopian Project
Dal 28 novembre al 13 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
REBECCA CONTAINER GALLERY
Genova, Piazza Grillo Cattaneo, 2R, (Genova)
Genova, Piazza Grillo Cattaneo, 2R, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 16 alle 19, o su appuntamento
Vernissage
28 Novembre 2008, ore 19.30
Autore