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Eleonora Posti – 78° parallelo
Presenta 11 stampe su pannello sulle isole Svalbard,formato 60×40 e 5, 20×30. In alcune ha utilizzato colori reali da digitale ed in altre, da pellicola, con toni acidi come esasperazione dei contrasti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Atterrando, il paesaggio passa da boschi e laghetti norvegesi a mare aperto, poi
pack ghiacciato, infine banchisa polare.Oltre il Circolo polare Artico. Aprile 2009.
Isole Svalbard, “terre fredde”, vicino, il Polo Nord.
A Spitsbergen, nel paese Longyearbyen, 78 parellelo precisamente,
e poi oltre, nelle vallate e sui ghiacciai, distese di neve, fino alla banchisa dove la
percezione del vento era di -30 gradi su una tempeatura reale di - 20.
Per me caldo, perchè le mie emozioni lo erano.
Ho assaporato, annusato ogni istante cercando di vivere ancora di più il tempo
a disposizione,di fotografare ed osservare tutto perchè il bisogno era di essere in quei
luoghi, per sentire quel silenzio cosi pieno, ascoltare quel freddo sulla pelle, nelle narici.
Sentire anche quando le dita iniziano a congelarsi sicura che poi le avrei messe al riparo,
andare in fondo ai ghiacciai fino all’Isfjorden,sul mare ghiacciato, vedendo renne e
sapendo che ovunque intorno gli orsi lontani potevano avvicinarsi in un attimo.
Osservare la gente del posto, le difficoltà di vita.
Nella notte, quel cielo blu a metà, non veniva mai scuro ma nemmeno c’era più il sole..
Tra quei venti, crocevia di incontri, spedizioni, figure intraviste con un grande sorriso,
imprese di esploratori in procinto di essere cominciate, vi ero anche io con le mie gambe
per scoprire il paese e sulla motoslitta per esplorare zone più interne e selvagge.
In un angolo tra queste montagne artiche, sono da poco conservati a 18° sottozero
in una cripta blindata, i semi di circa 3 milioni di specie di tutto il pianeta,con l' idea di
rimanere protetti per migliaia di anni da eventuali catastrofi.
Mi sono ricordata che il mio viaggio è cominciato anni fa e l’estate scorsa mentre compravo l’attrezzatura, immaginando la vità li.
Vorrei in questo caso mostrare luoghi nei quali il silenzio assoluto ed i paesaggi freddi e
bianchi siano in realtà sinonimo di incredibile pienezza e non di vuoto.
Sotto questo ambiente congelato vi è una vita che si nasconde.
Oltre a flora e fauna, anche i canali d'acqua intrappolati e gelati all'istante dentro le pareti di grotte,come un mondo sommerso. Immobili in questo stato invernale ma cosi vivi.
Presento così 11 stampe fotografiche su pannello formato 60x40 e 5, 20x30. In alcune ho usato colori reali da digitale e in altre, da pellicola, con toni acidi come esasperazione dei contrasti.
Eleonora Posti
pack ghiacciato, infine banchisa polare.Oltre il Circolo polare Artico. Aprile 2009.
Isole Svalbard, “terre fredde”, vicino, il Polo Nord.
A Spitsbergen, nel paese Longyearbyen, 78 parellelo precisamente,
e poi oltre, nelle vallate e sui ghiacciai, distese di neve, fino alla banchisa dove la
percezione del vento era di -30 gradi su una tempeatura reale di - 20.
Per me caldo, perchè le mie emozioni lo erano.
Ho assaporato, annusato ogni istante cercando di vivere ancora di più il tempo
a disposizione,di fotografare ed osservare tutto perchè il bisogno era di essere in quei
luoghi, per sentire quel silenzio cosi pieno, ascoltare quel freddo sulla pelle, nelle narici.
Sentire anche quando le dita iniziano a congelarsi sicura che poi le avrei messe al riparo,
andare in fondo ai ghiacciai fino all’Isfjorden,sul mare ghiacciato, vedendo renne e
sapendo che ovunque intorno gli orsi lontani potevano avvicinarsi in un attimo.
Osservare la gente del posto, le difficoltà di vita.
Nella notte, quel cielo blu a metà, non veniva mai scuro ma nemmeno c’era più il sole..
Tra quei venti, crocevia di incontri, spedizioni, figure intraviste con un grande sorriso,
imprese di esploratori in procinto di essere cominciate, vi ero anche io con le mie gambe
per scoprire il paese e sulla motoslitta per esplorare zone più interne e selvagge.
In un angolo tra queste montagne artiche, sono da poco conservati a 18° sottozero
in una cripta blindata, i semi di circa 3 milioni di specie di tutto il pianeta,con l' idea di
rimanere protetti per migliaia di anni da eventuali catastrofi.
Mi sono ricordata che il mio viaggio è cominciato anni fa e l’estate scorsa mentre compravo l’attrezzatura, immaginando la vità li.
Vorrei in questo caso mostrare luoghi nei quali il silenzio assoluto ed i paesaggi freddi e
bianchi siano in realtà sinonimo di incredibile pienezza e non di vuoto.
Sotto questo ambiente congelato vi è una vita che si nasconde.
Oltre a flora e fauna, anche i canali d'acqua intrappolati e gelati all'istante dentro le pareti di grotte,come un mondo sommerso. Immobili in questo stato invernale ma cosi vivi.
Presento così 11 stampe fotografiche su pannello formato 60x40 e 5, 20x30. In alcune ho usato colori reali da digitale e in altre, da pellicola, con toni acidi come esasperazione dei contrasti.
Eleonora Posti
15
luglio 2009
Eleonora Posti – 78° parallelo
Dal 15 luglio al 15 agosto 2009
fotografia
Location
CIURI CIURI BOOK BAR
Roma, Piazza Della Rovere, 103, (Roma)
Roma, Piazza Della Rovere, 103, (Roma)
Vernissage
15 Luglio 2009, ore 19
Autore
Curatore