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Eleonora Rossi – Identità Sospese
una pittura lucidissima, consapevole e decisamente matura sul piano
tecnico, una neo-figurazione sofferta e complessa
Comunicato stampa
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ELEONORA ROSSI
IDENTITA’ SOSPESE
Nel “mare magnum” della nuova figurazione, ormai magmatico, scoordinato e troppo spesso venato di prudereccia furbizia, l’opera di Eleonora Rossi si distingue subito per coerenza, tecnica e, soprattutto pregnanza di significato esistenziale, simbolico e storico.
L’artista, giovane ma già perfettamente matura artisticamente, declina una pittura densa e coinvolgente che tocca corde sottili, senza nulla nascondere del suo profondo debito formativo con un’arte contemporanea intensamente vissuta, compresa e reinterpretata nei più riposti meandri delle sue ambiguità espressive e semantiche: molti sono gli influssi che si colgono nell’arte di Eleonora ma, sicuramente, la matrice espressionista domina su tutto, con un segno nervoso e teso, secco e morbido insieme, che scava e graffia nella psiche con inevitabili rimandi a Bacon e Lucien Freud e, in primis, alla Secessione sofferta di Egon Schiele. Segno ben radicato nella storia, quindi, ma soprattutto attualissimo e personale, assolutamente funzionale ad un processo formativo che immerge artista e spettatore in un gioco di scambi ed emozioni complesso ed intimistico, dove il coinvolgimento diventa inevitabile e l’oggetto-opera d’arte si carica di valenze soggettive inedite e variabili. Identità e memoria sono, a pari merito, le protagoniste indiscusse della ricerca presentata oggi, incentrata sulle ”Identità Sospese”, ritratti emozionali di cose, animali e soggetti umani che emergono dalla tela e da un fondo indistintamente ordinato, spesso tramato come la tessitura di un sogno barocco, e si impongono come fermo immagine mentali, sorta di frames psichici immediati e pungenti, talvolta indefiniti eppure nettissimi nella loro forte carica emotiva. Oggetti inanimati, quali sandali casualmente gettati su pavimento, si mischiano con languide sagome canine e volti di bambini in una ridda espressiva che non manca, nel definire lucidamente la tensione del ricordo e la ricerca di assoluto formale, di una sua personalissima dimensione concettuale: soggetti in attesa e trasformazione, sospesi e vibranti di irrisolte contraddizioni, bloccati in un attimo fuggente ed eterno, carichi di ombre minacciosamente protettive, i protagonisti delle opere di Eleonora Rossi sembrano tendere a una definizione di “dasein” che coinvolga e dia risposte ad un’umanità dolente, in perpetua cerca di un fine ed un senso alla meravigliosa sofferenza della vita.
Elisabetta Rota
IDENTITA’ SOSPESE
Nel “mare magnum” della nuova figurazione, ormai magmatico, scoordinato e troppo spesso venato di prudereccia furbizia, l’opera di Eleonora Rossi si distingue subito per coerenza, tecnica e, soprattutto pregnanza di significato esistenziale, simbolico e storico.
L’artista, giovane ma già perfettamente matura artisticamente, declina una pittura densa e coinvolgente che tocca corde sottili, senza nulla nascondere del suo profondo debito formativo con un’arte contemporanea intensamente vissuta, compresa e reinterpretata nei più riposti meandri delle sue ambiguità espressive e semantiche: molti sono gli influssi che si colgono nell’arte di Eleonora ma, sicuramente, la matrice espressionista domina su tutto, con un segno nervoso e teso, secco e morbido insieme, che scava e graffia nella psiche con inevitabili rimandi a Bacon e Lucien Freud e, in primis, alla Secessione sofferta di Egon Schiele. Segno ben radicato nella storia, quindi, ma soprattutto attualissimo e personale, assolutamente funzionale ad un processo formativo che immerge artista e spettatore in un gioco di scambi ed emozioni complesso ed intimistico, dove il coinvolgimento diventa inevitabile e l’oggetto-opera d’arte si carica di valenze soggettive inedite e variabili. Identità e memoria sono, a pari merito, le protagoniste indiscusse della ricerca presentata oggi, incentrata sulle ”Identità Sospese”, ritratti emozionali di cose, animali e soggetti umani che emergono dalla tela e da un fondo indistintamente ordinato, spesso tramato come la tessitura di un sogno barocco, e si impongono come fermo immagine mentali, sorta di frames psichici immediati e pungenti, talvolta indefiniti eppure nettissimi nella loro forte carica emotiva. Oggetti inanimati, quali sandali casualmente gettati su pavimento, si mischiano con languide sagome canine e volti di bambini in una ridda espressiva che non manca, nel definire lucidamente la tensione del ricordo e la ricerca di assoluto formale, di una sua personalissima dimensione concettuale: soggetti in attesa e trasformazione, sospesi e vibranti di irrisolte contraddizioni, bloccati in un attimo fuggente ed eterno, carichi di ombre minacciosamente protettive, i protagonisti delle opere di Eleonora Rossi sembrano tendere a una definizione di “dasein” che coinvolga e dia risposte ad un’umanità dolente, in perpetua cerca di un fine ed un senso alla meravigliosa sofferenza della vita.
Elisabetta Rota
28
gennaio 2006
Eleonora Rossi – Identità Sospese
Dal 28 gennaio al 25 febbraio 2006
giovane arte
Location
911 GALLERIA D’ARTE
La Spezia, Via Del Torretto, 48, (La Spezia)
La Spezia, Via Del Torretto, 48, (La Spezia)
Orario di apertura
dal martedì al sabato,
ore 16,30-20
Vernissage
28 Gennaio 2006, ore 18
Autore
Curatore