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Elia Cantori – Action at a Distance
La possibilità di osservare il mondo in maniera realistica non esiste di per sé, ma necessita di determinate azioni. Questo sembra suggerire “Action at a Distance”, seconda personale di Elia Cantori (Ancona 1984) presso la galleria CAR DRDE.
Comunicato stampa
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La possibilità di osservare il mondo in maniera realistica non esiste di per sé, ma necessita di determinate azioni. Questo sembra suggerire "Action at a Distance", seconda personale di Elia Cantori presso la galleria CAR DRDE. Un senso di fedeltà alterata, scaturita dalle capacità sintetiche e documentative della forma, attraversa la mostra e attira ogni divagazione mentale nel campo materico e concreto di una dimensione fisica e storica.
Nel 2008 Cantori realizzò "Stanza", una sfera di 90 cm di diametro in cui l'autore condensò in un'unica soluzione i materiali ricavati dalla distruzione del proprio studio. Lo spazio di produzione era quindi rappresentato come una grande massa che, illuminata dal suo neon originale, dichiarava una propria energia potenziale. A distanza di qualche anno, Cantori apre "Action at a Distance" con "Untitled (Double Hemisphere Room)", come a voler rompere quella sfera in due parti, indicando un interesse più complesso nei confronti delle energie dello spazio e della materia.
L'artista ha realizzato la scultura ponendo al centro del proprio studio una semisfera in vetroresina racchiusa da una scatola dotata di un foro stenopeico. Il concavo della forma, cosparso di un gel fotosensibile, ha registrato sull'oggetto una metà del luogo nel quale è stato realizzato. Il processo è stato poi ripetuto con l 'oggetto gemello rivolto verso l'altra metà. In mostra, lo spettatore si trova al centro dei due emisferi che paiono attrarsi come poli opposti. La sintesi dell'insieme non cancella le tracce di quanto avvenuto, bensì le esalta, mostrando attraverso i segni della lavorazione ogni passaggio tecnico: dalla produzione della vetroresina alla stesura del gel, fino al bagno negli acidi di sviluppo.
L'opera accresce la riflessione di Cantori sulle potenzialità della pratica artistica che, pur relativamente limitata nei confronti del mondo, assume una valenza più ampia qualora si consideri che ogni luogo, perfino quello apparentemente bidimensionale della carta, sia accomunato dalle medesime leggi fisiche. Una stanza, un oggetto o un foglio vanno allora intesi come camere di registrazione; spazi chiusi dove l'artista può intervenire per documentare il propagarsi di un fenomeno e formalizzare la sua percezione. La materia, poco importa se scultorea o fotografica, è lo strumento eletto alla certificazione del grado di verità dell'opera, la cui forma non avrebbe senso di esistere se privata dello scopo di comprendere il suo intorno. Si tratta di un'idea di scultura tridimensionale nel senso più ampio del termine, in cui è centrale la consapevolezza che tutto ciò che esiste non può che collocarsi in una realtà e osservarne le regole.
"Action at a Distance" racconta allora dell'assenza di istantaneità, della necessità di pensare al sensibile come al riflesso di dimensioni curve, periodiche e discontinue. Le cinque carte che compongono la serie "Full Moon", realizzate durante il fenomeno del perigeo lunare dell'agosto 2014 – essenzialmente una coincidenza fra il plenilunio e la minor distanza tra la Terra e la Luna, la quale ha come effetto l'aumento delle dimensioni apparenti della Luna dal punto di vista della Terra – sono prodotte tramite il contatto di un'immagine della superluna con la carta fotografica. Il tempo di esposizione è di una notte, per cui la luce che permette la realizzazione dell'immagine coincide con quella riflessa dall'oggetto fotografato in un periodo di manifestazione dell'evento.
Tale periodo può essere percepito come relativamente lungo o breve, ma in entrambi i casi il fenomeno è omologamente descrivibile entro un arco narrativo. In questo senso può essere letto come contrappunto a "Full Moon" la serie "Untitled (Gunshot)", realizzata tramite uno sparo su un foglio di carta fotografica installata a muro. Il foro del proiettile appare analogo alla luce espressa dall'esplosione, come a ribadire che ogni oggetto possa dirsi reale solo se di esso si riesce a comprendere il positivo e il negativo formale. É il caso di "Gunshot (Bullet Trajectory)", uno sparo in un panetto di plastilina dove lo stagno colato fonde il proiettile alla sua traiettoria.
Testo di Gabriele Tosi
Nel 2008 Cantori realizzò "Stanza", una sfera di 90 cm di diametro in cui l'autore condensò in un'unica soluzione i materiali ricavati dalla distruzione del proprio studio. Lo spazio di produzione era quindi rappresentato come una grande massa che, illuminata dal suo neon originale, dichiarava una propria energia potenziale. A distanza di qualche anno, Cantori apre "Action at a Distance" con "Untitled (Double Hemisphere Room)", come a voler rompere quella sfera in due parti, indicando un interesse più complesso nei confronti delle energie dello spazio e della materia.
L'artista ha realizzato la scultura ponendo al centro del proprio studio una semisfera in vetroresina racchiusa da una scatola dotata di un foro stenopeico. Il concavo della forma, cosparso di un gel fotosensibile, ha registrato sull'oggetto una metà del luogo nel quale è stato realizzato. Il processo è stato poi ripetuto con l 'oggetto gemello rivolto verso l'altra metà. In mostra, lo spettatore si trova al centro dei due emisferi che paiono attrarsi come poli opposti. La sintesi dell'insieme non cancella le tracce di quanto avvenuto, bensì le esalta, mostrando attraverso i segni della lavorazione ogni passaggio tecnico: dalla produzione della vetroresina alla stesura del gel, fino al bagno negli acidi di sviluppo.
L'opera accresce la riflessione di Cantori sulle potenzialità della pratica artistica che, pur relativamente limitata nei confronti del mondo, assume una valenza più ampia qualora si consideri che ogni luogo, perfino quello apparentemente bidimensionale della carta, sia accomunato dalle medesime leggi fisiche. Una stanza, un oggetto o un foglio vanno allora intesi come camere di registrazione; spazi chiusi dove l'artista può intervenire per documentare il propagarsi di un fenomeno e formalizzare la sua percezione. La materia, poco importa se scultorea o fotografica, è lo strumento eletto alla certificazione del grado di verità dell'opera, la cui forma non avrebbe senso di esistere se privata dello scopo di comprendere il suo intorno. Si tratta di un'idea di scultura tridimensionale nel senso più ampio del termine, in cui è centrale la consapevolezza che tutto ciò che esiste non può che collocarsi in una realtà e osservarne le regole.
"Action at a Distance" racconta allora dell'assenza di istantaneità, della necessità di pensare al sensibile come al riflesso di dimensioni curve, periodiche e discontinue. Le cinque carte che compongono la serie "Full Moon", realizzate durante il fenomeno del perigeo lunare dell'agosto 2014 – essenzialmente una coincidenza fra il plenilunio e la minor distanza tra la Terra e la Luna, la quale ha come effetto l'aumento delle dimensioni apparenti della Luna dal punto di vista della Terra – sono prodotte tramite il contatto di un'immagine della superluna con la carta fotografica. Il tempo di esposizione è di una notte, per cui la luce che permette la realizzazione dell'immagine coincide con quella riflessa dall'oggetto fotografato in un periodo di manifestazione dell'evento.
Tale periodo può essere percepito come relativamente lungo o breve, ma in entrambi i casi il fenomeno è omologamente descrivibile entro un arco narrativo. In questo senso può essere letto come contrappunto a "Full Moon" la serie "Untitled (Gunshot)", realizzata tramite uno sparo su un foglio di carta fotografica installata a muro. Il foro del proiettile appare analogo alla luce espressa dall'esplosione, come a ribadire che ogni oggetto possa dirsi reale solo se di esso si riesce a comprendere il positivo e il negativo formale. É il caso di "Gunshot (Bullet Trajectory)", uno sparo in un panetto di plastilina dove lo stagno colato fonde il proiettile alla sua traiettoria.
Testo di Gabriele Tosi
30
gennaio 2016
Elia Cantori – Action at a Distance
Dal 30 gennaio al 19 marzo 2016
arte contemporanea
Location
CAR DRDE
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Orario di apertura
da giovedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Vernissage
30 Gennaio 2016, ore 18
Autore