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Eliana Re – I messaggi del colore
opere pittoriche figurativo e informale
Comunicato stampa
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Tale artista gode di particolare considerazione da parte di critici di fama internazionale come il Prof. Paolo Levi e il Prof. Vittorio Sgarbi che la cita nel suo catalogo "I giudizi di Sgarbi – 99 artisti dai cataloghi d'arte moderna e dintorni" edito da Giorgio Mondatori.
Eliana Re, nata nel 1960, vanta, orgogliosa, origini valtellinesi, anche se è a Roma che si articola tutto il suo percorso. Artista a tutto tondo, come tutte le persone poliedriche è costretta fin da ragazza a scegliere tra i suoi molteplici interessi: scelte non sempre dettate dalla logica, bensì spesso governati dall’istinto e dal caso. Predilige gli studi umanistici, pur restando affascinata dagli studi scientifici: non per altro attualmente può vantare numerose collaborazioni con architetti per la progettazione e realizzazione di pitture murali, pavimenti, rivestimenti in maiolica. Durante gli studi universitari frequenta un corso di decorazione: è questa la scintilla che dischiude definitivamente la sua vita all’arte. Nel 1980 apre, sempre a Roma, un laboratorio di ceramica, con ottimi risultati Dopo un incontro “casuale” nasce in lei il desiderio di dedicarsi allo studio della decorazione su porcellana. Si impadronisce velocemente delle tecniche di questa arte , personalizzandole. Contemporaneamente sperimenta e studia altri procedimenti, senza fermarsi innanzi ad alcun preconcetto. Dati i notevoli risultati, viene convinta ad aprire uno studio e a diventare insegnante di pittura su porcellana, attività che continua a svolgere anche dopo il trasferimento suo e della sua famiglia a Palestrina, nella campagna romana. E’ qui che, parallelamente allo studio e all’insegnamento della decorazione, si fa strada lentamente ma inesorabilmente la passione per la pittura ad olio. Questa nuova passione si sovrappone alle altre fino a prenderne il sopravvento: si apre così nel 1995 un nuovo capitolo nel cammino dell’artista. Capitolo che, come tutte le esperienze di Eliana Re, non segue una sola via. Si parte da una pittura formale e realistica. Quella formale è una prospettiva che accompagna Eliana Re in tutto il suo tragitto pittorico. Stilisticamente di non facile connotazione, la sua pittura è in continua evoluzione. E’ acclamata inizialmente come surrealista, ma presto l’istinto artistico prende il sopravvento anche su questa visione: “espressionista”! Ma non finisce qui. Magmaticamente ed inesorabilmente il suo stile continua ad evolvere, arrivando a deformare tutto ciò che incontra, senza limite alcuno: i colori , le figure, le tele stesse. Le forme lentamente perdono i loro contorni, mutano in non-forme. Le sue opere si aprono a nuovi materiali quali la juta ed il vetro. L’informale è oramai per l’artista un fatto compiuto, parallelo alla realtà figurativa. Due prospettive opposte, spesso considerate inconciliabili, ma che in Eliana Re sono profondamente legate e inscindibili.
Tiziano Fatiganti
...Non trovo modo migliore per iniziare a leggere analiticamente le pagine di Eliana Re, se non citando un suo dipinto eseguito nel 2003 che ha come titolo Dove sei? e che raffigura il profilo di un uomo dalla bocca spalancata in un grido metafisico. Non si tratta qui dell’urlo esistenziale e senza risposta di Munch, ma piuttosto di qualcosa di analogo alla disperazione di Giobbe che contende con Dio, in un’interrogazione che si perde nel vuoto. Il contorno compositivo è un magma informale di forte concretezza espressiva, dove non c’è confine tra luce ed ombra. Tutta la composizione è come se fosse marchiata da un mistero ancestrale, che ha a che vedere con la natura stessa dell’uomo. La sofferenza della figura è magnificamente rappresentata nei tratti della fisionomia, che è maschera agghiacciante della sofferenza umana. In questa occasione Eliana Re esprime la poetica di una partecipazione forte, e riconoscibile grazie alla qualità del segno pittorico, che ha tonalità espressive nettamente differenziate...
Prof. Paolo Levi
...Le ricerche informali di Eliana Re sono pagine autobiografiche che tendono a indagare in una dimensione spirituale, e che si svolgono secondo i ritmi di un monologo interiore, analogo nel suo strutturarsi a ciò che, in letteratura, viene chiamato flusso di coscienza. Assemblando spessori cromatici intensi e pastosi, l’autrice realizza queste belle sperimentazioni che rinnovano una sorta di autoritratto informale e inquieto, specchio forse delle sue stesse pulsioni. Questi lavori di assoluta evidenza narrativa sono nel loro insieme otticamente risolutivi, raffigurando una possibile conciliazione dei perturbamenti che li sottendono. Re sa mettere in luce una pagina di scrittura visuale di grande dinamismo, tutta giocata sulle chiazze esplosive di un colore disteso con vigoria controllata. Coniugando la sua ispirazione poetica nel soliloquio, Eliana Re rinnova ogni volta un repertorio visivo fervido e caldo, creando consequenzialità cicliche senza mai cadere nello scontato o nella ripetitività. Ogni sua opera apre e conclude un percorso di variazioni sonore, dove il colore traccia modulazioni ampie e sinfoniche, mettendo a frutto una cultura pittorica certamente profonda, che ripropone la questione del rapporto della scrittura informale con lo spazio...
Vittorio Sgarbi
Tratto da "I Giudizi di Sgarbi-99 artisti dai cataloghi d'arte e dintorni" edito dalla Giorgio Mondadori
...Il primo segno lasciato dal bambino su un foglio di carta, il primo cerchio che tende a chiudersi, rivela al mondo la sua “traccia del sé”. Questa traccia segna un momento fondamentale nella sua crescita, quello della consapevolezza del “sé”, appunto, ed allo stesso tempo della scoperta dell’altro. L’impulso che ci spinge a produrre un segno nella prima infanzia rimane fondamentalmente lo stesso nel corso della nostra vita: riallacciare il rapporto che si spezza nel momento in cui prendiamo coscienza di noi stessi e di ciò che è altro da noi. Per ricreare questa armonia perduta molti scelgono il mezzo della parola scritta, della poesia, del romanzo; altri percorrono l’universo fonetico della musica, della canzone, del teatro; altri ancora, quello del colore e della forma, del segno scolpito o dipinto...
Roberto Borla
le opere dell'artista sono trattate in permanenza dalla galleria Tartaglia Arte di Roma
Eliana Re, nata nel 1960, vanta, orgogliosa, origini valtellinesi, anche se è a Roma che si articola tutto il suo percorso. Artista a tutto tondo, come tutte le persone poliedriche è costretta fin da ragazza a scegliere tra i suoi molteplici interessi: scelte non sempre dettate dalla logica, bensì spesso governati dall’istinto e dal caso. Predilige gli studi umanistici, pur restando affascinata dagli studi scientifici: non per altro attualmente può vantare numerose collaborazioni con architetti per la progettazione e realizzazione di pitture murali, pavimenti, rivestimenti in maiolica. Durante gli studi universitari frequenta un corso di decorazione: è questa la scintilla che dischiude definitivamente la sua vita all’arte. Nel 1980 apre, sempre a Roma, un laboratorio di ceramica, con ottimi risultati Dopo un incontro “casuale” nasce in lei il desiderio di dedicarsi allo studio della decorazione su porcellana. Si impadronisce velocemente delle tecniche di questa arte , personalizzandole. Contemporaneamente sperimenta e studia altri procedimenti, senza fermarsi innanzi ad alcun preconcetto. Dati i notevoli risultati, viene convinta ad aprire uno studio e a diventare insegnante di pittura su porcellana, attività che continua a svolgere anche dopo il trasferimento suo e della sua famiglia a Palestrina, nella campagna romana. E’ qui che, parallelamente allo studio e all’insegnamento della decorazione, si fa strada lentamente ma inesorabilmente la passione per la pittura ad olio. Questa nuova passione si sovrappone alle altre fino a prenderne il sopravvento: si apre così nel 1995 un nuovo capitolo nel cammino dell’artista. Capitolo che, come tutte le esperienze di Eliana Re, non segue una sola via. Si parte da una pittura formale e realistica. Quella formale è una prospettiva che accompagna Eliana Re in tutto il suo tragitto pittorico. Stilisticamente di non facile connotazione, la sua pittura è in continua evoluzione. E’ acclamata inizialmente come surrealista, ma presto l’istinto artistico prende il sopravvento anche su questa visione: “espressionista”! Ma non finisce qui. Magmaticamente ed inesorabilmente il suo stile continua ad evolvere, arrivando a deformare tutto ciò che incontra, senza limite alcuno: i colori , le figure, le tele stesse. Le forme lentamente perdono i loro contorni, mutano in non-forme. Le sue opere si aprono a nuovi materiali quali la juta ed il vetro. L’informale è oramai per l’artista un fatto compiuto, parallelo alla realtà figurativa. Due prospettive opposte, spesso considerate inconciliabili, ma che in Eliana Re sono profondamente legate e inscindibili.
Tiziano Fatiganti
...Non trovo modo migliore per iniziare a leggere analiticamente le pagine di Eliana Re, se non citando un suo dipinto eseguito nel 2003 che ha come titolo Dove sei? e che raffigura il profilo di un uomo dalla bocca spalancata in un grido metafisico. Non si tratta qui dell’urlo esistenziale e senza risposta di Munch, ma piuttosto di qualcosa di analogo alla disperazione di Giobbe che contende con Dio, in un’interrogazione che si perde nel vuoto. Il contorno compositivo è un magma informale di forte concretezza espressiva, dove non c’è confine tra luce ed ombra. Tutta la composizione è come se fosse marchiata da un mistero ancestrale, che ha a che vedere con la natura stessa dell’uomo. La sofferenza della figura è magnificamente rappresentata nei tratti della fisionomia, che è maschera agghiacciante della sofferenza umana. In questa occasione Eliana Re esprime la poetica di una partecipazione forte, e riconoscibile grazie alla qualità del segno pittorico, che ha tonalità espressive nettamente differenziate...
Prof. Paolo Levi
...Le ricerche informali di Eliana Re sono pagine autobiografiche che tendono a indagare in una dimensione spirituale, e che si svolgono secondo i ritmi di un monologo interiore, analogo nel suo strutturarsi a ciò che, in letteratura, viene chiamato flusso di coscienza. Assemblando spessori cromatici intensi e pastosi, l’autrice realizza queste belle sperimentazioni che rinnovano una sorta di autoritratto informale e inquieto, specchio forse delle sue stesse pulsioni. Questi lavori di assoluta evidenza narrativa sono nel loro insieme otticamente risolutivi, raffigurando una possibile conciliazione dei perturbamenti che li sottendono. Re sa mettere in luce una pagina di scrittura visuale di grande dinamismo, tutta giocata sulle chiazze esplosive di un colore disteso con vigoria controllata. Coniugando la sua ispirazione poetica nel soliloquio, Eliana Re rinnova ogni volta un repertorio visivo fervido e caldo, creando consequenzialità cicliche senza mai cadere nello scontato o nella ripetitività. Ogni sua opera apre e conclude un percorso di variazioni sonore, dove il colore traccia modulazioni ampie e sinfoniche, mettendo a frutto una cultura pittorica certamente profonda, che ripropone la questione del rapporto della scrittura informale con lo spazio...
Vittorio Sgarbi
Tratto da "I Giudizi di Sgarbi-99 artisti dai cataloghi d'arte e dintorni" edito dalla Giorgio Mondadori
...Il primo segno lasciato dal bambino su un foglio di carta, il primo cerchio che tende a chiudersi, rivela al mondo la sua “traccia del sé”. Questa traccia segna un momento fondamentale nella sua crescita, quello della consapevolezza del “sé”, appunto, ed allo stesso tempo della scoperta dell’altro. L’impulso che ci spinge a produrre un segno nella prima infanzia rimane fondamentalmente lo stesso nel corso della nostra vita: riallacciare il rapporto che si spezza nel momento in cui prendiamo coscienza di noi stessi e di ciò che è altro da noi. Per ricreare questa armonia perduta molti scelgono il mezzo della parola scritta, della poesia, del romanzo; altri percorrono l’universo fonetico della musica, della canzone, del teatro; altri ancora, quello del colore e della forma, del segno scolpito o dipinto...
Roberto Borla
le opere dell'artista sono trattate in permanenza dalla galleria Tartaglia Arte di Roma
03
dicembre 2005
Eliana Re – I messaggi del colore
Dal 03 al 29 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA TARTAGLIA ARTE
Roma, Via XX Settembre, 98c/d, (Roma)
Roma, Via XX Settembre, 98c/d, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10 – 14,30 / 15,30 – 19,30
Vernissage
3 Dicembre 2005, ore 19
Autore