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Elisa Begani – Identità e Leggerezza
La mostra racconta in un percorso pittorico la femminilità ricercata di Elisa Begani, giovane pittrice di Sestri Levante. Il linguaggio pittorico si avvale della prospettiva fotografica che analizza e distorce le prospettive e si sofferma sui dettagli. Elisa Begani è una moderna Paula Modersohn Becker.
Comunicato stampa
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Identità e leggerezza
Percepiamo spesso l'identità come qualcosa di statico,un concetto basato su un principio di non contraddizione, quasi una sorta di maschera in cui confinare le infinite risorse della personalità.
Citando un frammento attribuito al filosofo Eraclito, possiamo dire che per un artista l'identità non può che identificarsi con il percorso stesso della ricerca. L'identità è per la pittrice Elisa Begani il percorso stesso che conduce ad essa La pittura è movimento all'interno di uno spazio compositivo, così la Begani si muove verso la pittura accesa da questa inquietudine. La via è la meta. Nel movimento trova pace, che è ciò che trasmette equilibrio e “leggerezza” nella serie di quadri che caratterizzano questa mostra. Leggerezza diffusa attorno all'apparente silenzio delle composizioni. Se i fondi spesso sono attraversati da ombre di colore quasi una quinta della figura che si mostra all' osservatore,questa sensazione viene smorzata dalle pose ironiche e studiate di una femminilità comunque consapevole e che si troverebbe a suo agio in una pellicola della Nouvelle Vague. Laddove non compaiono le figure sono i suoi simboli che la evocano fortemente . Una veste rossa su una gruccia,mollemente appesa ad un'anta d'armadio rimanda al profumo che essa può avere, alla piacevolezza del tessuto, al momento in cui verrà indossata,non c'è silenzio e abbandono in queste opere ma un senso di “cocotterie”,di gesti femminili che si ripetono dall'antichità con codici diversi a seconda della società ma permangono parte di un immaginario collettivo. Rituali. Leggerezza e movimento son rintracciabili anche nel taglio fotografico delle composizioni di Elisa Begani, già caro alla pittura francese della seconda metà dell'Ottocento. La fotografia fissa l'attimo che non potrà mai essere uguale a se stesso ma che è allo stesso tempo ripetibile all'infinito.
Registra il gesto, il dettaglio, deforma la prospettiva, meglio ancora, l'indaga nelle sue possibilità espressive, ponendo di volta in volta l'accento sulla posa, regalando squarci voyueristici La ragazza che si stringe nella maglia, che alza leggermente la gonna per mettere in evidenza i piedi scalzi. Corpi scorciati, spesso senza volto, che rintracciano sempre il linguaggio del corpo e i suoi codici. Anche a livello di costruzione pittorica Elisa abbatte le regole prospettiche della profondità. I vari piani della composizione sono sovrapposti sulla superficie della tela. L'abito che poggia sull'anta dell'armadio e il fondo colorato della tela, diventano tre piani di lettura a cui spesso si aggiungono anche degli inserti in carta, con scritte che raccontano questo intimo mondo femminile. Il modo di utilizzare il colore richiama una grande figura di pittrice donna, rappresentante del primo Espressionismo : Paula Modersohn Becker, parte della colonia di pittori che risiedevano nel villaggio di Worpswede (Bassa Sassonia,Germania). Colore diluito a pennellate larghe, talvolta sporche. E' il colore che definisce i vari spazi compositivi ottenuto grazie una totale padronanza della plasticità del disegno. Come nella Modersohn, il colore traduce l'intima sensibilità dell'immaginario di Elisa Begani.
Vanessa Cimiero
Percepiamo spesso l'identità come qualcosa di statico,un concetto basato su un principio di non contraddizione, quasi una sorta di maschera in cui confinare le infinite risorse della personalità.
Citando un frammento attribuito al filosofo Eraclito
Registra il gesto, il dettaglio, deforma la prospettiva, meglio ancora, l'indaga nelle sue possibilità espressive, ponendo di volta in volta l'accento sulla posa, regalando squarci voyueristici La ragazza che si stringe nella maglia, che alza leggermente la gonna per mettere in evidenza i piedi scalzi. Corpi scorciati, spesso senza volto, che rintracciano sempre il linguaggio del corpo e i suoi codici. Anche a livello di costruzione pittorica Elisa abbatte le regole prospettiche della profondità. I vari piani della composizione sono sovrapposti sulla superficie della tela. L'abito che poggia sull'anta dell'armadio e il fondo colorato della tela, diventano tre piani di lettura a cui spesso si aggiungono anche degli inserti in carta, con scritte che raccontano questo intimo mondo femminile. Il modo di utilizzare il colore richiama una grande figura di pittrice donna, rappresentante del primo Espressionismo : Paula Modersohn Becker, parte della colonia di pittori che risiedevano nel villaggio di Worpswede (Bassa Sassonia,Germania). Colore diluito a pennellate larghe, talvolta sporche. E' il colore che definisce i vari spazi compositivi ottenuto grazie una totale padronanza della plasticità del disegno. Come nella Modersohn, il colore traduce l'intima sensibilità dell'immaginario di Elisa Begani.
Vanessa Cimiero
23
aprile 2010
Elisa Begani – Identità e Leggerezza
Dal 23 aprile all'otto maggio 2010
arte contemporanea
Location
WUNDERKAMMER
Bergamo, Via Torquato Tasso, 107, (Bergamo)
Bergamo, Via Torquato Tasso, 107, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10.00 - 12.30 / 15.30 – 19.00
Autore
Curatore