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Elisa Cella – Bio-astrazione
La ricerca pittorica di Elisa Cella ci pone di fronte ad almeno due quesiti di fondamentale importanza, sia dal punto di vista formale sia dei significati che queste forme esprimono.
Comunicato stampa
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La ricerca pittorica di Elisa Cella ci pone di fronte ad almeno due quesiti di fondamentale importanza, sia dal punto di vista formale sia dei significati che queste forme esprimono.
La scelta dell’artista di adottare il cerchio quale segno identificativo del proprio lavoro ha una ragione precisa che non ha nulla a che vedere con le fredde poetiche dell’astrazione geometrica. Lungi dalla pratica della “pittura come pittura” quale ricerca metodologica autoreferenziale, l’indagine estetica della Cella conferma un atteggiamento che sta trovando sempre maggiori adesioni da parte della giovane attività artistica contemporanea: l’autoanalisi. La necessità di rappresentare visivamente una determinata emozione, la chimica scatenante una reazione fisica e psicologica localizzata, a volte talmente forte da non poter essere comunicata solo con il linguaggio parlato, ma da immagini, e che in esse trovi la sua più adeguata espressione.
Elisa Cella ricorre quindi ad una forma primaria, sceglie di rappresentare tutte le infinite sfumature della sensibilità umana per mezzo di una sorta di trasposizione artistica della forma biologica della cellula, quale simbolo della vita, quale elemento costitutivo psico-fisiologico delle sintomatologie più diversificate.
Con la serie intitolata Pluricellulare, la più concettuale e quella che maggiormente avvicina la ricerca della giovane artista genovese alle realizzazioni dell’astrazione geometrica di derivazione optical degli anni ’60, l’artista esegue una sorta di bio-astrazione, con l’accostamento di forme e colori ed una ricerca formale dello spazio (interpretato ed espresso nel tradizionale rapporto tra sfondo e primo piano), per mezzo di una pittura che nella sua visualità formale è comunque l’esatto opposto dei contenuti che esprime. L’apparente freddezza data dalla perfezione delle forme circolari evoca in realta’ rappresentazioni globulari di caldi fluidi corporei, o movimenti di forme batteriologice in espansione, o ancora raffigurazioni simboliche di virus in trasformazione.
La scelta dell’artista di adottare il cerchio quale segno identificativo del proprio lavoro ha una ragione precisa che non ha nulla a che vedere con le fredde poetiche dell’astrazione geometrica. Lungi dalla pratica della “pittura come pittura” quale ricerca metodologica autoreferenziale, l’indagine estetica della Cella conferma un atteggiamento che sta trovando sempre maggiori adesioni da parte della giovane attività artistica contemporanea: l’autoanalisi. La necessità di rappresentare visivamente una determinata emozione, la chimica scatenante una reazione fisica e psicologica localizzata, a volte talmente forte da non poter essere comunicata solo con il linguaggio parlato, ma da immagini, e che in esse trovi la sua più adeguata espressione.
Elisa Cella ricorre quindi ad una forma primaria, sceglie di rappresentare tutte le infinite sfumature della sensibilità umana per mezzo di una sorta di trasposizione artistica della forma biologica della cellula, quale simbolo della vita, quale elemento costitutivo psico-fisiologico delle sintomatologie più diversificate.
Con la serie intitolata Pluricellulare, la più concettuale e quella che maggiormente avvicina la ricerca della giovane artista genovese alle realizzazioni dell’astrazione geometrica di derivazione optical degli anni ’60, l’artista esegue una sorta di bio-astrazione, con l’accostamento di forme e colori ed una ricerca formale dello spazio (interpretato ed espresso nel tradizionale rapporto tra sfondo e primo piano), per mezzo di una pittura che nella sua visualità formale è comunque l’esatto opposto dei contenuti che esprime. L’apparente freddezza data dalla perfezione delle forme circolari evoca in realta’ rappresentazioni globulari di caldi fluidi corporei, o movimenti di forme batteriologice in espansione, o ancora raffigurazioni simboliche di virus in trasformazione.
29
marzo 2008
Elisa Cella – Bio-astrazione
Dal 29 marzo al 29 aprile 2008
arte contemporanea
Location
ANDREA CIANI ARTE & DESIGN
Genova, Vico Del Fieno, 26r, (Genova)
Genova, Vico Del Fieno, 26r, (Genova)
Vernissage
29 Marzo 2008, ore 18
Autore
Curatore