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Elisa Cella – L’impossibilità del reale
La cellula, unità fondamentale di ogni organismo vivente, base della vita e della sua capacità riproduttiva, diventa l’elemento distintivo delle opere di Cella e, ancor più che nelle tele, l’intrico dei cerchi tridimensionali ci trasporta nel mistero della vita e si manifesta sotto forma di scultura
Comunicato stampa
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Villa Contemporanea è lieta di presentare L’impossibilità del reale, personale di Elisa Cella, artista di formazione matematica, da sempre affascinata dalla scienza e dalla biologia cellulare.
Da qui, infatti, deriva la sua personalissima ricerca pittorica circolare che, in questa mostra, si fa tridimensionale ed installativa. La cellula, unità fondamentale di ogni organismo vivente, base della vita e della sua capacità riproduttiva, diventa l’elemento distintivo delle opere di Cella e, ancor più che nelle tele, l’intrico dei cerchi tridimensionali ci trasporta nel mistero della vita che si manifesta sotto forma di scultura.
Scrive Leda Lunghi nel testo che accompagna la mostra: “Quest’artista, raccontando la complessa semplicità di una cellula, descrive noi, nella nostra più grande incognita. Sono sculture dell’inafferrabile quelle create da lei, che partono dal concetto di nascita e rielaborano quello di fine. Un’arte che passa per la scienza, incontrando i concetti più profondi della filosofia teoretica. Arte che parla di conoscenza, coscienza, etica ed estetica. Le opere di Elisa Cella rappresentano l’impossibilità del reale, in quanto evidenziano la nostra piccola essenza dinnanzi all’immensità dei misteri del mondo, l’infinita riproducibilità degli organismi, il loro essere eterni nel rigenerarsi continuamente. Opere, che rielaborano ed intrecciano fisica e filosofia, esse ci fanno riflettere, ponendo domande, senza la pretesa di trovare risposte”.
E ancora “Elisa Cella ripropone attraverso le sue strutture biologiche, ovvero con la rappresentazione dei suoi molteplici cerchi concentrici ed ossessivi, l’idea che conduce all’imperfezione, all’errore, al caos, che in quanto tale, paradossalmente, possiamo considerare perfetto. Le sue piccole monadi, tutte differenti tra loro rappresentano l’individualità umana, la sua unicità e la sua intelligenza, ma anche la sua capacità di creare mondi contingenti, aggregati, la capacità di coniugarsi e contemporaneamente di dividersi e di dissolversi”.
Ecco allora che le opere di Elisa si trasformano nella magia della vita che pulsa e crea forme, ipotetici organismi cellulari misteriosi ed eterni nel loro rigenerarsi continuamente, strutture affascinanti proprio perché in esse vi scorgiamo l’infinito racconto dell’esistenza.
Mostra e testo critico a cura di Leda Lunghi.
Elisa Cella (Genova, 1974). Vive e lavora a Monza.
Tra le sue mostre ricordiamo: “La bellezza resta”, varie sedi: Chiesa di San Rocco, Carnago (Va), Stadtmuseum, Klausen (BZ), Palazzetto dei Nobili, L’Aquila, Galleria Biffi, Piacenza, Binario 7, Monza, a cura di Simona Bartolena ed Armando Fettolini, 2016-2019 (cat.); “Material”, palazzo Olmea, Monza (MB), a cura di Matteo Galbiati, progetto di Maurizio Caldirola Arte Contemporanea, 2018; “ContemporaneaMente”, Museo MAM Villa Ippoliti, Gazoldo degli Ippoliti (MN), a cura di Gianfranco Ferlisi, 2017; “Kunst Heilt Medizin - Zehen Werke”, Facoltà Teologica Università di Graz (A), a cura di A.B.Del Guercio, I.Guanzini, I.Terracciano, 2017; “Estetica Matematica, Villa Contemporanea, Monza, a cura di Leda Lunghi, 2017; “Analitica 70 e nuove prospettive”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, 2017; “Unconventional Views”, M.AR.CO., Monza, 2016; “Lavatoys - Arte in un antico lavatoio genovese”, Genova, a cura di Angelo Pretolani, 2016; “Freezer - TransumArte”, Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), testo ed intervento poetico di Ivan Fassio,(cat.), 2016; “Premio Combat”, finalista sezione pittura, Museo G.Fattori, Livorno, (cat.), 2016; “CAZZIEFIGHE”, spazio Laltalena, Milano, a cura di Massimo Kaufmann ed Ivano Sossella, (cat.), 2016; “Innaturalismi”, MUST, Vimercate, a cura di Simona Bartolena, (cat.), 2016; “NutriMenti”, Palazzo D'Aquino, Taranto, a cura di Sara Liuzzi, (cat.), 2016; “Sensazione Concava”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, testo di Alberto Rigoni, (cat.), 2015; “Elisa Cella - TransumArte” Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), a cura di Gabriele Perretta, (cat.), 2015.
Da qui, infatti, deriva la sua personalissima ricerca pittorica circolare che, in questa mostra, si fa tridimensionale ed installativa. La cellula, unità fondamentale di ogni organismo vivente, base della vita e della sua capacità riproduttiva, diventa l’elemento distintivo delle opere di Cella e, ancor più che nelle tele, l’intrico dei cerchi tridimensionali ci trasporta nel mistero della vita che si manifesta sotto forma di scultura.
Scrive Leda Lunghi nel testo che accompagna la mostra: “Quest’artista, raccontando la complessa semplicità di una cellula, descrive noi, nella nostra più grande incognita. Sono sculture dell’inafferrabile quelle create da lei, che partono dal concetto di nascita e rielaborano quello di fine. Un’arte che passa per la scienza, incontrando i concetti più profondi della filosofia teoretica. Arte che parla di conoscenza, coscienza, etica ed estetica. Le opere di Elisa Cella rappresentano l’impossibilità del reale, in quanto evidenziano la nostra piccola essenza dinnanzi all’immensità dei misteri del mondo, l’infinita riproducibilità degli organismi, il loro essere eterni nel rigenerarsi continuamente. Opere, che rielaborano ed intrecciano fisica e filosofia, esse ci fanno riflettere, ponendo domande, senza la pretesa di trovare risposte”.
E ancora “Elisa Cella ripropone attraverso le sue strutture biologiche, ovvero con la rappresentazione dei suoi molteplici cerchi concentrici ed ossessivi, l’idea che conduce all’imperfezione, all’errore, al caos, che in quanto tale, paradossalmente, possiamo considerare perfetto. Le sue piccole monadi, tutte differenti tra loro rappresentano l’individualità umana, la sua unicità e la sua intelligenza, ma anche la sua capacità di creare mondi contingenti, aggregati, la capacità di coniugarsi e contemporaneamente di dividersi e di dissolversi”.
Ecco allora che le opere di Elisa si trasformano nella magia della vita che pulsa e crea forme, ipotetici organismi cellulari misteriosi ed eterni nel loro rigenerarsi continuamente, strutture affascinanti proprio perché in esse vi scorgiamo l’infinito racconto dell’esistenza.
Mostra e testo critico a cura di Leda Lunghi.
Elisa Cella (Genova, 1974). Vive e lavora a Monza.
Tra le sue mostre ricordiamo: “La bellezza resta”, varie sedi: Chiesa di San Rocco, Carnago (Va), Stadtmuseum, Klausen (BZ), Palazzetto dei Nobili, L’Aquila, Galleria Biffi, Piacenza, Binario 7, Monza, a cura di Simona Bartolena ed Armando Fettolini, 2016-2019 (cat.); “Material”, palazzo Olmea, Monza (MB), a cura di Matteo Galbiati, progetto di Maurizio Caldirola Arte Contemporanea, 2018; “ContemporaneaMente”, Museo MAM Villa Ippoliti, Gazoldo degli Ippoliti (MN), a cura di Gianfranco Ferlisi, 2017; “Kunst Heilt Medizin - Zehen Werke”, Facoltà Teologica Università di Graz (A), a cura di A.B.Del Guercio, I.Guanzini, I.Terracciano, 2017; “Estetica Matematica, Villa Contemporanea, Monza, a cura di Leda Lunghi, 2017; “Analitica 70 e nuove prospettive”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, 2017; “Unconventional Views”, M.AR.CO., Monza, 2016; “Lavatoys - Arte in un antico lavatoio genovese”, Genova, a cura di Angelo Pretolani, 2016; “Freezer - TransumArte”, Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), testo ed intervento poetico di Ivan Fassio,(cat.), 2016; “Premio Combat”, finalista sezione pittura, Museo G.Fattori, Livorno, (cat.), 2016; “CAZZIEFIGHE”, spazio Laltalena, Milano, a cura di Massimo Kaufmann ed Ivano Sossella, (cat.), 2016; “Innaturalismi”, MUST, Vimercate, a cura di Simona Bartolena, (cat.), 2016; “NutriMenti”, Palazzo D'Aquino, Taranto, a cura di Sara Liuzzi, (cat.), 2016; “Sensazione Concava”, Galleria E3 Arte Contemporanea, Brescia, testo di Alberto Rigoni, (cat.), 2015; “Elisa Cella - TransumArte” Castello Fieschi-Doria-Malaspina, Santo Stefano d’Aveto (GE), a cura di Gabriele Perretta, (cat.), 2015.
18
maggio 2019
Elisa Cella – L’impossibilità del reale
Dal 18 maggio al 29 giugno 2019
arte contemporanea
Location
VILLA CONTEMPORANEA
Monza, Via Bergamo, 20, (Monza E Brianza)
Monza, Via Bergamo, 20, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
18 Maggio 2019, ore 18.30
Autore
Curatore