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Elisa Leonini / Ketty Tagliatti – Deflagraciòn. Un dialogo con Picasso e Gaudì
Le due artiste hanno interpretato attraverso la loro sensibilità alcuni temi presenti nella mostra “la rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudì”: dall’installazione di una deflagrante rosa rossa che invade le sale della galleria, alla poesia dell’oggetto quotidiano evocante l’Art Nouveau.
Comunicato stampa
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Inaugura in concomitanza con la mostra “La rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudì” a Palazzo dei Diamanti, la doppia personale alla MLB home gallery di Elisa Leonini e Ketty Tagliatti, dal titolo “Deflagracion”.
Le due artiste hanno interpretato attraverso la loro sensibilità alcuni temi presenti nella mostra dei Diamanti: dalla spettacolare installazione di una deflagrante rosa rossa che invade le due sale della galleria, alla poesia dell’oggetto quotidiano evocante l’Art Noveau.
Una mostra dai profumi eleganti e forti, che è tutta un’esplosione di suoni e visioni delle forze vitali della natura, dalle rose cucite sul velluto di Ketty Tagliatti ai vibranti lavori di Elisa Leonini, in dialogo il clima vivace e inquieto che animava la Barcellona di inizio Novecento, soprannominata “la rosa di fuoco” per il suo ambiente sociale effervescente.
“Anamorfosi di una rosa del mio giardino” è una grande installazione anamorfica che ha per protagonista una rosa fiammeggiante che invade le due sale della galleria, un lavoro nato dalla collaborazione tra due artiste. L’opera è composta da decine di oggetti pazientemente rivestiti da un unico filo di seta rosso, che accostati compongono i petali della rosa. Osservando attentamente, si scopre come ogni oggetto appartenga alla sfera dell’intimità femminile: rossetti, tubetti, contenitori di cosmetici anti-età diventano una acuta metafora della paura delle donne di “sfiorire”, come la rosa appunto. La scelta di presentare l’opera attraverso un’illusione, la deformazione anamorfica, grazie alla quale esiste un unico punto di vista per riconoscere inequivocabilmente la forma della rosa, guida lo spettatore in un movimento in bilico tra la formazione e la dissoluzione dell’immagine.
Il felice intreccio delle poetiche delle due artiste, ma soprattutto il sovrapporsi di due diverse prospettive di vita, le ha avvicinate in modo da farle entrare l‘una nel lavoro dell‘altra.
“La rosa del mio giardino” di Ketty Tagliatti è un’opera nata da un rosaio che rifiorisce di continuo nel giardino della casa dell’artista, regalando rose che sembrano di velluto rosso. La Tagliatti ha scelto quindi questo materiale per realizzare la sua opera, che porta su di sé la traccia delle mani che lo hanno percorso mentre l’artista vi ha cucito sopra la forma della rosa. Una traccia che è come un ricordo, una fotografia di ciò che ha portato alla creazione del disegno. “Amo sovrapporre più disegni dello stesso fiore - afferma l’artista - per cogliere diversi momenti della sua vita e di questa preferisco la sfioritura, l’ultimo momento prima che comincino a cadere i petali, prima della morte definitiva”.
Ancora una volta, ritroviamo il concetto di traccia nell’opera “Rhodonrheo” di Elisa Leonini, in cui la rosa diviene suono e immagine del tempo che scorre (in greco esiste un parallelo tra la parola rhodon - rosa - e rheo - scorrere -). I gambi di rosa inchiostrati lasciano evocative tracce del loro passaggio su pentagrammi disegnati, suggerendo una scrittura musicale.
Oltre alla rosa, ricorrente è il tema dell’oggetto abbandonato, ricco di memoria, che troviamo in “Still Life memory 1914- 2014”. Gli oggetti cuciti, rivestiti, sono imprigionati in una sorta di camicia di forza cucita addosso, con lo scopo di occultarli e isolarli in uno spazio-dimora quasi teatrale, esponendo così il loro “nervo divino”, come direbbe J. Ortega Y Gasset, scrittore che ha ispirato l’artista nella realizzazione di quest’opera.
Un atto che decreta l’entrata in una dimensione “altra”, in uno spazio dove il tempo cambia direzione e, rivolgendo l’attenzione al passato, crea l’illusione di stare fermi, sospesi, mentre tutt’attorno si assiste alla “deflagración” del proprio mondo.
Le due artiste hanno interpretato attraverso la loro sensibilità alcuni temi presenti nella mostra dei Diamanti: dalla spettacolare installazione di una deflagrante rosa rossa che invade le due sale della galleria, alla poesia dell’oggetto quotidiano evocante l’Art Noveau.
Una mostra dai profumi eleganti e forti, che è tutta un’esplosione di suoni e visioni delle forze vitali della natura, dalle rose cucite sul velluto di Ketty Tagliatti ai vibranti lavori di Elisa Leonini, in dialogo il clima vivace e inquieto che animava la Barcellona di inizio Novecento, soprannominata “la rosa di fuoco” per il suo ambiente sociale effervescente.
“Anamorfosi di una rosa del mio giardino” è una grande installazione anamorfica che ha per protagonista una rosa fiammeggiante che invade le due sale della galleria, un lavoro nato dalla collaborazione tra due artiste. L’opera è composta da decine di oggetti pazientemente rivestiti da un unico filo di seta rosso, che accostati compongono i petali della rosa. Osservando attentamente, si scopre come ogni oggetto appartenga alla sfera dell’intimità femminile: rossetti, tubetti, contenitori di cosmetici anti-età diventano una acuta metafora della paura delle donne di “sfiorire”, come la rosa appunto. La scelta di presentare l’opera attraverso un’illusione, la deformazione anamorfica, grazie alla quale esiste un unico punto di vista per riconoscere inequivocabilmente la forma della rosa, guida lo spettatore in un movimento in bilico tra la formazione e la dissoluzione dell’immagine.
Il felice intreccio delle poetiche delle due artiste, ma soprattutto il sovrapporsi di due diverse prospettive di vita, le ha avvicinate in modo da farle entrare l‘una nel lavoro dell‘altra.
“La rosa del mio giardino” di Ketty Tagliatti è un’opera nata da un rosaio che rifiorisce di continuo nel giardino della casa dell’artista, regalando rose che sembrano di velluto rosso. La Tagliatti ha scelto quindi questo materiale per realizzare la sua opera, che porta su di sé la traccia delle mani che lo hanno percorso mentre l’artista vi ha cucito sopra la forma della rosa. Una traccia che è come un ricordo, una fotografia di ciò che ha portato alla creazione del disegno. “Amo sovrapporre più disegni dello stesso fiore - afferma l’artista - per cogliere diversi momenti della sua vita e di questa preferisco la sfioritura, l’ultimo momento prima che comincino a cadere i petali, prima della morte definitiva”.
Ancora una volta, ritroviamo il concetto di traccia nell’opera “Rhodonrheo” di Elisa Leonini, in cui la rosa diviene suono e immagine del tempo che scorre (in greco esiste un parallelo tra la parola rhodon - rosa - e rheo - scorrere -). I gambi di rosa inchiostrati lasciano evocative tracce del loro passaggio su pentagrammi disegnati, suggerendo una scrittura musicale.
Oltre alla rosa, ricorrente è il tema dell’oggetto abbandonato, ricco di memoria, che troviamo in “Still Life memory 1914- 2014”. Gli oggetti cuciti, rivestiti, sono imprigionati in una sorta di camicia di forza cucita addosso, con lo scopo di occultarli e isolarli in uno spazio-dimora quasi teatrale, esponendo così il loro “nervo divino”, come direbbe J. Ortega Y Gasset, scrittore che ha ispirato l’artista nella realizzazione di quest’opera.
Un atto che decreta l’entrata in una dimensione “altra”, in uno spazio dove il tempo cambia direzione e, rivolgendo l’attenzione al passato, crea l’illusione di stare fermi, sospesi, mentre tutt’attorno si assiste alla “deflagración” del proprio mondo.
18
aprile 2015
Elisa Leonini / Ketty Tagliatti – Deflagraciòn. Un dialogo con Picasso e Gaudì
Dal 18 aprile al 06 settembre 2015
arte contemporanea
Location
MLB HOME GALLERY
Ferrara, Corso Ercole I D'Este, 3, (FERRARA)
Ferrara, Corso Ercole I D'Este, 3, (FERRARA)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00
gli altri giorni su appuntamento
3467953757 / mlb@mlbgallery.com
Vernissage
18 Aprile 2015, 18.00
Autore
Curatore