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Elisa Muliere / Stefano Ronci – RamRam
Ramram è amnesia, non memoria. Tabula rasa di significati contenenti una possibilità, quella della reinvenzione del sé. Attraverso opere site specific, Stefano Ronci ed Elisa Muliere uniscono stile e poetica nella creazione di un ambiente comune nel quale far dialogare i propri interventi.
Comunicato stampa
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Questa sarà la prima di una serie di esposizioni di arte contemporanea attraverso le quali il team curatoriale di Adiacenze intende mettere in dialogo e a confronto due artisti chiamati a relazionarsi tra loro, con lo spazio e con la sua giovane storia, creando opere realizzate ad hoc per l’occasione.
Ram. Ramram. Ramramram.
Ramram è amnesia, non memoria. Tabula rasa di significati contenenti una possibilità, quella della reinvenzione del sé. Attraverso opere site specific, Stefano Ronci (Rimini, 1972) ed Elisa Muliere (Tortona, 1981) uniscono stile e poetica nella creazione di un ambiente comune – RAMRAM – nel quale far dialogare i propri interventi.
Ronci occupa lo spazio centrale della ‘piazza coperta’ della Casa della Cultura “Italo Calvino” con un lavoro installativo di assemblaggio: gli abitanti di Calderara di Reno sono da lui chiamati a portare oggetti, mobili di uso quotidiano abbandonati nelle cantine o non più utilizzati. Questi oggetti, dimentichi della loro funzione originaria, vengono sapientemente accostati e riorganizzati sotto forma di enormi costruzioni autoportanti. Un oggetto/scultura imponente, raccolta di significati e significanti molteplici, fonde in sé tutta la potenza di un pensiero nuovo e originale, dove il valore simbolico può essere reinterpretato da zero, ripensato, reinventato. Una sedia smette di essere sedia perché ha perso la memoria di sé e, legata ad altri elementi di recupero, si fa materia inedita, diventa essere totemico e contenuto di nuova significanza. Tramite questa operazione di arte partecipata, gli stessi abitanti di Calderara di Reno prendono possesso della piazza coperta contribuendo alla costituzione di un’opera che va a occupare uno spazio a loro stessi destinato.
Muliere opera di concerto con Ronci, attraverso l’utilizzo di un medium bidimensionale: la tela. Colore, gesto e segno si fondono nella creazione di una visione onirica dall’atmosfera sospesa. La tecnica mista utilizzata dall’artista su tele di grandi dimensioni, fatta di sovrapposizioni e stratificazioni, metaforicamente ricalca una narrazione che si esplica su più livelli. La nuova memoria di Muliere è quella contemporanea, labile, volatile. È uno sguardo pigro alla schermata del telefono a un passo dal cataclisma, un graffito preistorico fatto con vernice spray fluorescente. Un cortocircuito tra passato, presente e futuro, intenso e spiazzante.
BIOGRAFIE ARTISTI
Elisa Muliere, artista classe 1981 di Tortona, vive e lavora a Bologna. Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2008, è stata allieva di Concetto Pozzati. Pittrice durante gli anni di studio, la sua produzione spazia oggi dal lavoro su tela e carta alla sperimentazione di altre forme di ricerca come installazioni, video e interventi di street art. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro d’artista, “Icaro deve cadere”, edito dalla casa editrice GRRRz Comic Art Books di Genova, presentato in diversi spazi tra cui la VII Biennale Internazionale dell’Illustrazione di Lisbona “ILUSTRARTE”, il Treviso Comic Book Festival, la Galleria Il Vicolo (Genova), lo spazio espositivo Adiacenze per BilBOlbul ’14 con installazioni ad esso dedicate. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Tra le principali, sono da segnalare: TWINS (2016, Musei Civici, Tortona), POLAR PRIVACY (2015, Werkstattgalerie, Berlino) e ROOTS (2011, Adiacenze, Bologna). Nel 2015 le è stato assegnato il Premio della Critica al Festival Internazionale ArtOn mentre nel 2011 ha vinto il primo premio nella categoria Over 25 del Premio Nocivelli. La sua indagine intende esplorare l’umano e i suoi sentimenti, indagare l’Identità e il Doppio, raccontare il Tempo traducendo sensazioni e visioni attraverso un segno ruvido e graffiante, consapevole, mai accomodante.
Stefano Ronci artista classe 1972 di Rimini. Nel ’91 si iscrive alla facoltà di Ingegneria di Bologna. Si trasferisce successivamente a Firenze dove si laurea con lode in Architettura. Risale a questi anni l’incontro col suo primo gallerista Walter Bellini, direttore della storica galleria d’arte contemporanea “Ken’s art gallery” di Firenze. Intraprende contemporaneamente lo studio della filosofia presso l’ateneo fiorentino nell’indirizzo di estetica, consegue inoltre la specializzazione biennale all’Università degli Studi di Bologna nell’indirizzo di Arte e Disegno. Dal 2000 affianca all’attività artistica ed espositiva quella di insegnamento nell’indirizzo artistico. Nel 2006 viene invitato a partecipare alla collettiva curata da Vanja Strukel al Palazzo Pigorelli di Parma sui giovani artisti emergenti dell’Emilia Romagna. Nel 2005 e nel 2006 è fra i finalisti del prestigioso Premio Celeste, curato da Gianluca Marziani. Nel 2007 è invitato a partecipare al Bac, festival delle arti audio-visive di Barcellona. Nel 2010 tiene il corso di Tecniche e Tecnologia della pittura presso l’Accademia LABA di Rimini. L’interesse per i contesti urbani, lo ha portato negli anni a numerosi e prolungati viaggi studio in diverse capitali (New York, San Francisco, Singapore, Madrid, Berlino, Londra, Parigi…). Dal 2010 collabora con la WerkstattGalerie di Berlino che ha presentato i suoi lavori in eventi pubblici e privati, in tutto il mondo. Nel 2015 a Bologna e a Berlino è tra gli artisti ospiti di Macrocosmi, mostra organizzata da CUBO, spazio polivalente di Unipol Bologna, dedicato all’arte contemporanea, con cui collabora stabilmente. Dal 2014 è consulente creativo per Saraghina Eyewear: si occupa dell’ideazione e della progettazione di tutte le installazioni espositive del brand in fiere italiane ed estere.
Ram. Ramram. Ramramram.
Ramram è amnesia, non memoria. Tabula rasa di significati contenenti una possibilità, quella della reinvenzione del sé. Attraverso opere site specific, Stefano Ronci (Rimini, 1972) ed Elisa Muliere (Tortona, 1981) uniscono stile e poetica nella creazione di un ambiente comune – RAMRAM – nel quale far dialogare i propri interventi.
Ronci occupa lo spazio centrale della ‘piazza coperta’ della Casa della Cultura “Italo Calvino” con un lavoro installativo di assemblaggio: gli abitanti di Calderara di Reno sono da lui chiamati a portare oggetti, mobili di uso quotidiano abbandonati nelle cantine o non più utilizzati. Questi oggetti, dimentichi della loro funzione originaria, vengono sapientemente accostati e riorganizzati sotto forma di enormi costruzioni autoportanti. Un oggetto/scultura imponente, raccolta di significati e significanti molteplici, fonde in sé tutta la potenza di un pensiero nuovo e originale, dove il valore simbolico può essere reinterpretato da zero, ripensato, reinventato. Una sedia smette di essere sedia perché ha perso la memoria di sé e, legata ad altri elementi di recupero, si fa materia inedita, diventa essere totemico e contenuto di nuova significanza. Tramite questa operazione di arte partecipata, gli stessi abitanti di Calderara di Reno prendono possesso della piazza coperta contribuendo alla costituzione di un’opera che va a occupare uno spazio a loro stessi destinato.
Muliere opera di concerto con Ronci, attraverso l’utilizzo di un medium bidimensionale: la tela. Colore, gesto e segno si fondono nella creazione di una visione onirica dall’atmosfera sospesa. La tecnica mista utilizzata dall’artista su tele di grandi dimensioni, fatta di sovrapposizioni e stratificazioni, metaforicamente ricalca una narrazione che si esplica su più livelli. La nuova memoria di Muliere è quella contemporanea, labile, volatile. È uno sguardo pigro alla schermata del telefono a un passo dal cataclisma, un graffito preistorico fatto con vernice spray fluorescente. Un cortocircuito tra passato, presente e futuro, intenso e spiazzante.
BIOGRAFIE ARTISTI
Elisa Muliere, artista classe 1981 di Tortona, vive e lavora a Bologna. Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2008, è stata allieva di Concetto Pozzati. Pittrice durante gli anni di studio, la sua produzione spazia oggi dal lavoro su tela e carta alla sperimentazione di altre forme di ricerca come installazioni, video e interventi di street art. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro d’artista, “Icaro deve cadere”, edito dalla casa editrice GRRRz Comic Art Books di Genova, presentato in diversi spazi tra cui la VII Biennale Internazionale dell’Illustrazione di Lisbona “ILUSTRARTE”, il Treviso Comic Book Festival, la Galleria Il Vicolo (Genova), lo spazio espositivo Adiacenze per BilBOlbul ’14 con installazioni ad esso dedicate. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Tra le principali, sono da segnalare: TWINS (2016, Musei Civici, Tortona), POLAR PRIVACY (2015, Werkstattgalerie, Berlino) e ROOTS (2011, Adiacenze, Bologna). Nel 2015 le è stato assegnato il Premio della Critica al Festival Internazionale ArtOn mentre nel 2011 ha vinto il primo premio nella categoria Over 25 del Premio Nocivelli. La sua indagine intende esplorare l’umano e i suoi sentimenti, indagare l’Identità e il Doppio, raccontare il Tempo traducendo sensazioni e visioni attraverso un segno ruvido e graffiante, consapevole, mai accomodante.
Stefano Ronci artista classe 1972 di Rimini. Nel ’91 si iscrive alla facoltà di Ingegneria di Bologna. Si trasferisce successivamente a Firenze dove si laurea con lode in Architettura. Risale a questi anni l’incontro col suo primo gallerista Walter Bellini, direttore della storica galleria d’arte contemporanea “Ken’s art gallery” di Firenze. Intraprende contemporaneamente lo studio della filosofia presso l’ateneo fiorentino nell’indirizzo di estetica, consegue inoltre la specializzazione biennale all’Università degli Studi di Bologna nell’indirizzo di Arte e Disegno. Dal 2000 affianca all’attività artistica ed espositiva quella di insegnamento nell’indirizzo artistico. Nel 2006 viene invitato a partecipare alla collettiva curata da Vanja Strukel al Palazzo Pigorelli di Parma sui giovani artisti emergenti dell’Emilia Romagna. Nel 2005 e nel 2006 è fra i finalisti del prestigioso Premio Celeste, curato da Gianluca Marziani. Nel 2007 è invitato a partecipare al Bac, festival delle arti audio-visive di Barcellona. Nel 2010 tiene il corso di Tecniche e Tecnologia della pittura presso l’Accademia LABA di Rimini. L’interesse per i contesti urbani, lo ha portato negli anni a numerosi e prolungati viaggi studio in diverse capitali (New York, San Francisco, Singapore, Madrid, Berlino, Londra, Parigi…). Dal 2010 collabora con la WerkstattGalerie di Berlino che ha presentato i suoi lavori in eventi pubblici e privati, in tutto il mondo. Nel 2015 a Bologna e a Berlino è tra gli artisti ospiti di Macrocosmi, mostra organizzata da CUBO, spazio polivalente di Unipol Bologna, dedicato all’arte contemporanea, con cui collabora stabilmente. Dal 2014 è consulente creativo per Saraghina Eyewear: si occupa dell’ideazione e della progettazione di tutte le installazioni espositive del brand in fiere italiane ed estere.
22
giugno 2018
Elisa Muliere / Stefano Ronci – RamRam
Dal 22 giugno al 31 luglio 2018
arte contemporanea
Location
CASA DELLA CULTURA ITALO CALVINO
Calderara Di Reno, Via Roma, 29, (Bologna)
Calderara Di Reno, Via Roma, 29, (Bologna)
Orario di apertura
lunedì, giovedì e sabato dalle 10 alle 20
martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 20
Vernissage
22 Giugno 2018, ore 19.30
Autore
Curatore