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Elisa Rossini – Precarietà
1170 trottole in porcellana bianca, numerate e catalogate, installate sul selciato di Piazza della Libertà a Saronno verranno messe in moto. 1 trottola = 1 cittadino di Saronno che risulta essere iscritto ai Centri per l’impiego tra ottobre 2011 e settembre 2012.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
1170 trottole in porcellana bianca, suddivise a gruppi, riempiranno il centro del pentagono disegnato sul selciato della piazza.
Ad ogni trottola corrisponde un cittadino saronnese che risulta aver fatto dichiarazione di immediata disponibilità presso i centri per l’impiego della Provincia di varese.
Il lavoro di Elisa Rossini, che si basa sull’osservazione,la registrazione, la classificazione e conseguente catalogazione di ciò che la circonda, si esplica in quest’opera dandoci un chiaro segnale sul territorio.
Che la situazione economica e di lavoro dell’Italia sia in un momento difficile lo sentiamo ormai in ogni conversazione, senza mezzi termini. In un momento in cui tutti gridano e scalpitano, dove la rabbia, l’impotenza di fronte alle situazioni sembrano prevalere, ecco che l’artista si rivela al pubblico attraverso la gentilezza: con un piccolo movimento della mano mette in moto una trottola, e in quel gesto racchiude la sua partecipazione, il suo messaggio.
Elisa ci regala, attraverso la forma poetica, delicata e giocosa delle trottole, l’immagine forte della realtà del nostro territorio, ma che senza difficoltà possiamo estendere ad una situazione generale della società. La trottola, antico oggetto risalente almeno al 2600 a.C., ci racconta del gioco e della predizione; utilizzata anche come strumento divinatorio e propiziatorio, ci ha accompagnato, col suo moto vorticoso, nei secoli. Quale metafora migliore per definire il concetto di Precarietà? È nel nostro gergo utilizzare la frase “girare come una trottola”, quando si viene continuamente rimbalzati da una situazione all’altra.
Elisa Rossini ci presenta questo oggetto in porcellana, materiale che lentamente si è fatto conoscere all’artista attraverso la sua collaborazione con il museo Gianetti. Materiale nobile e prezioso, dalla fragile apparenza, ma che in realtà nasconde durezza e resistenza, tanto da essere ancora oggi utilizzato in molti campi, tanto da poter essere “messo in moto” diverse volte.
La metafora con la precarietà è evidente. Elisa ha osservato il periodo tra ottobre 2011 e settembre 2012, ha registrato i dati relativi ai quattro trimestri, ha classificato per fasce d’età e sesso e infine ha raggiunto un numero: 1170.
Di questo grande gruppo di trottole una parte viene fatta girare, l’altra rimane ferma, sottolineando non solo la precarietà, ma anche l’impossibilità a volte di potersi muovere.
Durante la performance verranno elencati attraverso un megafono, i dati relativi ai trimestri di osservazione. Successivamente le trottole, suddivise in fasce d’età, sono affidate ai responsabili di quattro luoghi significativi della Città di Saronno: il Comune, l’InfomaGiovani – InFormaLavoro, il museo della ceramica Giuseppe Gianetti, il museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese
Ad ogni trottola corrisponde un cittadino saronnese che risulta aver fatto dichiarazione di immediata disponibilità presso i centri per l’impiego della Provincia di varese.
Il lavoro di Elisa Rossini, che si basa sull’osservazione,la registrazione, la classificazione e conseguente catalogazione di ciò che la circonda, si esplica in quest’opera dandoci un chiaro segnale sul territorio.
Che la situazione economica e di lavoro dell’Italia sia in un momento difficile lo sentiamo ormai in ogni conversazione, senza mezzi termini. In un momento in cui tutti gridano e scalpitano, dove la rabbia, l’impotenza di fronte alle situazioni sembrano prevalere, ecco che l’artista si rivela al pubblico attraverso la gentilezza: con un piccolo movimento della mano mette in moto una trottola, e in quel gesto racchiude la sua partecipazione, il suo messaggio.
Elisa ci regala, attraverso la forma poetica, delicata e giocosa delle trottole, l’immagine forte della realtà del nostro territorio, ma che senza difficoltà possiamo estendere ad una situazione generale della società. La trottola, antico oggetto risalente almeno al 2600 a.C., ci racconta del gioco e della predizione; utilizzata anche come strumento divinatorio e propiziatorio, ci ha accompagnato, col suo moto vorticoso, nei secoli. Quale metafora migliore per definire il concetto di Precarietà? È nel nostro gergo utilizzare la frase “girare come una trottola”, quando si viene continuamente rimbalzati da una situazione all’altra.
Elisa Rossini ci presenta questo oggetto in porcellana, materiale che lentamente si è fatto conoscere all’artista attraverso la sua collaborazione con il museo Gianetti. Materiale nobile e prezioso, dalla fragile apparenza, ma che in realtà nasconde durezza e resistenza, tanto da essere ancora oggi utilizzato in molti campi, tanto da poter essere “messo in moto” diverse volte.
La metafora con la precarietà è evidente. Elisa ha osservato il periodo tra ottobre 2011 e settembre 2012, ha registrato i dati relativi ai quattro trimestri, ha classificato per fasce d’età e sesso e infine ha raggiunto un numero: 1170.
Di questo grande gruppo di trottole una parte viene fatta girare, l’altra rimane ferma, sottolineando non solo la precarietà, ma anche l’impossibilità a volte di potersi muovere.
Durante la performance verranno elencati attraverso un megafono, i dati relativi ai trimestri di osservazione. Successivamente le trottole, suddivise in fasce d’età, sono affidate ai responsabili di quattro luoghi significativi della Città di Saronno: il Comune, l’InfomaGiovani – InFormaLavoro, il museo della ceramica Giuseppe Gianetti, il museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese
01
dicembre 2012
Elisa Rossini – Precarietà
Dal primo al 20 dicembre 2012
performance - happening
Location
MUSEO GIUSEPPE GIANETTI
Saronno, Via Felice Carcano, 9, (Varese)
Saronno, Via Felice Carcano, 9, (Varese)
Orario di apertura
martedì, giovedì e sabato dalle 15 alle 18
Vernissage
1 Dicembre 2012, h 15.00
Autore
Curatore