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Elisabeth Sunday – Sciamani
Una peregrinazione attraverso i continenti, compiuta attraverso questi anni, ha fruttato alla fotografa Elisabeth Sunday una straordinaria messe di immagini, una sorta di censimento dei depositari della spiritualità umana.
Comunicato stampa
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Dal testo in catalogo:
………..I mistici, i guaritori e gli indigeni mi ispirano a guardare profondamente dentro il cuore umano. Fin da quando mi ricordo, ho sempre cercato una conoscenza più profonda, nascosta, che si riferisce alle origini dell’umanità. Questa ricerca mi ha portato ad incontrare e a fotografare alcune delle più antiche comunità del nostro mondo. Nelle facce delle persone che fotografo si riflettono i loro nonni e i luoghi antichi dove crebbero; ogni immagine è integrata con la vegetazione, col panorama o con il cielo che circonda i mistici e i guaritori mentre compiono i loro rituali quotidiani.
Ogni ambiente forma e supporta la sua gente in modi sorprendenti e io cerco solo di descrivere questo rapporto tra luogo e persona, tra natura e spirito, attraverso le mie storie e le mie fotografie.
La comprensione degli indigeni del ‘linguaggio della natura e quella connessione alla pratica spirituale mi ha sempre affascinato. Guardo alle forme scorrevoli e intrecciate nate dalla riflessione del mondo naturale che scorre dietro e attraverso i miei soggetti, creando uno sfondo integrale ed integrato con gli elementi naturali in ogni fotografia. L’immagine allo specchio diventa una metafora dell’anima; quella che dona il respiro e il movimento alla forma di vita, secondo la saggezza indigena. Questi elementi convergono nella piega del mio specchio e racconta una storia di interconnessione gli uni con gli altri: aria con terra, a creare il Tutto.
I miei scatti sono ispirati alle storie personali raccontatemi dai soggetti delle fotografie. Queste storie sono spesso colorite dai miti e dalle leggende che le circondano, e pure dalla loro consapevolezza della natura. Gli anziani aborigeni australiani mi han detto: “crediamo di essere emersi come vibrazione dall’essere Dreamtime”, che ha ispirato la fotografia ‘Emergence from the Dreamtime’ (Emergenza per il Dreamtime). Questo genere nuovo può essere chiamato “Fotografia Mitopoetica”; l’arte di combinare miti e cantastorie con la fotografia. Ispirata da una serie di sogni vividi, ho iniziato a fotografare con lo specchio nel 1983. Nessuno dei miei lavori è digitale. Uso pellicola e carta fotografica. Continuo ad usare lo specchio, come un interprete visivo della forza invisibile che lega le forme di vita, ognuna connessa attraverso un mare di forme, grandi o piccole, complesse o semplici. Lo specchio è uno strumento creativo, come un pennello o un pastello che mi permette di disegnare l’entrata ad un altro mondo, in un luogo di spirito, forza e bellezza; un’abitazione comune per l’anima umana.
Elisabeth Sunday
la mostra di Elisabeth Sunday è inserita nel programma ufficiale della III Biennale Internazionale di Fotografia
………..I mistici, i guaritori e gli indigeni mi ispirano a guardare profondamente dentro il cuore umano. Fin da quando mi ricordo, ho sempre cercato una conoscenza più profonda, nascosta, che si riferisce alle origini dell’umanità. Questa ricerca mi ha portato ad incontrare e a fotografare alcune delle più antiche comunità del nostro mondo. Nelle facce delle persone che fotografo si riflettono i loro nonni e i luoghi antichi dove crebbero; ogni immagine è integrata con la vegetazione, col panorama o con il cielo che circonda i mistici e i guaritori mentre compiono i loro rituali quotidiani.
Ogni ambiente forma e supporta la sua gente in modi sorprendenti e io cerco solo di descrivere questo rapporto tra luogo e persona, tra natura e spirito, attraverso le mie storie e le mie fotografie.
La comprensione degli indigeni del ‘linguaggio della natura e quella connessione alla pratica spirituale mi ha sempre affascinato. Guardo alle forme scorrevoli e intrecciate nate dalla riflessione del mondo naturale che scorre dietro e attraverso i miei soggetti, creando uno sfondo integrale ed integrato con gli elementi naturali in ogni fotografia. L’immagine allo specchio diventa una metafora dell’anima; quella che dona il respiro e il movimento alla forma di vita, secondo la saggezza indigena. Questi elementi convergono nella piega del mio specchio e racconta una storia di interconnessione gli uni con gli altri: aria con terra, a creare il Tutto.
I miei scatti sono ispirati alle storie personali raccontatemi dai soggetti delle fotografie. Queste storie sono spesso colorite dai miti e dalle leggende che le circondano, e pure dalla loro consapevolezza della natura. Gli anziani aborigeni australiani mi han detto: “crediamo di essere emersi come vibrazione dall’essere Dreamtime”, che ha ispirato la fotografia ‘Emergence from the Dreamtime’ (Emergenza per il Dreamtime). Questo genere nuovo può essere chiamato “Fotografia Mitopoetica”; l’arte di combinare miti e cantastorie con la fotografia. Ispirata da una serie di sogni vividi, ho iniziato a fotografare con lo specchio nel 1983. Nessuno dei miei lavori è digitale. Uso pellicola e carta fotografica. Continuo ad usare lo specchio, come un interprete visivo della forza invisibile che lega le forme di vita, ognuna connessa attraverso un mare di forme, grandi o piccole, complesse o semplici. Lo specchio è uno strumento creativo, come un pennello o un pastello che mi permette di disegnare l’entrata ad un altro mondo, in un luogo di spirito, forza e bellezza; un’abitazione comune per l’anima umana.
Elisabeth Sunday
la mostra di Elisabeth Sunday è inserita nel programma ufficiale della III Biennale Internazionale di Fotografia
12
giugno 2008
Elisabeth Sunday – Sciamani
Dal 12 giugno al 14 settembre 2008
fotografia
Location
REARTUNOSTUDIO ARTECONTEMPORANEA
Brescia, Vicolo San Clemente, 21a, (Brescia)
Brescia, Vicolo San Clemente, 21a, (Brescia)
Orario di apertura
martedì - sabato ore 12 - 19
Vernissage
12 Giugno 2008, ore 21,00
Autore