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Elisabetta Bacci
Paesaggi particolari dove l’immagine trattiene sì
una visione naturale ma al tempo stesso si fa allusione e metafora di concetti che riguardano lo status dell’umanità nel mondo, o contiene riflessioni riferite a personali esperienze che in ogni caso si dilatano oltre il
contingente
Comunicato stampa
Segnala l'evento
presentazione di Maria Campitelli
La mostra comprende una serie di pitture recenti imperniate, potremmo dire,
sul “paesaggio”. Ma di paesaggi particolari si tratta, dove l’immagine trattiene sì
una visione naturale – soprattutto il mare – ma al tempo stesso si fa allusione e
metafora di concetti che riguardano lo status dell’umanità nel mondo, o contiene
riflessioni riferite a personali esperienze che in ogni caso si dilatano oltre il
contingente. Cioè il quadro diviene quasi una sorta di pretesto per raccontare
cose oltre la pittura e l’immagine, nella sua costruzione minimale, nel suo ridursi
all’essenza, rinunciando a connotati specifici, acquista un’aura surreale ed
attonita; fa pensare al “realismo magico” di un Carrà degli anni ’30, dove degli
elementi isolati e rarefatti parlano di una realtà “altra”.
Un’opera intitolata ”Porti” ci presenta una sequenza di quattro vedute marine,
quattro porti appunto, diversi nei colori, anche irreali, come la versione in
rosso, a indicare diversi siti del mondo, accomunati da una piccola struttura
architettonica in primo piano e da una figurina umana accanto. Come a dire,
cambiano i luoghi, ma la condizione umana si ritrova identica dovunque.
”Verso Aix en Provence” riecheggia un’esperienza personale. Illustra un
viaggio svolto dall’artista verso la città dove ha lavorato Cézanne, uno degli
artisti fondanti della pittura e della cultura visiva moderna. Lì c’è la montagna
di Sainte Victoire, che Cézanne ha ritratto più volte, cercando di renderne la
stutturalità massiccia con una rinnovata strutturalità pittorica che conteneva
in nuce la geometrizzazione cubista. Elisabetta Bacci ci presenta, con grande
suggestione, il percorso in autostrada, in un’ora crepuscolare in cui il mondo
circostante si rabbuia e confonde, con un’acuta prospettiva dove strada,
montagna, cielo, presenze accidentali convergono rapidamente verso un
orizzonte che al culmine rivela le luci di una città lontana.
C’è poi ancora un altro mare da ricordare, con i ciottoli colorati riversati in primo
piano. Come se – spiega l’artista – il mare restituisse trasformato ciò che in
altre ere ha inghiottito. Una visione fantastica e una concezione del movimento
e della metamorfosi della natura e delle cose in relazione al tempo.
Elisabetta Bacci è un’artista di origine triestina che ha vissuto tra Venezia,
Londra, New York, Genova. A Genova ha conseguito il diploma in pittura
all’Accademia Ligustica di Belle Arti e successivamente quello del biennio
specialistico in arti visive e discipline dello spettacolo, pittura. Ha collaborato a
Genova alla realizzazione di importanti eventi culturali come la mostra “Periplo
del Mediterraneo” curata da Marisa Vescovo e Maurizio Calvesi. Attualmente
frequenta la facoltà di Lettere/corso magistrale specialistico di storia dell’arte
all’Universita degli studi di Trieste.
Ha esposto sue opere in mostre personali e collettive, soprattutto a Genova, ma
anche a Lubiana e a Trieste.
La mostra comprende una serie di pitture recenti imperniate, potremmo dire,
sul “paesaggio”. Ma di paesaggi particolari si tratta, dove l’immagine trattiene sì
una visione naturale – soprattutto il mare – ma al tempo stesso si fa allusione e
metafora di concetti che riguardano lo status dell’umanità nel mondo, o contiene
riflessioni riferite a personali esperienze che in ogni caso si dilatano oltre il
contingente. Cioè il quadro diviene quasi una sorta di pretesto per raccontare
cose oltre la pittura e l’immagine, nella sua costruzione minimale, nel suo ridursi
all’essenza, rinunciando a connotati specifici, acquista un’aura surreale ed
attonita; fa pensare al “realismo magico” di un Carrà degli anni ’30, dove degli
elementi isolati e rarefatti parlano di una realtà “altra”.
Un’opera intitolata ”Porti” ci presenta una sequenza di quattro vedute marine,
quattro porti appunto, diversi nei colori, anche irreali, come la versione in
rosso, a indicare diversi siti del mondo, accomunati da una piccola struttura
architettonica in primo piano e da una figurina umana accanto. Come a dire,
cambiano i luoghi, ma la condizione umana si ritrova identica dovunque.
”Verso Aix en Provence” riecheggia un’esperienza personale. Illustra un
viaggio svolto dall’artista verso la città dove ha lavorato Cézanne, uno degli
artisti fondanti della pittura e della cultura visiva moderna. Lì c’è la montagna
di Sainte Victoire, che Cézanne ha ritratto più volte, cercando di renderne la
stutturalità massiccia con una rinnovata strutturalità pittorica che conteneva
in nuce la geometrizzazione cubista. Elisabetta Bacci ci presenta, con grande
suggestione, il percorso in autostrada, in un’ora crepuscolare in cui il mondo
circostante si rabbuia e confonde, con un’acuta prospettiva dove strada,
montagna, cielo, presenze accidentali convergono rapidamente verso un
orizzonte che al culmine rivela le luci di una città lontana.
C’è poi ancora un altro mare da ricordare, con i ciottoli colorati riversati in primo
piano. Come se – spiega l’artista – il mare restituisse trasformato ciò che in
altre ere ha inghiottito. Una visione fantastica e una concezione del movimento
e della metamorfosi della natura e delle cose in relazione al tempo.
Elisabetta Bacci è un’artista di origine triestina che ha vissuto tra Venezia,
Londra, New York, Genova. A Genova ha conseguito il diploma in pittura
all’Accademia Ligustica di Belle Arti e successivamente quello del biennio
specialistico in arti visive e discipline dello spettacolo, pittura. Ha collaborato a
Genova alla realizzazione di importanti eventi culturali come la mostra “Periplo
del Mediterraneo” curata da Marisa Vescovo e Maurizio Calvesi. Attualmente
frequenta la facoltà di Lettere/corso magistrale specialistico di storia dell’arte
all’Universita degli studi di Trieste.
Ha esposto sue opere in mostre personali e collettive, soprattutto a Genova, ma
anche a Lubiana e a Trieste.
13
maggio 2011
Elisabetta Bacci
Dal 13 maggio al 13 giugno 2011
arte contemporanea
Location
AD FORMANDUM
Trieste, Via Della Ginnastica, 72, (Trieste)
Trieste, Via Della Ginnastica, 72, (Trieste)
Vernissage
13 Maggio 2011, ore 19
Sito web
www.gruppo78.it
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