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Elisabetta Diamanti – Exuviae Feminae
mostra personale d’incisioni
Comunicato stampa
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Iniziata già dal 2000 la sperimentazione sull’involucro con i Bozzoli, le custodie di seta costruite dalle crisalidi, stadio intermedio dello sviluppo delle farfalle, con questo nuovo recente ciclo d’incisioni la Diamanti affronta la stessa tematica spostando l’angolo d’osservazione dal mondo degli insetti a quello umano.
Il titolo della mostra Exuviae feminae, mutuandolo dal latino, fa riferimento all’involucro-abbigliamento femminile: rivestimento esornativo del corpo la cui foggia cambia con l’età di chi lo indossa, ma al di sotto del quale si conservano tuttavia costanti i valori della purezza ed innocenza di una mitica Età dell’Oro. Alla metamorfosi della crisalide in farfalla, conseguenza della dischiusa mutazione riscontrata nel ciclo dei Bozzoli, si contrappone qui, non invisibile seppure coperta da forme vestimentarie mutevoli, la persistenza immutabile nel tempo di una intimità segreta, percepita come essenza profonda della femminilità.
Non si tratta evidentemente di un riduttivo teatrino sull’arte vestimentaria e sulla mutevolezza dell’abbigliamento femminile, seppure risolti con lo stile impeccabile della maturità incisoria dell’artista. La Diamanti stampando a cera molle l’impronta di un vestitino dell’infanzia sul lino, gli affida la narrazione dell’età innocente da condividere con il cucito e il ricamo, tecniche sartoriali che in tutte le opere di questa serie d’incisioni sostituiscono il segno incisorio.
Trasformato così il filo nel filo di un racconto dalle radici profonde, specchio di un vissuto di forte attinenza con lo svelamento dell’anima, in questo contesto anche il suo reggiseno e lo slip stampati sul cuscino non rientrano nella scontata logica peccaminosa solitamente associata all’immagine della lingerie femminile, in quei casi rigorosamente infiocchettata da esuberi di pizzi e trine.
Il titolo della mostra Exuviae feminae, mutuandolo dal latino, fa riferimento all’involucro-abbigliamento femminile: rivestimento esornativo del corpo la cui foggia cambia con l’età di chi lo indossa, ma al di sotto del quale si conservano tuttavia costanti i valori della purezza ed innocenza di una mitica Età dell’Oro. Alla metamorfosi della crisalide in farfalla, conseguenza della dischiusa mutazione riscontrata nel ciclo dei Bozzoli, si contrappone qui, non invisibile seppure coperta da forme vestimentarie mutevoli, la persistenza immutabile nel tempo di una intimità segreta, percepita come essenza profonda della femminilità.
Non si tratta evidentemente di un riduttivo teatrino sull’arte vestimentaria e sulla mutevolezza dell’abbigliamento femminile, seppure risolti con lo stile impeccabile della maturità incisoria dell’artista. La Diamanti stampando a cera molle l’impronta di un vestitino dell’infanzia sul lino, gli affida la narrazione dell’età innocente da condividere con il cucito e il ricamo, tecniche sartoriali che in tutte le opere di questa serie d’incisioni sostituiscono il segno incisorio.
Trasformato così il filo nel filo di un racconto dalle radici profonde, specchio di un vissuto di forte attinenza con lo svelamento dell’anima, in questo contesto anche il suo reggiseno e lo slip stampati sul cuscino non rientrano nella scontata logica peccaminosa solitamente associata all’immagine della lingerie femminile, in quei casi rigorosamente infiocchettata da esuberi di pizzi e trine.
10
marzo 2006
Elisabetta Diamanti – Exuviae Feminae
Dal 10 marzo al 10 aprile 2006
disegno e grafica
Location
SPAZIOESPANSO
Roma, Via Dei Bergamaschi, 60, (Roma)
Roma, Via Dei Bergamaschi, 60, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10-20
Vernissage
10 Marzo 2006, ore 18
Autore
Curatore