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Elisabetta Fazi – Metamorphosi emotiva
In questa mostra, allestita presso un moderno studio di architettura aperto a nuove sperimentazioni, Elisabetta Fazi mette in mostra se stessa. Non ha paura di rivelare i propri sentimenti, emozioni, paure, desideri e sogni, questa artista poliedrica, anzi, sfida tutti al confronto o meglio invita all’incontro con le sue opere assolutamente autobiografiche
Comunicato stampa
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In questa mostra, allestita presso un moderno studio di architettura aperto a nuove sperimentazioni, Elisabetta Fazi mette in mostra se stessa. Non ha paura di rivelare i propri sentimenti, emozioni, paure, desideri e sogni, questa artista poliedrica, anzi, sfida tutti al confronto o meglio invita all'incontro con le sue opere assolutamente autobiografiche.
METAMORPHOSI EMOTIVA è il titolo della retrospettiva in cui il tempo ha un ruolo importante in un gioco di rimandi e proiezioni. Elisabetta Fazi, ripercorre la sua storia di artista e di donna: opere in legno, grafiche e in bronzo. Il richiamo al mito è immediato: Dea Madre, Nike, Pandora forgiate da Vulcano.
Le opere sono poesie narrate con le parole dei sentimenti: amore, amicizia, e con parole che rivelano ciò che l'artista ricerca ed esprime attraverso la sua arte: istinto, saggezza, verità, spiritualità.
La scultura di Elisabetta Fazi annuncia sempre una interiorità, un dentro rivelato da un contenuto sensibile e al contempo forte, capace di comunicare il lavoro che le mani hanno messo non solo per modellare, ma per lasciare impresse sulla superficie dell'opera ciò che l'opera contiene in sé.
Un'arte interiore dunque quella dell'artista, prima ancora che estetica e se, come lei stessa invita a fare, le opere si percorrono al tatto per entrarvi in accordo, sarà più facile capire che la forma viene dalla vita che l'artista stessa ha impresso nella cera ricoperta successivamente di bronzo.
Le figure hanno la rotondità dei gesti materni, ma ciò che le caratterizza è uno slancio verso l'altro attraverso gli sguardi, gli abbracci avvolgenti e le lunghe mani che aspettano ora un perdono, ora un incontro.
Le scatole hanno un aspetto vissuto, sembrano esistere da sempre, in attesa di essere scoperte e riscoperte. I loro contenuti sono semplici ed elementari simboli di ciò che l'uomo ricerca ed elabora nel sogno e nel silenzio. E' rassicurante sapere che Elisabetta le abbia create e che per ciascuno di noi sia possibile attingere da quella semplicità la forza e la meraviglia per ogni nuovo risveglio, per ogni nuova metamorfosi.
Sarà interessante parlare con l'artista delle sue creazioni e soprattutto sarà emozionante entrare in con-tatto poiché è categorico l'invito che Elisabetta Fazi fa a toccare le sue opere o a sollevare il coperchio delle sue scatole senza timore di essere curiosi.
Ad accompagnare la visita una musica di sottofondo e una proiezione di lavori degli ultimi 12 anni: sculture, poesie e racconti.
Rossana Centioni
Elisabetta Fazi, artista romana, diplomata all'Istituto d'Arte nella sezione Arredamento e Architettura, inizia da subito la sua esperienza professionale collaborando con diversi studi di architettura, restauro e design, in particolar modo nella cura della realizzazione grafica dei progetti e l'applicazione diretta della decorazione pittorica, attività che tuttora svolge.
Solo successivamente intraprende gli studi nel Corso di Decorazione pittorica all'Accademia di Belle Arti di Roma dove si diploma nel 1997, ma svolge la sua attività artistica occupandosi di scultura. Il primo approfondimento nel campo scultoreo, soprattutto sulla lavorazione del bronzo, avviene con una borsa di studio Erasmus proseguendo poi con i corsi presso la 'Facultad de Bellas Artes'. di Tenerife in Tecniche di fusione del bronzo, Tecniche di patina artistica, Intaglio del legno e Ceramica.
Dal 2000 comincia ad operare come storico dell'arte presso le Scuderie del Quirinale, i Mercati di Traiano di Roma e a lavorare come docente di Disegno e Storia dell'Arte presso le scuole statali.
METAMORPHOSI EMOTIVA è il titolo della retrospettiva in cui il tempo ha un ruolo importante in un gioco di rimandi e proiezioni. Elisabetta Fazi, ripercorre la sua storia di artista e di donna: opere in legno, grafiche e in bronzo. Il richiamo al mito è immediato: Dea Madre, Nike, Pandora forgiate da Vulcano.
Le opere sono poesie narrate con le parole dei sentimenti: amore, amicizia, e con parole che rivelano ciò che l'artista ricerca ed esprime attraverso la sua arte: istinto, saggezza, verità, spiritualità.
La scultura di Elisabetta Fazi annuncia sempre una interiorità, un dentro rivelato da un contenuto sensibile e al contempo forte, capace di comunicare il lavoro che le mani hanno messo non solo per modellare, ma per lasciare impresse sulla superficie dell'opera ciò che l'opera contiene in sé.
Un'arte interiore dunque quella dell'artista, prima ancora che estetica e se, come lei stessa invita a fare, le opere si percorrono al tatto per entrarvi in accordo, sarà più facile capire che la forma viene dalla vita che l'artista stessa ha impresso nella cera ricoperta successivamente di bronzo.
Le figure hanno la rotondità dei gesti materni, ma ciò che le caratterizza è uno slancio verso l'altro attraverso gli sguardi, gli abbracci avvolgenti e le lunghe mani che aspettano ora un perdono, ora un incontro.
Le scatole hanno un aspetto vissuto, sembrano esistere da sempre, in attesa di essere scoperte e riscoperte. I loro contenuti sono semplici ed elementari simboli di ciò che l'uomo ricerca ed elabora nel sogno e nel silenzio. E' rassicurante sapere che Elisabetta le abbia create e che per ciascuno di noi sia possibile attingere da quella semplicità la forza e la meraviglia per ogni nuovo risveglio, per ogni nuova metamorfosi.
Sarà interessante parlare con l'artista delle sue creazioni e soprattutto sarà emozionante entrare in con-tatto poiché è categorico l'invito che Elisabetta Fazi fa a toccare le sue opere o a sollevare il coperchio delle sue scatole senza timore di essere curiosi.
Ad accompagnare la visita una musica di sottofondo e una proiezione di lavori degli ultimi 12 anni: sculture, poesie e racconti.
Rossana Centioni
Elisabetta Fazi, artista romana, diplomata all'Istituto d'Arte nella sezione Arredamento e Architettura, inizia da subito la sua esperienza professionale collaborando con diversi studi di architettura, restauro e design, in particolar modo nella cura della realizzazione grafica dei progetti e l'applicazione diretta della decorazione pittorica, attività che tuttora svolge.
Solo successivamente intraprende gli studi nel Corso di Decorazione pittorica all'Accademia di Belle Arti di Roma dove si diploma nel 1997, ma svolge la sua attività artistica occupandosi di scultura. Il primo approfondimento nel campo scultoreo, soprattutto sulla lavorazione del bronzo, avviene con una borsa di studio Erasmus proseguendo poi con i corsi presso la 'Facultad de Bellas Artes'. di Tenerife in Tecniche di fusione del bronzo, Tecniche di patina artistica, Intaglio del legno e Ceramica.
Dal 2000 comincia ad operare come storico dell'arte presso le Scuderie del Quirinale, i Mercati di Traiano di Roma e a lavorare come docente di Disegno e Storia dell'Arte presso le scuole statali.
28
novembre 2008
Elisabetta Fazi – Metamorphosi emotiva
Dal 28 novembre al 28 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO 4PUNTO4
Roma, Via Giovanni Paisiello, 37H, (Roma)
Roma, Via Giovanni Paisiello, 37H, (Roma)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
28 Novembre 2008, ore 18,00-24,00
Autore