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Elisabetta Fontana – Metamorfosi dell’Anima
Una trentina i quadri esposti nella personale della pittrice parmigiana Elisabetta Fontana
Comunicato stampa
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Una trentina i quadri esposti nella personale della pittrice parmigiana Elisabetta Fontana che inaugurerà domenica 29 novembre 2009 a Villa Eden Healt Club (in via Uccelli 3/A, Barilla Center, Parma) e rimarrà aperta fino 31 gennaio 2010. E’ una raccolta di opere che comprende lavori dall’inizio della sua attività artistica fino ad oggi, con le ultime produzioni che presentano una nuova esplorazione tecnica scaturita da un’evoluzione interiore. Opere realizzate a tecnica mista utilizzando olio e acrilico ma anche smalti, resine e materiali “più naturali” come creta, sabbia e terre. Composizioni materiche quelle della Fontana, che rimandano all’Informale e all’Arte Povera. Elisabetta ha avuto modo di conoscere direttamente l'opera di Alberto Burri a Città di Castello, che le ha dato lo stimolo necessario per approfondire il discorso di rielaborazione dei materiali: le realtà organiche e informali dei cretti, delle combustioni e dei sacchi. Ha provato a rielaborarle utilizzando le resine e ne è uscito un connubio forte. L'esigenza espressiva che emerge da tutti questi materiali riconducono l’artista parmigiana a un personale e sentito desiderio creativo di esprimere se stessa e il proprio mondo. “La Fontana – suggerisce la critica d’arte Daniela Pronesti - ha scelto di fare della pittura la proiezione del suo cammino interiore. Nella materia informe, nel colore puro lei è in grado di trasferire tutta la forza che sgorga dal vortice creativo, riuscendo così a dare forma alle emozioni, consistenza plastica e sostanza visibile all’incorporeo”.
Un chiaro profilo dell’arte di Elisabetta lo traccia la giornalista e critica d’arte Federica Soncini: “dopo varie sperimentazioni Elisabetta ha trovato un modo innovativo e inedito di miscelare armonicamente arte povera e resina, ottenendo un esito materico di efficace impatto visivo nonché estetico. Ecco quindi che l’anima/cretto che affiora nelle tele meno recenti, in conflitto perenne con le emozioni con le quali doveva confrontarsi, assume ora una consistenza materica più armonica rispetto al mondo con cui deve confrontarsi. Il conflitto sembra aver lasciato spazio al gioco delle emozioni e della vista, in un fluire continuo di sperimentazioni”. Negli ultimi lavori si succedono ricerche materiche e cromatiche che conducono l’artista a una rielaborazione continua molto profonda e a un confronto intimo con se stessa. “Elisabetta – continua la Soncini – quando cambia, sperimenta e crea una tecnica nuova, la trasforma e nello stesso tempo cambia qualcosa dentro di sé. Il cretto diventa come una ferita rimarginata “che Madre Terra, la Pacha Mama invocata dagli sciamani, guarisce”. Un processo terapeutico inconscio e continuo di catarsi e guarigione dalle proprie “emozioni cromatiche”. E la sua “personalissima ma pubblica guarigione – puntualizza la Soncini – viene offerta altruisticamente nei suoi quadri”.
Elisabetta Fontana nasce a Parma nel 1965 dove vive e crea le sue opere. La passione per l’arte e la pittura la accompagnano fin dalla giovane età. Autodidatta, nel tempo sviluppa il suo innato senso artistico e lo impiega anche nella professione di consulente per l’immagine e nail artist. Nel 2008 diventa socia del Laboratorio di Belle Arti Eos di Parma. Per Elisabetta la pittura è un prolungamento del sé, un’esigenza interiore e vitale necessaria a esprimere la propria essenza. Con la pittura riesce a sintetizzare in modo coerente i sentimenti, gli stati d’animo, le emozioni profonde che la attraversano; una necessità personale che accompagna la sua esistenza, senza mai abbandonarla. Dopo due decenni di intensa ricerca artistica mai mostrata al pubblico, nel 2006 l’artista dà il via a un periodo nuovo di espansione artistica, di rielaborazioni materiche e interiori che la porteranno a far uscire le sue creazioni allo scoperto e ad esporle finalmente in pubblico.
Tante le suggestioni che traspaiono dai colori e dagli elementi elaborati e trasformati di volta in volta in maniera unica e originale. Gli stessi titoli dei quadri sono evocativi, eccone alcuni: si va da “Oltre l’infinito” a “Distacco” passando per “L’attrazione degli opposti”, “Oltre l’orizzonte”, “La vertigine dei sensi”, “Caos”, “Silenti frammenti di vita”, “Passione”, “Pulsioni”, “Anima e fuoco” fino ad arrivare a “Metamorfosi dell’anima” da cui prende il nome la mostra. Come sottolinea Federica Soncini è questa un’opera che segna per l’artista un importante passaggio creativo e spirituale insieme. “Un’evoluzione tecnica e materica che procede di pari passo con la sua consapevolezza e maturità interiore. Ancora una volta l’arte e le sperimentazioni di Elisabetta conducono ad un percorso di catarsi e rielaborazione personale. Chi viene in contatto con le sue opere e la sua arte non guarda solamente, ma viene sottoposto a sua volta ad un’altra visione: quella speculare di se stesso e del proprio stato emozionale. Proprio come in uno specchio che rimanda le nostre emozioni magari rimaste soffocate troppo a lungo dentro di noi, senza aver avuto il coraggio di distinguerle e poi di liberarsene. Elisabetta è riuscita a farlo e proprio in questo consiste il punto della sua arte”.
Elisabetta - come evidenzia il critico d’arte Paolo Levi - è “una pittrice che ha dipinto nel silenzio per decenni, ma con un’intensa attività artistica che non ha mai mostrato al pubblico fino a quando non ha sentito l’esigenza impellente di far partecipi anche gli altri del suo mondo ricco di emozioni”. La carica energetica che rende così particolari i lavori di Elisabetta mostra “un’Anima artistica – continua Levi – particolarmente attenta e sensibile a una ricerca che penetra nella realtà profonda delle cose ed emerge anche dai titoli. In questo modo l’ansia febbrile che si trova nei suoi dipinti, diviene poesia. E allora le opere rivelano esternazioni di sentimenti forti, in un magico equilibrio tra istinto e ragione”.
E una volta “allo scoperto” non sono tardati ad arrivare premi e riconoscimenti per il suo lavoro. Le sue opere attualmente sono esposte in collezioni pubbliche e private e nel 2010 appariranno anche in un’esposizione in Canada e in un’importante mostra itinerante negli Stati Uniti.
Il suo sito web è www.elisabettafontana.it.
Un chiaro profilo dell’arte di Elisabetta lo traccia la giornalista e critica d’arte Federica Soncini: “dopo varie sperimentazioni Elisabetta ha trovato un modo innovativo e inedito di miscelare armonicamente arte povera e resina, ottenendo un esito materico di efficace impatto visivo nonché estetico. Ecco quindi che l’anima/cretto che affiora nelle tele meno recenti, in conflitto perenne con le emozioni con le quali doveva confrontarsi, assume ora una consistenza materica più armonica rispetto al mondo con cui deve confrontarsi. Il conflitto sembra aver lasciato spazio al gioco delle emozioni e della vista, in un fluire continuo di sperimentazioni”. Negli ultimi lavori si succedono ricerche materiche e cromatiche che conducono l’artista a una rielaborazione continua molto profonda e a un confronto intimo con se stessa. “Elisabetta – continua la Soncini – quando cambia, sperimenta e crea una tecnica nuova, la trasforma e nello stesso tempo cambia qualcosa dentro di sé. Il cretto diventa come una ferita rimarginata “che Madre Terra, la Pacha Mama invocata dagli sciamani, guarisce”. Un processo terapeutico inconscio e continuo di catarsi e guarigione dalle proprie “emozioni cromatiche”. E la sua “personalissima ma pubblica guarigione – puntualizza la Soncini – viene offerta altruisticamente nei suoi quadri”.
Elisabetta Fontana nasce a Parma nel 1965 dove vive e crea le sue opere. La passione per l’arte e la pittura la accompagnano fin dalla giovane età. Autodidatta, nel tempo sviluppa il suo innato senso artistico e lo impiega anche nella professione di consulente per l’immagine e nail artist. Nel 2008 diventa socia del Laboratorio di Belle Arti Eos di Parma. Per Elisabetta la pittura è un prolungamento del sé, un’esigenza interiore e vitale necessaria a esprimere la propria essenza. Con la pittura riesce a sintetizzare in modo coerente i sentimenti, gli stati d’animo, le emozioni profonde che la attraversano; una necessità personale che accompagna la sua esistenza, senza mai abbandonarla. Dopo due decenni di intensa ricerca artistica mai mostrata al pubblico, nel 2006 l’artista dà il via a un periodo nuovo di espansione artistica, di rielaborazioni materiche e interiori che la porteranno a far uscire le sue creazioni allo scoperto e ad esporle finalmente in pubblico.
Tante le suggestioni che traspaiono dai colori e dagli elementi elaborati e trasformati di volta in volta in maniera unica e originale. Gli stessi titoli dei quadri sono evocativi, eccone alcuni: si va da “Oltre l’infinito” a “Distacco” passando per “L’attrazione degli opposti”, “Oltre l’orizzonte”, “La vertigine dei sensi”, “Caos”, “Silenti frammenti di vita”, “Passione”, “Pulsioni”, “Anima e fuoco” fino ad arrivare a “Metamorfosi dell’anima” da cui prende il nome la mostra. Come sottolinea Federica Soncini è questa un’opera che segna per l’artista un importante passaggio creativo e spirituale insieme. “Un’evoluzione tecnica e materica che procede di pari passo con la sua consapevolezza e maturità interiore. Ancora una volta l’arte e le sperimentazioni di Elisabetta conducono ad un percorso di catarsi e rielaborazione personale. Chi viene in contatto con le sue opere e la sua arte non guarda solamente, ma viene sottoposto a sua volta ad un’altra visione: quella speculare di se stesso e del proprio stato emozionale. Proprio come in uno specchio che rimanda le nostre emozioni magari rimaste soffocate troppo a lungo dentro di noi, senza aver avuto il coraggio di distinguerle e poi di liberarsene. Elisabetta è riuscita a farlo e proprio in questo consiste il punto della sua arte”.
Elisabetta - come evidenzia il critico d’arte Paolo Levi - è “una pittrice che ha dipinto nel silenzio per decenni, ma con un’intensa attività artistica che non ha mai mostrato al pubblico fino a quando non ha sentito l’esigenza impellente di far partecipi anche gli altri del suo mondo ricco di emozioni”. La carica energetica che rende così particolari i lavori di Elisabetta mostra “un’Anima artistica – continua Levi – particolarmente attenta e sensibile a una ricerca che penetra nella realtà profonda delle cose ed emerge anche dai titoli. In questo modo l’ansia febbrile che si trova nei suoi dipinti, diviene poesia. E allora le opere rivelano esternazioni di sentimenti forti, in un magico equilibrio tra istinto e ragione”.
E una volta “allo scoperto” non sono tardati ad arrivare premi e riconoscimenti per il suo lavoro. Le sue opere attualmente sono esposte in collezioni pubbliche e private e nel 2010 appariranno anche in un’esposizione in Canada e in un’importante mostra itinerante negli Stati Uniti.
Il suo sito web è www.elisabettafontana.it.
29
novembre 2009
Elisabetta Fontana – Metamorfosi dell’Anima
Dal 29 novembre 2009 al 31 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
BARILLA CENTER
Parma, Largo Fausto Bocchi, 53a, (Parma)
Parma, Largo Fausto Bocchi, 53a, (Parma)
Vernissage
29 Novembre 2009, ore 18
Sito web
www.elisabettafontana.it
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