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Eliseo Mattiacci – Energia
L’esposizione presenta due grandi installazioni inedite e un gruppo di opere storiche di uno dei protagonisti assoluti dell’arte italiana contemporanea
Comunicato stampa
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Dall’8 novembre al 27 gennaio, alla Galleria Fonte d’Abisso di Milano, si terrà la mostra dello scultore Eliseo Mattiacci uno degli artisti più significativi del panorama italiano dalla metà degli anni Sessanta ad oggi.
L’esposizione, dal titolo Energia, presenterà un allestimento pensato e realizzato da Mattiacci stesso, dove troveranno spazio due installazioni inedite: 'Attrazione gravitazionale’ e ‘Scultura che guarda’ accanto a lavori già noti.
A coinvolgere in questi anni l’immaginario di Mattiacci è l’ipotesi di un ambiente raccolto che racchiuda le tensioni nello spazio vicino e lontano.
Lo spazio ricreato è proprio lo spazio cosmico ma tutt’altro che vuoto: è vibrante, brulicante di onde elettromagnetiche. Non a caso alcune delle sue sculture più recenti si intitolano Captasegnali, Captaspazio, e Sonde spaziali che, protese verso il cielo con le loro parabole e i loro bracci avvolgenti, sembrano antenne tese a cogliere il ronzio misterioso delle onde che attraversano gli spazi interstellari.
Mattiacci percorre le vie del cosmo con l’audacia e il piglio dell’esploratore. Come afferma in catalogo Paolo Mauri ‘’ Guardando le opere mi sono spesso domandato che cosa in realtà le rendeva così imponenti e così leggere, così giocose e così severe, in una sorta di epifania ossimorica che finisce sempre col sorprendere chi le guarda, coll’inquietarlo e insieme, per seguitare la catena virtuosa degli opposti, col pacificarlo. Bene in altra disciplina l’attenzione di Mattiacci all’equilibrio si chiamerebbe metrica e l’opera di Mattiacci tout court poesia’’.
Nel lavoro di Mattiacci, che si definisce “fabbro”, convivono felicemente masse grevi e minacciose di ferro sostenute da potenti magneti e “corpi” quasi aerei che conducono lo sguardo verso l’alto a scoprire la fissità delle stelle, il lento girare dei pianeti, la corsa delle meteoriti, l’eclissi del sole e della luna, l’ordine e il caos.
Note biografiche
Eliseo Mattiacci nasce nelle Marche nel 1940. Nel 1964 si trasferisce a Roma. Del 1967 è la sua prima mostra personale alla Galleria La Tartaruga di Roma. Nello stesso anno partecipa alla mostra collettiva Imspazio e Arte Povera curata da Germano Celant alla Galleria Bertesca di Genova. Espone in diverse mostre alla Galleria L’Attico di Roma dal 1968 in poi e alla Galleria Iolas a Milano, Parigi e New York.
Partecipa a quattro edizioni della Biennale di Venezia con due sale personali nel 1972 e nel 1988. Espone in molti spazi pubblici, segnaliamo la grande mostra ai Mercati di Traiano di Roma nel 2001.
In questi ultimi anni ha allestito mostre allo studio Casoli di Milano nel 2000, alla Galleria Dello Scudo di Verona nel 2002 e alla Galleria Dell’Oca di Roma nel 2004.
Le sue opere sono presenti in Musei e collezioni pubbliche e private. Citiamo tra gli altri il Museo di Capodimonte, la Fondazione Prada, la Fondazione Gori, l’Università di Los Angeles. L’ultima opera installata permanentemente è del 2006 e si trova a Reggio Emilia: Danza degli astri e delle stelle. Fa parte di un progetto di cinque artisti (Luciano Fabro, Sol Le Witt, Eliseo Mattiacci, Robert Morris e Richard Serra) ideato da Claudio Parmiggiani.
E’ di recentissima installazione al Mart di Rovereto l’opera Sonda spaziale, 1993 -1995 nello spazio aperto dedicato alla scultura.
L’esposizione, dal titolo Energia, presenterà un allestimento pensato e realizzato da Mattiacci stesso, dove troveranno spazio due installazioni inedite: 'Attrazione gravitazionale’ e ‘Scultura che guarda’ accanto a lavori già noti.
A coinvolgere in questi anni l’immaginario di Mattiacci è l’ipotesi di un ambiente raccolto che racchiuda le tensioni nello spazio vicino e lontano.
Lo spazio ricreato è proprio lo spazio cosmico ma tutt’altro che vuoto: è vibrante, brulicante di onde elettromagnetiche. Non a caso alcune delle sue sculture più recenti si intitolano Captasegnali, Captaspazio, e Sonde spaziali che, protese verso il cielo con le loro parabole e i loro bracci avvolgenti, sembrano antenne tese a cogliere il ronzio misterioso delle onde che attraversano gli spazi interstellari.
Mattiacci percorre le vie del cosmo con l’audacia e il piglio dell’esploratore. Come afferma in catalogo Paolo Mauri ‘’ Guardando le opere mi sono spesso domandato che cosa in realtà le rendeva così imponenti e così leggere, così giocose e così severe, in una sorta di epifania ossimorica che finisce sempre col sorprendere chi le guarda, coll’inquietarlo e insieme, per seguitare la catena virtuosa degli opposti, col pacificarlo. Bene in altra disciplina l’attenzione di Mattiacci all’equilibrio si chiamerebbe metrica e l’opera di Mattiacci tout court poesia’’.
Nel lavoro di Mattiacci, che si definisce “fabbro”, convivono felicemente masse grevi e minacciose di ferro sostenute da potenti magneti e “corpi” quasi aerei che conducono lo sguardo verso l’alto a scoprire la fissità delle stelle, il lento girare dei pianeti, la corsa delle meteoriti, l’eclissi del sole e della luna, l’ordine e il caos.
Note biografiche
Eliseo Mattiacci nasce nelle Marche nel 1940. Nel 1964 si trasferisce a Roma. Del 1967 è la sua prima mostra personale alla Galleria La Tartaruga di Roma. Nello stesso anno partecipa alla mostra collettiva Imspazio e Arte Povera curata da Germano Celant alla Galleria Bertesca di Genova. Espone in diverse mostre alla Galleria L’Attico di Roma dal 1968 in poi e alla Galleria Iolas a Milano, Parigi e New York.
Partecipa a quattro edizioni della Biennale di Venezia con due sale personali nel 1972 e nel 1988. Espone in molti spazi pubblici, segnaliamo la grande mostra ai Mercati di Traiano di Roma nel 2001.
In questi ultimi anni ha allestito mostre allo studio Casoli di Milano nel 2000, alla Galleria Dello Scudo di Verona nel 2002 e alla Galleria Dell’Oca di Roma nel 2004.
Le sue opere sono presenti in Musei e collezioni pubbliche e private. Citiamo tra gli altri il Museo di Capodimonte, la Fondazione Prada, la Fondazione Gori, l’Università di Los Angeles. L’ultima opera installata permanentemente è del 2006 e si trova a Reggio Emilia: Danza degli astri e delle stelle. Fa parte di un progetto di cinque artisti (Luciano Fabro, Sol Le Witt, Eliseo Mattiacci, Robert Morris e Richard Serra) ideato da Claudio Parmiggiani.
E’ di recentissima installazione al Mart di Rovereto l’opera Sonda spaziale, 1993 -1995 nello spazio aperto dedicato alla scultura.
08
novembre 2006
Eliseo Mattiacci – Energia
Dall'otto novembre 2006 al 27 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA FONTE D’ABISSO
Milano, Via Del Carmine, 7, (Milano)
Milano, Via Del Carmine, 7, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10.30-13 e 15.30-19
Chiusura: lunedì e festivi e dal 24 dicembre 2006 al 6 gennaio 2007
Vernissage
8 Novembre 2006, ore 18.30
Ufficio stampa
CLP
Autore