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Elke Krystufek – Mother Observing
L’ultimo capitolo scritto da Krystufek continua ad esplorare temi universali – come ad esempio il ruolo della donna nella storia – passando attraverso la lente d’ingrandimento dell’autobiografia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Il Capricorno è lieta di annunciare la quarta personale italiana dell’artista austriaca Elke Krystufek.
Il lavoro di Elke Krystufek va inteso come un’opera unica in perenne trasformazione. È una composizione enciclopedica che rispecchia la vita dell’artista stessa e che progredisce e si aggiorna col passare del tempo, aggiungendo sempre nuovi, sorprendenti episodi.
L’ultimo capitolo scritto da Krystufek continua ad esplorare temi universali – come ad esempio il ruolo della donna nella storia – passando attraverso la lente d’ingrandimento dell’autobiografia, e individuando le sue muse proprio in donne che hanno legato la loro esistenza alla scrittura, con particolare riferimento a Virginia Woolf e Caroline Muhr.
Se Woolf ritraeva se stessa e le persone a lei vicine sia in forma reale che romanzata, Krystufek compie un processo analogo in pittura, catturando la tristezza e la malinconia che hanno contraddistinto queste vite spezzate prematuramente per sovrapporle poi alla sua. Si tratta di un intreccio tra passato e presente che ipotizza un’esistenza diversa per i personaggi in questione se il loro vivere in epoche differenti non avesse reso impossibile l’incontro. Ci troviamo di fronte a sguardi “materni”, figli dell’esperienza, che ci guardano con un misto di affetto e aspettative, a cui noi stessi rispondiamo con un altrettanto confuso amalgama fatto di innocenza e ingenuità.
Krystufek, che si autodefinisce propriamente una pittrice che scrive e una scrittrice che dipinge, rivisita generi come il ritratto e l’autoritratto con intensità e passione, riesumando il passato e storicizzando il presente. Personaggi come Toby Stephen (il fratello di Virginia Woolf immortalato in Percival, il settimo personaggio della serie di soliloqui Le Onde), Vanessa Bell (sorella di Woolf), Duncan Grant (un artista scozzese che visse con Bell), Muhr, l’artista e sua madre si incontrano formando i tasselli di un mosaico che vede emergere la pittura nel ruolo di indiscussa protagonista. –Michele Robecchi
Elke Krystufek è nata nel 1970 a Vienna, dove vive e lavora.
Principali mostre personali:
2008: Galleria Il Capricorno, Venezia
2008: Transit Art Space, Stavanger, Norvegia
2008: Ulmer Museum, Ulm, Germania
2008: Galerie Barbara Thumm, Berlino
Principali mostre collettive:
2007: Hard Rock Walzer, Villa Manin, Codroipo (UD)
2007: Kiss Kiss Bang Bang, Museo des Bellas Artes de Bilbao, Spagna
2007: Global Feminism, Brooklyn Art Museum, New York
Il lavoro di Elke Krystufek va inteso come un’opera unica in perenne trasformazione. È una composizione enciclopedica che rispecchia la vita dell’artista stessa e che progredisce e si aggiorna col passare del tempo, aggiungendo sempre nuovi, sorprendenti episodi.
L’ultimo capitolo scritto da Krystufek continua ad esplorare temi universali – come ad esempio il ruolo della donna nella storia – passando attraverso la lente d’ingrandimento dell’autobiografia, e individuando le sue muse proprio in donne che hanno legato la loro esistenza alla scrittura, con particolare riferimento a Virginia Woolf e Caroline Muhr.
Se Woolf ritraeva se stessa e le persone a lei vicine sia in forma reale che romanzata, Krystufek compie un processo analogo in pittura, catturando la tristezza e la malinconia che hanno contraddistinto queste vite spezzate prematuramente per sovrapporle poi alla sua. Si tratta di un intreccio tra passato e presente che ipotizza un’esistenza diversa per i personaggi in questione se il loro vivere in epoche differenti non avesse reso impossibile l’incontro. Ci troviamo di fronte a sguardi “materni”, figli dell’esperienza, che ci guardano con un misto di affetto e aspettative, a cui noi stessi rispondiamo con un altrettanto confuso amalgama fatto di innocenza e ingenuità.
Krystufek, che si autodefinisce propriamente una pittrice che scrive e una scrittrice che dipinge, rivisita generi come il ritratto e l’autoritratto con intensità e passione, riesumando il passato e storicizzando il presente. Personaggi come Toby Stephen (il fratello di Virginia Woolf immortalato in Percival, il settimo personaggio della serie di soliloqui Le Onde), Vanessa Bell (sorella di Woolf), Duncan Grant (un artista scozzese che visse con Bell), Muhr, l’artista e sua madre si incontrano formando i tasselli di un mosaico che vede emergere la pittura nel ruolo di indiscussa protagonista. –Michele Robecchi
Elke Krystufek è nata nel 1970 a Vienna, dove vive e lavora.
Principali mostre personali:
2008: Galleria Il Capricorno, Venezia
2008: Transit Art Space, Stavanger, Norvegia
2008: Ulmer Museum, Ulm, Germania
2008: Galerie Barbara Thumm, Berlino
Principali mostre collettive:
2007: Hard Rock Walzer, Villa Manin, Codroipo (UD)
2007: Kiss Kiss Bang Bang, Museo des Bellas Artes de Bilbao, Spagna
2007: Global Feminism, Brooklyn Art Museum, New York
01
marzo 2008
Elke Krystufek – Mother Observing
Dal primo marzo al primo aprile 2008
giovane arte
Location
GALLERIA IL CAPRICORNO
Venezia, San Marco, 1994, (Venezia)
Venezia, San Marco, 1994, (Venezia)
Vernissage
1 Marzo 2008, ore 18
Autore