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Ellen G. – Il giardino segreto
Nella splendida cornice del monumentale Palazzo Genovese, nel centro storico di Salerno, si apre domenica 1 settembre alle ore 18,00 la mostra personale dell’artista Ellen G. dal titolo “Il giardino segreto”. Nell’esposizione, patrocinata dal Comune di Salerno, Ellen G. presenta installazioni ceramiche, sculture in terracotta e papier collés. Il testo critico è di Mariacristina Ferraioli.
Comunicato stampa
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Nella splendida cornice del monumentale Palazzo Genovese, nel centro storico di Salerno, si apre domenica 1 settembre alle ore 18,00 la mostra personale dell'artista Ellen G. dal titolo "Il giardino segreto". Nell'esposizione, patrocinata dal Comune di Salerno, Ellen G. presenta installazioni ceramiche, sculture in terracotta e papier collés. Il testo critico è di Mariacristina Ferraioli.
Ellen G. incentra il proprio lavoro sulla ricerca di correlazioni tra entità del vissuto e del pensiero, talvolta desunte dal repertorio universale della storia dell’arte, come nei papier collés, talaltra da quello naturale, iconico o simbolico, come nelle sculture ceramiche. Singolarità che dialogano, si contaminano, si fondono, mirando ad una sintesi superiore e complessiva, che tende all’armonia e alla bellezza ed esprime la grande legge universale che porta all'esistenza i fenomeni: nulla esiste se non come relazione tra elementi.
“Il giardino segreto di Ellen G., al secolo Francesca Pirozzi, è un luogo incantato in cui perdersi in giochi di ceramica che si cristallizzano in frammenti di umanità. Nelle sue opere, Ellen G. si impossessa del mito, lo cita, lo decontestualizza, lo espone a nuova vita. Plasma dei mosaici vibranti di forme e di colori, pieni di ritmo, che si saldano in una dimensione avulsa dal tempo e dallo spazio. Sono immagini affettive, viscerali. Non semplici sculture ma memorie intime, evocazioni ataviche, visioni oniriche. Le sue opere si impongono per il gusto della composizione che racchiude una forma di rappresentazione dell’umanità colta nella sua presenza più assoluta o nella sua assenza più totale. Sculture composte da elementi modulari pensati come scatole a se stanti che racchiudono brandelli di paesaggi urbani, domestici, metafisici. Un gusto nel costruire per elementi che si possono di volta in volta concepire in modo diverso, grazie alle possibilità infinite offerte alla scultura dalla tecnica di assemblaggio di elementi disparati, così da dar vita a composizioni sempre nuove. Scultura non tanto in quanto oggetto, ma soprattutto intesa come pensiero spaziale, come una modalità per impossessarsi dello spazio e dominarlo. E se i colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni, per dirla alla Pablo Picasso, anche le opere di Ellen G. esplorano in pieno tutti i recessi dell’animo umano. Dalla scelta del colore/non-colore nero che lega tutti gli elementi formali per far emergere l’assoluto della forma e soprattutto far trionfare la luce, alla conquista di colori e lineamenti nuovi in un gioco infinito di citazioni e contaminazioni. Sovrapposizioni di forme e allo stesso tempo di elementi naturali e di riferimenti simbolici, secolari, comuni a tante religioni di ogni epoca e latitudine che si ritrovano a convivere gli uni accanto agli altri in una sorta di preghiera universale foriera di profonda spiritualità.” M.F.
Ellen G. incentra il proprio lavoro sulla ricerca di correlazioni tra entità del vissuto e del pensiero, talvolta desunte dal repertorio universale della storia dell’arte, come nei papier collés, talaltra da quello naturale, iconico o simbolico, come nelle sculture ceramiche. Singolarità che dialogano, si contaminano, si fondono, mirando ad una sintesi superiore e complessiva, che tende all’armonia e alla bellezza ed esprime la grande legge universale che porta all'esistenza i fenomeni: nulla esiste se non come relazione tra elementi.
“Il giardino segreto di Ellen G., al secolo Francesca Pirozzi, è un luogo incantato in cui perdersi in giochi di ceramica che si cristallizzano in frammenti di umanità. Nelle sue opere, Ellen G. si impossessa del mito, lo cita, lo decontestualizza, lo espone a nuova vita. Plasma dei mosaici vibranti di forme e di colori, pieni di ritmo, che si saldano in una dimensione avulsa dal tempo e dallo spazio. Sono immagini affettive, viscerali. Non semplici sculture ma memorie intime, evocazioni ataviche, visioni oniriche. Le sue opere si impongono per il gusto della composizione che racchiude una forma di rappresentazione dell’umanità colta nella sua presenza più assoluta o nella sua assenza più totale. Sculture composte da elementi modulari pensati come scatole a se stanti che racchiudono brandelli di paesaggi urbani, domestici, metafisici. Un gusto nel costruire per elementi che si possono di volta in volta concepire in modo diverso, grazie alle possibilità infinite offerte alla scultura dalla tecnica di assemblaggio di elementi disparati, così da dar vita a composizioni sempre nuove. Scultura non tanto in quanto oggetto, ma soprattutto intesa come pensiero spaziale, come una modalità per impossessarsi dello spazio e dominarlo. E se i colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni, per dirla alla Pablo Picasso, anche le opere di Ellen G. esplorano in pieno tutti i recessi dell’animo umano. Dalla scelta del colore/non-colore nero che lega tutti gli elementi formali per far emergere l’assoluto della forma e soprattutto far trionfare la luce, alla conquista di colori e lineamenti nuovi in un gioco infinito di citazioni e contaminazioni. Sovrapposizioni di forme e allo stesso tempo di elementi naturali e di riferimenti simbolici, secolari, comuni a tante religioni di ogni epoca e latitudine che si ritrovano a convivere gli uni accanto agli altri in una sorta di preghiera universale foriera di profonda spiritualità.” M.F.
01
settembre 2013
Ellen G. – Il giardino segreto
Dal primo al 09 settembre 2013
arte contemporanea
Location
PALAZZO GENOVESE
Salerno, Piazza Sedile Del Campo, (Salerno)
Salerno, Piazza Sedile Del Campo, (Salerno)
Orario di apertura
tutti i giorni, ore 10,00-13,00 e 17,00-20,30
Vernissage
1 Settembre 2013, h 18
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