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Elliott Erwitt – I cani sono come gli umani, solo con più capelli
La mostra raccoglie una straordinaria selezione di fotografie dedicate a questo tema. In un percorso che spazia dagli anni cinquanta fino ai giorno nostri e che documenta la profondità e l’acutezza del lavoro fotografico di Erwitt su questo specifico tema. Le sue sono tutte immagini realizzate “dal punto di vista dei cani”. Spesso il fotografo pone il suo obiettivo ad altezza di cane, lasciando ai suoi padroni, il solo spazio di un piede o dei polpacci.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Suazes, in collaborazione con Fondazione Cassamarca di Treviso e Magnum Photos, organizza, presso gli spazi di Casa dei Carraresi, una grande mostra dedicata ad uno dei più importanti fotografi contemporanei, Elliott Erwitt.
Qui interpretato da un percorso espositivo originale, che esplora una delle parti più curiose ed interessanti, nonché note, della produzione del fotografo franco-americano, ovvero quella dedicata ai cani.
Una selezione che viene, con tali dimensioni, per la prima volta esposta in Italia, raggruppando oltre ottanta fotografie accompagnate da video, documenti e altro materiale dedicato al tema.
La mostra intitolata Elliott Erwitt: i cani sono come gli umani, solo con più capelli, curata da Marco Minuz, raccoglie una straordinaria selezione di fotografie dedicate a questo tema. In un percorso che spazia dagli anni cinquanta fino ai giorno nostri e che documenta la profondità e lacutezza del lavoro fotografico di Erwitt su questo specifico tema. Le sue sono tutte immagini realizzate dal punto di vista dei cani. Spesso il fotografo pone il suo obiettivo ad altezza di cane, lasciando ai suoi padroni, il solo spazio di un piede o dei polpacci.
I cani sono tra i soggetti più amati dal fotografo. Non perché egli ne sia particolarmente affascinato (come lui sostiene), ma perché con il loro atteggiamento naturale e irriverente, fungono da perfetto contraltare alla pomposità ed alla ricercata compostezza dei loro padroni. E soprattutto, a differenza degli uomini, non hanno la pessima abitudine di pretendere una stampa delle foto che viene loro fatta!
Il titolo, tratto da una sua dichiarazione rilasciata in unintervista, è già una guida per questa mostra che vuole essere unopportunità per analizzare, con ironia e a volte cinismo, lessenza profonda di questa ricerca che, attraverso il quadrupede peloso, mira allessere umano.
Molte di queste immagini sono buffe e ritraggono animali che saltano o si mostrano sorpresi. Pose che sono ottenute, a volte, da Erwitt con un metodo preciso, ovvero suonando, poco prima di fotografare, una trombetta che spaventava i cani. Oppure, ricorrendo ad un unico forte latrato, emesso dallo stesso fotografo, che scatena la reazione dei cani che, allimprovviso, saltano, abbaiano, ringhiano, consentendogli di coglierli nella loro naturalezza. Escono così immagini di forte spontaneità, che fissano lespressione animata degli animali.
Nelle fotografie di Erwitt non cè unattenzione particolare per il paesaggio; il suo occhio sindirizza alla figure umane e sugli animali, per lui riflessi inconsapevoli delle abitudini degli uomini.
Erwitt è nato nel 1928 in Francia da una famiglia di emigranti russi. Ha trascorso la sua infanzia in Italia, sino al ritorno in Francia e poi al definitivo trasferimento negli Stati Uniti ed in particolare a New York. Nel 1953 entra a far parte della celebre agenzia fotografica Magnum Photos.
E universalmente annoverato tra i grandi maestri della fotografia mondiale di tutti i tempi. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato dal bianco e nero e dal carattere ironico, è sempre mosso da un unico grande dogma: losservazione acuta della realtà circostante. Molte delle sue foto appartengono oramai al patrimonio visivo del secolo scorso. Celebri i suoi ritratti a personaggi storici come Marylin Monroe.
Nel corso della mostra sono in programma eventi dedicati al tema, con il coinvolgimento delle principali realtà territoriali del territorio.
Qui interpretato da un percorso espositivo originale, che esplora una delle parti più curiose ed interessanti, nonché note, della produzione del fotografo franco-americano, ovvero quella dedicata ai cani.
Una selezione che viene, con tali dimensioni, per la prima volta esposta in Italia, raggruppando oltre ottanta fotografie accompagnate da video, documenti e altro materiale dedicato al tema.
La mostra intitolata Elliott Erwitt: i cani sono come gli umani, solo con più capelli, curata da Marco Minuz, raccoglie una straordinaria selezione di fotografie dedicate a questo tema. In un percorso che spazia dagli anni cinquanta fino ai giorno nostri e che documenta la profondità e lacutezza del lavoro fotografico di Erwitt su questo specifico tema. Le sue sono tutte immagini realizzate dal punto di vista dei cani. Spesso il fotografo pone il suo obiettivo ad altezza di cane, lasciando ai suoi padroni, il solo spazio di un piede o dei polpacci.
I cani sono tra i soggetti più amati dal fotografo. Non perché egli ne sia particolarmente affascinato (come lui sostiene), ma perché con il loro atteggiamento naturale e irriverente, fungono da perfetto contraltare alla pomposità ed alla ricercata compostezza dei loro padroni. E soprattutto, a differenza degli uomini, non hanno la pessima abitudine di pretendere una stampa delle foto che viene loro fatta!
Il titolo, tratto da una sua dichiarazione rilasciata in unintervista, è già una guida per questa mostra che vuole essere unopportunità per analizzare, con ironia e a volte cinismo, lessenza profonda di questa ricerca che, attraverso il quadrupede peloso, mira allessere umano.
Molte di queste immagini sono buffe e ritraggono animali che saltano o si mostrano sorpresi. Pose che sono ottenute, a volte, da Erwitt con un metodo preciso, ovvero suonando, poco prima di fotografare, una trombetta che spaventava i cani. Oppure, ricorrendo ad un unico forte latrato, emesso dallo stesso fotografo, che scatena la reazione dei cani che, allimprovviso, saltano, abbaiano, ringhiano, consentendogli di coglierli nella loro naturalezza. Escono così immagini di forte spontaneità, che fissano lespressione animata degli animali.
Nelle fotografie di Erwitt non cè unattenzione particolare per il paesaggio; il suo occhio sindirizza alla figure umane e sugli animali, per lui riflessi inconsapevoli delle abitudini degli uomini.
Erwitt è nato nel 1928 in Francia da una famiglia di emigranti russi. Ha trascorso la sua infanzia in Italia, sino al ritorno in Francia e poi al definitivo trasferimento negli Stati Uniti ed in particolare a New York. Nel 1953 entra a far parte della celebre agenzia fotografica Magnum Photos.
E universalmente annoverato tra i grandi maestri della fotografia mondiale di tutti i tempi. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato dal bianco e nero e dal carattere ironico, è sempre mosso da un unico grande dogma: losservazione acuta della realtà circostante. Molte delle sue foto appartengono oramai al patrimonio visivo del secolo scorso. Celebri i suoi ritratti a personaggi storici come Marylin Monroe.
Nel corso della mostra sono in programma eventi dedicati al tema, con il coinvolgimento delle principali realtà territoriali del territorio.
21
settembre 2018
Elliott Erwitt – I cani sono come gli umani, solo con più capelli
Dal 21 settembre 2018 al 03 febbraio 2019
fotografia
Location
CA’ DEI CARRARESI
Treviso, Via Palestro, 33, (Treviso)
Treviso, Via Palestro, 33, (Treviso)
Biglietti
intero: € 12,00
ridotto: € 10,00 (studenti under 26, enti convenzionati)
ridotto speciale: € 8,00 (dai 6 ai 18 anni)
ridotto gruppi: € 10,00 (min. 10 persone)
biglietto famiglia: € 8,00 cad. (min. 2 adulti e 1 minorenne)
gratuito: under 6, giornalisti (previo accredito presso ufficio stampa) e guide turistiche con tesserino, disabili non autosufficienti con accompagnatore
Orario di apertura
Dal martedì al venerdì: 09-18
Sabato, domenica, festivi: 10-20
24 e 31 dicembre: 09-18
01 gennaio: 14-20
Natale chiuso
Lunedì aperto solo con prenotazione gruppo
Vernissage
21 Settembre 2018, su invito
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore