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Elodie Lorraine – Cultua Materiale
Elodie Lorraine presenta “Cultura Materiale”, costruisce «un simbolismo immaginario sospeso nel tempo, dove l’oggetto è inteso come rappresentazione allegorica di processi geologici e chimici prima, culturali e artistici poi.»
Comunicato stampa
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Gli spiriti del passato convivono nell’anima, mondo a sé stante che si è cercato di rendere tangibile attraverso rituali che scavallassero il confine tra mente e corpo. L’eredità che si raccoglie dallo stes- so baule (l’antico) è libera, genuina; gratta via dall’Uomo Contemporaneo gli strati di pelle superfi- ciali per renderlo di nuovo indistinguibile da ciò che l’ha preceduto. E la libertà di scegliere di ap- partenere al Mondo fa sì che ci sia una continua evoluzione nell’immaginario collettivo, che si pla- sma unendo i punti della rete che abbraccia l’intera Umanità dal momento della sua nascita.
Cultura Materiale rappresenta lo sforzo di regalare armonia ai contrasti delle diverse influenze che convergono nell’interiorità di un unico individuo, ricalcando il bisogno ancestrale del creare bellez- za come elemento, non solo utile ma indispensabile, per la società.
È una collezione fatta di strati, roccia sedimentaria che assorbe il peso delle ere in movimento e del loro susseguirsi continuo. Attraverso l’ispirazione immaginifica che attinge dalla parte più profonda del sé, in cui i concetti sono accenni di colori e luce, E.Lorraine — affascinata dall’antico principato armeno Urartu, la cui architettura (spessa, pesante, meno bella delle altre) esprime il dovere di resi- stere, di non sparire — può iniziare a riconoscersi, a mettere in ordine il proprio trascorso e a porre le basi di un éthnos fortemente personale e individuale.
La Cultura che diventa Oggetto si colora, in questo frangente, della terra fertile: il marrone come principio di vita, come presagio di un germoglio ancora embrione pronto a fare capolino in un mon- do capace di accoglierlo.
Il movimento immediatamente successivo, ramificazione di Cultura Materiale, si concretizza in Cenotafio: l’impossibilità di ricorrere ai rituali canonizzati costringe l’Artista a crearne di nuovi, in modo da colmare un vuoto di cui l’anima risentirà per sempre. «Un lutto è sufficiente per sconvol- gere la vita di chiunque.» E il lutto del padre, figura divinizzata nel corso della storia, è ancora più forte quando non si può espiare attraverso una sepoltura. Cenotafio è l’enorme atto d’amore di una figlia che ridà dignità alla morte affinché concluda il proprio ciclo, chiudendosi attorno una tomba senza corpo che permetta di andare avanti nella vita scandita a ritmo di momenti di passaggio.
Il bisogno catartico di seppellire il passato (per farlo riverberare nel presente) è rappresentato dal rosso, colore che E.Lorraine dedica alla morte.
Questa collezione non è solo pensata per i defunti ma anche, e forse soprattutto, per chi ancora li piange. Getta le basi per un nuovo modo di affrontare la cultura e i riti che da essa scaturiscono, ri- pensarli in una chiave di cui tutti, a loro modo, possano essere proprietari.
Alice Marturano
bio
E.Lorraine nasce a Parigi in una famiglia multietnica. Si trasferisce, piccolissima, a Roma dove vive tutt’ora.
Con i gioielli ha un rapporto intimo ma soprattutto personale: si tratta del modo di esprimersi (completamente libero) e di ricordare, di risalire a sé stessa. L’imprinting coi gioielli le viene fornito per la prima volta dal padre, appassionato particolare — un’eredità, questa, che accompagna E.Lorraine nel corso della sua vita.
Ancora studentessa di archeologia, inizia a creare da autodidatta sperimentando, scoprendo e perfezionando la propria tecnica su diversi materiali. Arriva poi Solaris di Stanislav Lem a infondere nell’immaginario già variegato dell’artista (tra scienze, antropologia, etnografia, architettura primitiva e fantascienza filosofica) una serie di paesaggi vividissimi, alieni e inospitali che si riversano nella sua mente di donna e artista, mescolandosi con il bisogno catartico del creare. E.Lorraine cerca allora, attraverso i gioielli che ricalcano le esperienze che l’hanno formata, di esplicitare quelle emozioni di forme e colori che abitano i luoghi immaginifici dei suoi pensieri e far sì che siano fruibili e ospitali anche per gli altri, imprimendo nella tela di individualità collettive il suo senso del bello, i suoi simboli e rituali costantemente in bilico tra un passato visibile (che però si offusca man mano che ci si allontana) e un futuro che è uno e mille insieme, che non preclude possibilità, che anzi lascia spazio all’immaginazione che in questo modo può avvicinarsi, anche solo per un istante, al mondo e diventare reale. E.Lorraine cattura questi momenti nelle sue forme astratte piene di vita, incredibilmente vibranti, pronte a raccontare.
Cultura Materiale rappresenta lo sforzo di regalare armonia ai contrasti delle diverse influenze che convergono nell’interiorità di un unico individuo, ricalcando il bisogno ancestrale del creare bellez- za come elemento, non solo utile ma indispensabile, per la società.
È una collezione fatta di strati, roccia sedimentaria che assorbe il peso delle ere in movimento e del loro susseguirsi continuo. Attraverso l’ispirazione immaginifica che attinge dalla parte più profonda del sé, in cui i concetti sono accenni di colori e luce, E.Lorraine — affascinata dall’antico principato armeno Urartu, la cui architettura (spessa, pesante, meno bella delle altre) esprime il dovere di resi- stere, di non sparire — può iniziare a riconoscersi, a mettere in ordine il proprio trascorso e a porre le basi di un éthnos fortemente personale e individuale.
La Cultura che diventa Oggetto si colora, in questo frangente, della terra fertile: il marrone come principio di vita, come presagio di un germoglio ancora embrione pronto a fare capolino in un mon- do capace di accoglierlo.
Il movimento immediatamente successivo, ramificazione di Cultura Materiale, si concretizza in Cenotafio: l’impossibilità di ricorrere ai rituali canonizzati costringe l’Artista a crearne di nuovi, in modo da colmare un vuoto di cui l’anima risentirà per sempre. «Un lutto è sufficiente per sconvol- gere la vita di chiunque.» E il lutto del padre, figura divinizzata nel corso della storia, è ancora più forte quando non si può espiare attraverso una sepoltura. Cenotafio è l’enorme atto d’amore di una figlia che ridà dignità alla morte affinché concluda il proprio ciclo, chiudendosi attorno una tomba senza corpo che permetta di andare avanti nella vita scandita a ritmo di momenti di passaggio.
Il bisogno catartico di seppellire il passato (per farlo riverberare nel presente) è rappresentato dal rosso, colore che E.Lorraine dedica alla morte.
Questa collezione non è solo pensata per i defunti ma anche, e forse soprattutto, per chi ancora li piange. Getta le basi per un nuovo modo di affrontare la cultura e i riti che da essa scaturiscono, ri- pensarli in una chiave di cui tutti, a loro modo, possano essere proprietari.
Alice Marturano
bio
E.Lorraine nasce a Parigi in una famiglia multietnica. Si trasferisce, piccolissima, a Roma dove vive tutt’ora.
Con i gioielli ha un rapporto intimo ma soprattutto personale: si tratta del modo di esprimersi (completamente libero) e di ricordare, di risalire a sé stessa. L’imprinting coi gioielli le viene fornito per la prima volta dal padre, appassionato particolare — un’eredità, questa, che accompagna E.Lorraine nel corso della sua vita.
Ancora studentessa di archeologia, inizia a creare da autodidatta sperimentando, scoprendo e perfezionando la propria tecnica su diversi materiali. Arriva poi Solaris di Stanislav Lem a infondere nell’immaginario già variegato dell’artista (tra scienze, antropologia, etnografia, architettura primitiva e fantascienza filosofica) una serie di paesaggi vividissimi, alieni e inospitali che si riversano nella sua mente di donna e artista, mescolandosi con il bisogno catartico del creare. E.Lorraine cerca allora, attraverso i gioielli che ricalcano le esperienze che l’hanno formata, di esplicitare quelle emozioni di forme e colori che abitano i luoghi immaginifici dei suoi pensieri e far sì che siano fruibili e ospitali anche per gli altri, imprimendo nella tela di individualità collettive il suo senso del bello, i suoi simboli e rituali costantemente in bilico tra un passato visibile (che però si offusca man mano che ci si allontana) e un futuro che è uno e mille insieme, che non preclude possibilità, che anzi lascia spazio all’immaginazione che in questo modo può avvicinarsi, anche solo per un istante, al mondo e diventare reale. E.Lorraine cattura questi momenti nelle sue forme astratte piene di vita, incredibilmente vibranti, pronte a raccontare.
18
giugno 2022
Elodie Lorraine – Cultua Materiale
Dal 18 giugno al 17 luglio 2022
arte contemporanea
Location
MUTA Torino
Torino, Via Palazzo di Città, 8d, (TO)
Torino, Via Palazzo di Città, 8d, (TO)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10:30 - 19
Vernissage
18 Giugno 2022, 18:30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico