Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Emanuela Fiorelli – Spacebox
Emanuela Fiorelli disegna lo spazio con volumetrie che seguono ritmi e geometrie in cui il rigore non nega mai l’afflato poetico.
Attraverso le venti opere – spaceboxes- che compongono la mostra siamo invitati a scoprire mondi visionari che mai si ripetono e che mutano allo sguardo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Emanuela Fiorelli disegna lo spazio con volumetrie che seguono ritmi e geometrie in cui il rigore non nega mai l’afflato poetico.
Attraverso le venti opere - spaceboxes- che compongono la mostra siamo invitati a scoprire mondi visionari che mai si ripetono e che mutano allo sguardo indicando la flessibile dinamicità di una costruzione geometricamente definita.
Lo spazio si manifesta al nostro occhio attraverso una moltitudine di segni, tracciati da un filo che si tende all’interno di un “luogo”, definito in trasparenza dal plexiglass che lo contiene senza limitarne la libertà.
Il filo elastico, che per sua natura si oppone all’espansione e alla dilatazione per tornare all’origine in uno stato di quiete, viene impiegato dall’artista come un segno in 3D che agisce come una forza invisibile ed irrequieta, creando pensiero in movimento, pensiero creativo.
La stesura grafica delle opere risulta sospesa tra tensioni implosive ed esplosive che sembrano registrare un'ansia esistenziale che infine si allenta nei percorsi e nelle trame che sono anche consonanza di ritmi visivi.
“Non produco direttamente il filo come fa il ragno o il baco da seta ma è certamente una estensione viva del mio pensiero sempre incline, come il filo, a mettersi in relazione e a connettersi con ciò che ci circonda.
Mi piace pensare che siamo parte di un disegno, siamo come la proiezione di coordinate in un flusso continuo di eventi” dichiara l’artista.
La ricerca dell’artista romana (1970), iniziata negli anni duemila, prende avvio dallo studio sullo spazio, uno studio iniziato ancora da Tatlin e dai fratelli Pevsner proseguito poi, negli anni Cinquanta e Sessanta, con le personalità artistiche attorno ad "Azimuth" e agli Spazialisti a Milano o il gruppo "Zero" di Düsseldorf. Sempre di questi anni è ancora la proclamazione di un'arte allargata che richiede nuove modalità espressive in grado di proiettare le opere nello spazio, richiamando la partecipazione attiva dell'osservatore.
Da queste istanze si evolve il lavoro di Fiorelli che già nel 2003 è invitata alla XIV Quadriennale Anteprima Napoli e nel 2004 vince il Premio Accademia Nazionale di San Luca. Seguono le partecipazioni ad eventi di rilievo come la mostra Lucio Fontana e la sua eredità che intende evidenziare una linea di continuità tra l’opera di Fontana e quella di artisti selezionati che appartengono alle generazioni successive.
Attraverso le venti opere - spaceboxes- che compongono la mostra siamo invitati a scoprire mondi visionari che mai si ripetono e che mutano allo sguardo indicando la flessibile dinamicità di una costruzione geometricamente definita.
Lo spazio si manifesta al nostro occhio attraverso una moltitudine di segni, tracciati da un filo che si tende all’interno di un “luogo”, definito in trasparenza dal plexiglass che lo contiene senza limitarne la libertà.
Il filo elastico, che per sua natura si oppone all’espansione e alla dilatazione per tornare all’origine in uno stato di quiete, viene impiegato dall’artista come un segno in 3D che agisce come una forza invisibile ed irrequieta, creando pensiero in movimento, pensiero creativo.
La stesura grafica delle opere risulta sospesa tra tensioni implosive ed esplosive che sembrano registrare un'ansia esistenziale che infine si allenta nei percorsi e nelle trame che sono anche consonanza di ritmi visivi.
“Non produco direttamente il filo come fa il ragno o il baco da seta ma è certamente una estensione viva del mio pensiero sempre incline, come il filo, a mettersi in relazione e a connettersi con ciò che ci circonda.
Mi piace pensare che siamo parte di un disegno, siamo come la proiezione di coordinate in un flusso continuo di eventi” dichiara l’artista.
La ricerca dell’artista romana (1970), iniziata negli anni duemila, prende avvio dallo studio sullo spazio, uno studio iniziato ancora da Tatlin e dai fratelli Pevsner proseguito poi, negli anni Cinquanta e Sessanta, con le personalità artistiche attorno ad "Azimuth" e agli Spazialisti a Milano o il gruppo "Zero" di Düsseldorf. Sempre di questi anni è ancora la proclamazione di un'arte allargata che richiede nuove modalità espressive in grado di proiettare le opere nello spazio, richiamando la partecipazione attiva dell'osservatore.
Da queste istanze si evolve il lavoro di Fiorelli che già nel 2003 è invitata alla XIV Quadriennale Anteprima Napoli e nel 2004 vince il Premio Accademia Nazionale di San Luca. Seguono le partecipazioni ad eventi di rilievo come la mostra Lucio Fontana e la sua eredità che intende evidenziare una linea di continuità tra l’opera di Fontana e quella di artisti selezionati che appartengono alle generazioni successive.
14
marzo 2025
Emanuela Fiorelli – Spacebox
Dal 14 marzo al 15 maggio 2025
arte contemporanea
Location
ANTONELLA CATTANI CONTEMPORARY ART
Bolzano, Rosengartenstrasse, 1a, (Bolzano)
Bolzano, Rosengartenstrasse, 1a, (Bolzano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-12 e 15.30-18.30
Vernissage
14 Marzo 2025, dalle 17.00 alle 20.00
Sito web
Ufficio stampa
Antonella Cattani contemporary art
Autore
Produzione organizzazione