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Emanuele Baciocchi
Nell’ambito della quarta edizione del Digifestival, Emanuele Baciocchi espone una nuova serie di immagini di grande formato, “Interiors”.
Comunicato stampa
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Nell’ambito della quarta edizione del Digifestival, Emanuele Baciocchi espone una nuova serie di immagini di grande formato, “Interiors”.
“È l’ombra la protagonista della serie Interiors di Emanuele Baciocchi. Ombra come dominante estetica, poiché nelle immagini il referente pare sempre affiorare da un universo misterioso e poco leggibile in quanto oscurato; ombra come elemento di senso: l’autore sceglie questo titolo per alludere evidentemente al concetto di interiorità più di quanto non farebbe “interni”, equivalente italiano di Interiors. Ombra, quindi, come lato oscuro di tutte le cose, a partire da noi.
Le stanze raffigurate in Interiors sono luoghi sospesi, esito della sovrapposizione di livelli di coscienza differenti. Ricordi, residui onirici, suggestioni estetiche e culturali e la tensione della rappresentazione si fondono in un’unica scena, densa e capace di molti rimandi: dal cinema surreale di David Lynch al caos e all’atmosfera da detective story che attraversa Trilogia di New York di Paul Auster (il telefono sul letto, sconnesso da qualunque rete reale ma connesso a chissà quale mondo altro, non fa pensare al telefono che, nel racconto Città di vetro, squilla nel cuore della notte per cercare una persona “che non era lui”?).
Eppure, per quanto surreali, queste scene ci parlano profondamente di noi stessi, della nostra ombra.
Sembra, dunque, che a fronte della massiccia dose di documentazione che assumiamo quotidianamente dai media, a fronte della ricerca ossessiva di pezzi di realtà - registrati, catalogati, diffusi e amplificati dal grande archivio collettivo che è la rete (youtube, tanto per fare un esempio); a fronte di tutta questa pretesa domanda/offerta di ciò che è vero e reale, nulla può dirci qualcosa di più su noi stessi se non un’accurata e visionaria mise-en-scène.”
Francesca Sprecacenere
“È l’ombra la protagonista della serie Interiors di Emanuele Baciocchi. Ombra come dominante estetica, poiché nelle immagini il referente pare sempre affiorare da un universo misterioso e poco leggibile in quanto oscurato; ombra come elemento di senso: l’autore sceglie questo titolo per alludere evidentemente al concetto di interiorità più di quanto non farebbe “interni”, equivalente italiano di Interiors. Ombra, quindi, come lato oscuro di tutte le cose, a partire da noi.
Le stanze raffigurate in Interiors sono luoghi sospesi, esito della sovrapposizione di livelli di coscienza differenti. Ricordi, residui onirici, suggestioni estetiche e culturali e la tensione della rappresentazione si fondono in un’unica scena, densa e capace di molti rimandi: dal cinema surreale di David Lynch al caos e all’atmosfera da detective story che attraversa Trilogia di New York di Paul Auster (il telefono sul letto, sconnesso da qualunque rete reale ma connesso a chissà quale mondo altro, non fa pensare al telefono che, nel racconto Città di vetro, squilla nel cuore della notte per cercare una persona “che non era lui”?).
Eppure, per quanto surreali, queste scene ci parlano profondamente di noi stessi, della nostra ombra.
Sembra, dunque, che a fronte della massiccia dose di documentazione che assumiamo quotidianamente dai media, a fronte della ricerca ossessiva di pezzi di realtà - registrati, catalogati, diffusi e amplificati dal grande archivio collettivo che è la rete (youtube, tanto per fare un esempio); a fronte di tutta questa pretesa domanda/offerta di ciò che è vero e reale, nulla può dirci qualcosa di più su noi stessi se non un’accurata e visionaria mise-en-scène.”
Francesca Sprecacenere
19
febbraio 2009
Emanuele Baciocchi
Dal 19 al 21 febbraio 2009
fotografia
Location
CAFE’ DE PARIS
Firenze, Piazza Dalmazia, 7R, (Firenze)
Firenze, Piazza Dalmazia, 7R, (Firenze)
Sito web
www.digifestival.net
Autore
Curatore