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Emanuele Becheri – Opere
CAR Gallery è lieta di ospitare Opere, la prima mostra personale di Emanuele Becheri a Bologna. L’artista presenta una serie di sculture in terracotta (che testimoniano la sintesi delle ricerche degli ultimi anni), due disegni (eseguiti in primavera) e una Testa (sempre in terracotta) del 2018.
Comunicato stampa
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CAR Gallery è lieta di ospitare Opere, la prima mostra personale di Emanuele Becheri a Bologna. L’artista presenta una serie di sculture in terracotta (che testimoniano la sintesi delle ricerche degli ultimi anni), due disegni (eseguiti in primavera) e una Testa (sempre in terracotta) del 2018.
L’artista da quasi un decennio pone al centro della sua attenzione la scultura e il disegno come termini dinamici di uno stesso moto plastico: «I movimenti del disegno e della scultura - spiega l’artista - trasmettono l’uno all’altro ciò che favorisce lo sviluppo dell’uno e dell’altro: il disegno s’inscrive nel modellato tanto quanto la scultura nel disegnare».
L’artista sottolinea: «Ciò che conta in una scultura sono molte cose insieme ma è ciò che si sprigiona dall’interno, ciò che non si vede, l’assenza, a muovere lo sguardo della scultura, a rendere quel pezzo di terra vivo. In tal senso la lotta dello scultore sta nel non permettere all’opera di diventare semplicemente un oggetto».
Le opere presentate in galleria sono terrecotte dipinte o “impolverate” con pigmenti e ossidi quando l’argilla appena “modellata” è ancora fresca, tentativi di incorporare la pittura con la scultura come avviene nella tecnica del vero fresco dove il colore non è superficiale ma letteralmente pietrificato, “impaniato” a far tutt’uno con le masse. Solitudine, Coppia, Figura, Testa, sono i titoli dei soggetti che l’artista sta indagando in questi ultimi anni. In questo florilegio di sculture l’artista ha scelto di esporre anche due disegni che rappresentano due autoritratti legati ad un recente viaggio: infatti la mostra si apre con un disegno su carta Studio per Autoritratto realizzato ad Amsterdam dopo aver visto dal vero un quadro di Frans Hals* al Rijksmuseum, e si chiude idealmente con un Studio per Autoritratto, fatto dopo aver visto il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
L’autoritrarsi, che l’artista persegue fin dal suo esordio e che ritiene uno dei centri della propria poetica «non è semplicemente un genere della storia dell’arte che si perde nella notte dei tempi, esso è piuttosto un affaccio sul mondo, lo sguardo dell’artista su chi vi s’imbatte, una forma di resistenza al passare del tempo».
* "Ritratto di Verdonck" (1627) di Frans Hals raffigura un uomo nell’atto di scagliare una mascella ossea di mucca contro di noi. Nel Diciannovesimo secolo venne sovra-dipinto un calice di vino al posto dell’osso e l’opera venne intitolata The Drinker trasformando le arditezze della composizione di Hals in un’innocua scena di genere. Al contempo i capelli arruffati vennero celati con un cappello borghese ma, nonostante questi interventi, il volto rimase lo stesso tanto che, nel 1927, la sua espressività indusse a rimuovere le pitture posticce, rivelando un uomo che ci guarda e che, impugnando con la mano destra un “falcetto d’osso” atto a colpire, martella i secoli.
(Nota di E. Becheri)
L’artista da quasi un decennio pone al centro della sua attenzione la scultura e il disegno come termini dinamici di uno stesso moto plastico: «I movimenti del disegno e della scultura - spiega l’artista - trasmettono l’uno all’altro ciò che favorisce lo sviluppo dell’uno e dell’altro: il disegno s’inscrive nel modellato tanto quanto la scultura nel disegnare».
L’artista sottolinea: «Ciò che conta in una scultura sono molte cose insieme ma è ciò che si sprigiona dall’interno, ciò che non si vede, l’assenza, a muovere lo sguardo della scultura, a rendere quel pezzo di terra vivo. In tal senso la lotta dello scultore sta nel non permettere all’opera di diventare semplicemente un oggetto».
Le opere presentate in galleria sono terrecotte dipinte o “impolverate” con pigmenti e ossidi quando l’argilla appena “modellata” è ancora fresca, tentativi di incorporare la pittura con la scultura come avviene nella tecnica del vero fresco dove il colore non è superficiale ma letteralmente pietrificato, “impaniato” a far tutt’uno con le masse. Solitudine, Coppia, Figura, Testa, sono i titoli dei soggetti che l’artista sta indagando in questi ultimi anni. In questo florilegio di sculture l’artista ha scelto di esporre anche due disegni che rappresentano due autoritratti legati ad un recente viaggio: infatti la mostra si apre con un disegno su carta Studio per Autoritratto realizzato ad Amsterdam dopo aver visto dal vero un quadro di Frans Hals* al Rijksmuseum, e si chiude idealmente con un Studio per Autoritratto, fatto dopo aver visto il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
L’autoritrarsi, che l’artista persegue fin dal suo esordio e che ritiene uno dei centri della propria poetica «non è semplicemente un genere della storia dell’arte che si perde nella notte dei tempi, esso è piuttosto un affaccio sul mondo, lo sguardo dell’artista su chi vi s’imbatte, una forma di resistenza al passare del tempo».
* "Ritratto di Verdonck" (1627) di Frans Hals raffigura un uomo nell’atto di scagliare una mascella ossea di mucca contro di noi. Nel Diciannovesimo secolo venne sovra-dipinto un calice di vino al posto dell’osso e l’opera venne intitolata The Drinker trasformando le arditezze della composizione di Hals in un’innocua scena di genere. Al contempo i capelli arruffati vennero celati con un cappello borghese ma, nonostante questi interventi, il volto rimase lo stesso tanto che, nel 1927, la sua espressività indusse a rimuovere le pitture posticce, rivelando un uomo che ci guarda e che, impugnando con la mano destra un “falcetto d’osso” atto a colpire, martella i secoli.
(Nota di E. Becheri)
30
novembre 2024
Emanuele Becheri – Opere
Dal 30 novembre 2024 al 15 febbraio 2025
arte contemporanea
Location
CAR Gallery
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (BO)
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (BO)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10,30 -13 e 15-19,30
Vernissage
30 Novembre 2024, 17-20,30
Sito web
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