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Emanuele Diliberto
Trentacinque grandi tele
Comunicato stampa
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Trentacinque grandi tele di Emanuele Diliberto, un’esplosione di forme e colori, sono le protagoniste della mostra che s’inaugura venerdì 8 giugno, alle ore 18, nei saloni del Museo civico di Gibellina.
Curata da Nino Soldano ed Emilia Valenza, prodotta dalla stessa istituzione civica, la mostra espone gli ultimi dieci anni della produzione (1997-2007) dell’artista palermitano (classe 1942) che, pur nella costante di un’affabulazione ludica e non figurativa, reduce dalle atmosfere più gioiose della pop-art, offre un’ampia gamma di variazioni lungo un personalissimo dialogo con gli universi possibili e non plausibili.
Dalla memoria all’iperspazio, da un angolo di mondo ad un’icona casalinga, dal fumetto all’incubo, il linguaggio pittorico di Diliberto ha la curiosità onnivora del nomade inesausto e l’energia vitalistica del bambino sempre pronto a stupire e a stupirsi. Una ricerca che la sua fantasiosa piattaforma cromatica e la sua eleganza di segno rendono comunicativa e godibilissima. Testimonianza di una rara felicità creativa.
«Nella scelta della quasi totale astrazione compiuta da Diliberto – scrive Emilia Valenza nel saggio critico in catalogo – si insinua spesso il ricorso ad una scrittura che l’artista libera sulle grandi superfici con una scioltezza elegante e leggera, come se ad essa avesse affidato il compito di una narrazione gaia, seguendo il fluido di un’interiorità densa di rimandi a momenti vissuti […]». Ed ancora: «[…] lo sbeffeggio è pratica continua […] nel continuo spostamento di verità e veridicità»
A lungo tra Milano, Parigi e New York, dove ha conosciuto alcuni tra i più celebri protagonisti delle avanguardie internazionali (Basquiat, Rauschemberg, tra gli altri) e dove ha dato vita ad innumerevoli “personali” con notevoli riscontri di critica e di pubblico, da qualche anno Emanuele Diliberto si è ristabilito a Palermo. Qui, nel 2003, ha esposto nella sala-mostre dell’Ersu (Pensionato San Saverio), nella cui biblioteca, due anni dopo, ha anche realizzato un’opera murale (Incipittura); e nel 2006 alla Galleria La Piana Arte Contemporanea (2006). Nell’estate dell’anno scorso ha partecipato ad Acireale ad una collettiva, promossa dalla Fondazione del Credito Siciliano, dov’erano presenti opere di alcuni dei principali artisti siciliani del ’900. Una sua “personale” (Il mondo al centro) è in corso fino al 23 giugno a Roma, presso la Casa d’Arte Ulisse.
Curata da Nino Soldano ed Emilia Valenza, prodotta dalla stessa istituzione civica, la mostra espone gli ultimi dieci anni della produzione (1997-2007) dell’artista palermitano (classe 1942) che, pur nella costante di un’affabulazione ludica e non figurativa, reduce dalle atmosfere più gioiose della pop-art, offre un’ampia gamma di variazioni lungo un personalissimo dialogo con gli universi possibili e non plausibili.
Dalla memoria all’iperspazio, da un angolo di mondo ad un’icona casalinga, dal fumetto all’incubo, il linguaggio pittorico di Diliberto ha la curiosità onnivora del nomade inesausto e l’energia vitalistica del bambino sempre pronto a stupire e a stupirsi. Una ricerca che la sua fantasiosa piattaforma cromatica e la sua eleganza di segno rendono comunicativa e godibilissima. Testimonianza di una rara felicità creativa.
«Nella scelta della quasi totale astrazione compiuta da Diliberto – scrive Emilia Valenza nel saggio critico in catalogo – si insinua spesso il ricorso ad una scrittura che l’artista libera sulle grandi superfici con una scioltezza elegante e leggera, come se ad essa avesse affidato il compito di una narrazione gaia, seguendo il fluido di un’interiorità densa di rimandi a momenti vissuti […]». Ed ancora: «[…] lo sbeffeggio è pratica continua […] nel continuo spostamento di verità e veridicità»
A lungo tra Milano, Parigi e New York, dove ha conosciuto alcuni tra i più celebri protagonisti delle avanguardie internazionali (Basquiat, Rauschemberg, tra gli altri) e dove ha dato vita ad innumerevoli “personali” con notevoli riscontri di critica e di pubblico, da qualche anno Emanuele Diliberto si è ristabilito a Palermo. Qui, nel 2003, ha esposto nella sala-mostre dell’Ersu (Pensionato San Saverio), nella cui biblioteca, due anni dopo, ha anche realizzato un’opera murale (Incipittura); e nel 2006 alla Galleria La Piana Arte Contemporanea (2006). Nell’estate dell’anno scorso ha partecipato ad Acireale ad una collettiva, promossa dalla Fondazione del Credito Siciliano, dov’erano presenti opere di alcuni dei principali artisti siciliani del ’900. Una sua “personale” (Il mondo al centro) è in corso fino al 23 giugno a Roma, presso la Casa d’Arte Ulisse.
08
giugno 2007
Emanuele Diliberto
Dall'otto giugno al 30 luglio 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO D’ARTE CONTEMPORANEA
Gibellina, Viale Segesta, (Trapani)
Gibellina, Viale Segesta, (Trapani)
Orario di apertura
mar/ sab, ore 9-20
Vernissage
8 Giugno 2007, ore 18
Autore
Curatore