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Emanuele Giannelli – Blocks
Da alcuni anni Giannelli lavora sul versante della cultura industriale e cibernetica, recuperando elementi di scarto da computer e pezzi meccanici. BLOCKS si configura come un plastico archiettonico di 320 x 210 x 140 cm, formato dall’assemblaggio di oggetti di scarto, calchi in resina di tombini, pneumatici di camion.
Comunicato stampa
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“Giannelli –scrive Luca Beatrice nel testo in catalogo- segue l’altra filosofia del contemporaneo, come molti artisti della nostra generazione, cresciuti sulle derive post-industriali: che il meccanismo alienante dell’iperproduzione, glorificato nei mostruosi santuari su cui si aggrappano le periferie urbane, possa contenere un altrettanto marcato desiderio di opposizione, di ribellione, di esaltazione della differenza. Quella cultura post-industriale, che avrebbe voluto trasformare tutto nel megastore dell’infelicità umana tra fabbriche, prodotti e consumi, ha invece esaltato l’anima del diverso. Primo strumento d’indagine il corpo, primo vettore di una logica di ribellione dal sistema: portarne su di sé i segni (dal tatuaggio al rave, dallo stato di allucinazione allo scontro di piazza) ha significato sottrarre il soggetto-oggetto al possibile meccanismo di mercato. Il corpo è fluido, schizza via, si espande e si contrae senza mai fermarsi. Per questa ragione la postindustrializzazione alternativa si è espressa soprattutto attraverso il connubio tra due immaterialità: corpi e suoni. I rumori ottenuti con gli strumenti del sistema lavorativo, se esasperati, esasperanti e parossistici, ribaltano l’unitarietà alienante e addomesticata per diventare urlo, pericolo, urgenza, allarme. Buona parte delle sculture di Emanuele Giannelli corrisponde al tentativo di trasformare in immagine e forma queste sensazioni impalpabili, visioni di un trauma, espressioni di una frattura. Nel suo lavoro c’è sia l’aspetto performantico che quello più strettamente sonoro, c’è l’intrusione nell’universo rumoroso trasformato in immagine in grado di esprimere uno stato d’ansia. Giannelli restituisce vita a materiali abbandonati trattandoli con la stessa cura che si deve a quelli nobili, utilizzando modi e procedimenti dello scultore classico; ma, d’altra parte, imprime loro la necessità esistenziale dell’opposizione, in modo tale che l’opera produca suoni, oltre che immagini e forme”.
15
novembre 2003
Emanuele Giannelli – Blocks
Dal 15 al 19 novembre 2003
arte contemporanea
Location
FABIO PARIS ART GALLERY
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Vernissage
15 Novembre 2003, ore 18.30 - 20.30. Nel corso della serata inaugurale, trasformata per l’occasione in un evento, sarà presentato il commento sonoro originale a BLOCKS di Tingis, musicista e artista nato a Tangeri e attivo tra Carrara e Montreal, noto nell’ambiente della nuova elettronica.
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