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Emanuele Luzzati – Dalla Scenografia all’illustrazione
In mostra ci saranno teatrini, pastelli e incisioni. La mostra di Roma punta l’attenzione sulla sua attività di scenografo rivolta al mondo della fiaba, con il pregio di esporre, oltre a pezzi poco noti al grande pubblico, molti inediti
Comunicato stampa
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E’ già un anno che è scomparso Emanuele Luzzati, uno dei grandi artisti della nostra epoca. Uno di quelli che segnano davvero i percorsi culturali. Per questo la galleria Tricromia dedica all’artista una personale dal titolo: “Emanuele Luzzati dalla scenografia all’illustrazione”. In mostra ci saranno teatrini, pastelli e incisioni.
La mostra di Roma punta l'attenzione sulla sua attività di scenografo rivolta al mondo della fiaba, con il pregio di esporre, oltre a pezzi poco noti al grande pubblico, molti inediti. Certamente l'iniziativa farà riscoprire, o addirittura scoprire, un grande artista.La mostra che s’inaugura il 26 gennaio è un percorso con il quale il visitatore s’immerge nel mondo fantastico di un artista che non ha mai creduto nell’arte pura (il quadro), ma che ha sempre voluto trovare un’applicazione concreta ai sogni che andava disegnando.
Una delle ragioni per cui non lasciarsi sfuggire questa mostra.
Prima di tutto, Luzzati, classe 1921, non è solo un maestro dell'illustrazione italiana, ma soprattutto un grande artista a 360°: nella sua carriera si è occupato di illustrazione, pittura, scenografia, decorazione e cinema di animazione.
Ma Luzzati è nel cuore e negli occhi di tutti per le stupende tavole che hanno accompagnato i sogni e le favole di tutti noi, adulti e bambini, dando volto, corpo e "voce" (anche le immagini hanno una voce…) a fate, gnomi, orchi ed eroi; prestando immagine e colore ad autori come Calvino e Rodari.
In oltre cinquant'anni ha realizzato veri capolavori di animazione come Pulcinella, la Gazza Ladra, e Il Flauto magico; ha esposto alla Biennale d'arte di Venezia e i più famosi registi teatrali si sono valsi della sua arte per allestire quinte teatrali o realizzare sigle animate: ricordate la celebre sigla dell'Armata Brancaleone di Mario Monicelli? Bene è proprio opera del Nostro artista.
Scrive Santuzza Calì pensando a Lele: “ Lele disegnava,colorava e progettava come respirava, come se il colore e il segno fossero il suo respiro, come se la mano sapesse cosa fare indipendentemente dagli ordini del pensiero.Quando riempiva i muri di tutto ,cioè di donne grasse o fatate,uccelli,cerchi,monti,tigri,elefanti,piedi,
Mani,violini, sembrava che ricalcasse una segreta traccia che gli altri non vedevano …
Lavoravamo su uno stesso progetto, lontani in mari diversi, lui in quello ligure,io in quello mediterraneo, una volta era un isola sicialiana,una volta era un’isola greca.Ci si sentiva spesso: ma erano pochi cenni per quanto riguardava il lavoro e a volte ce ne dimenticavamo pure. La prima cosa che li chiedeva sempre era: “ Dove sei?. E allora nell’ordine raccontavo: del paesaggio, delle persone, di atmosfere, di colori: mare, monti, laghi, cascate, rumori, silenzi le associazioni e le analogie gli piacevano tanto,e , poi, mi diceva:”Che bello! Lo hai detto che quasi lo vedo”
Abbiamo fatto tanto, ma tanto teatro insieme: con allegria con un certo distacco, guardandoci sempre attorno: il lavoro è stato una scusa, una scusa per “lavorare la vita” anche se ci ha sempre sorpreso e divertito il momento in cui il sipario si è alzato e senza accordi precisi i miei folletti verdi e gialli sono spuntati fuori dai suoi cespugli verdi e gialli,oppure … tutti che ballavano vestiti di rosso tra tendaggi rossi con frange rosse.
All’inizio questa intesa senza o con pochi accordi ci stupiva poi lo abbiamo reputato un bel regalo, quasi scontato …”
La mostra di Roma punta l'attenzione sulla sua attività di scenografo rivolta al mondo della fiaba, con il pregio di esporre, oltre a pezzi poco noti al grande pubblico, molti inediti. Certamente l'iniziativa farà riscoprire, o addirittura scoprire, un grande artista.La mostra che s’inaugura il 26 gennaio è un percorso con il quale il visitatore s’immerge nel mondo fantastico di un artista che non ha mai creduto nell’arte pura (il quadro), ma che ha sempre voluto trovare un’applicazione concreta ai sogni che andava disegnando.
Una delle ragioni per cui non lasciarsi sfuggire questa mostra.
Prima di tutto, Luzzati, classe 1921, non è solo un maestro dell'illustrazione italiana, ma soprattutto un grande artista a 360°: nella sua carriera si è occupato di illustrazione, pittura, scenografia, decorazione e cinema di animazione.
Ma Luzzati è nel cuore e negli occhi di tutti per le stupende tavole che hanno accompagnato i sogni e le favole di tutti noi, adulti e bambini, dando volto, corpo e "voce" (anche le immagini hanno una voce…) a fate, gnomi, orchi ed eroi; prestando immagine e colore ad autori come Calvino e Rodari.
In oltre cinquant'anni ha realizzato veri capolavori di animazione come Pulcinella, la Gazza Ladra, e Il Flauto magico; ha esposto alla Biennale d'arte di Venezia e i più famosi registi teatrali si sono valsi della sua arte per allestire quinte teatrali o realizzare sigle animate: ricordate la celebre sigla dell'Armata Brancaleone di Mario Monicelli? Bene è proprio opera del Nostro artista.
Scrive Santuzza Calì pensando a Lele: “ Lele disegnava,colorava e progettava come respirava, come se il colore e il segno fossero il suo respiro, come se la mano sapesse cosa fare indipendentemente dagli ordini del pensiero.Quando riempiva i muri di tutto ,cioè di donne grasse o fatate,uccelli,cerchi,monti,tigri,elefanti,piedi,
Mani,violini, sembrava che ricalcasse una segreta traccia che gli altri non vedevano …
Lavoravamo su uno stesso progetto, lontani in mari diversi, lui in quello ligure,io in quello mediterraneo, una volta era un isola sicialiana,una volta era un’isola greca.Ci si sentiva spesso: ma erano pochi cenni per quanto riguardava il lavoro e a volte ce ne dimenticavamo pure. La prima cosa che li chiedeva sempre era: “ Dove sei?. E allora nell’ordine raccontavo: del paesaggio, delle persone, di atmosfere, di colori: mare, monti, laghi, cascate, rumori, silenzi le associazioni e le analogie gli piacevano tanto,e , poi, mi diceva:”Che bello! Lo hai detto che quasi lo vedo”
Abbiamo fatto tanto, ma tanto teatro insieme: con allegria con un certo distacco, guardandoci sempre attorno: il lavoro è stato una scusa, una scusa per “lavorare la vita” anche se ci ha sempre sorpreso e divertito il momento in cui il sipario si è alzato e senza accordi precisi i miei folletti verdi e gialli sono spuntati fuori dai suoi cespugli verdi e gialli,oppure … tutti che ballavano vestiti di rosso tra tendaggi rossi con frange rosse.
All’inizio questa intesa senza o con pochi accordi ci stupiva poi lo abbiamo reputato un bel regalo, quasi scontato …”
26
gennaio 2008
Emanuele Luzzati – Dalla Scenografia all’illustrazione
Dal 26 gennaio al 28 febbraio 2008
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA TRICROMIA
Roma, Via Roma Libera, (Roma)
Roma, Via Roma Libera, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10.00 - 20.00
domenica 11.00 - 14.00 lunedì chiuso
Vernissage
26 Gennaio 2008, ore 18.00
Autore