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Emanuele Magri
L’installazione di Emanuele Magri al Superstudio13, nasce in concomitanza con la presentazione del Catalogo-Campionario dei tessuti, che riproducono i vestiti usati dagli artisti del novecento, per le loro opere-performances
Comunicato stampa
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L’installazione di Emanuele Magri al Superstudio13, nasce in concomitanza con la presentazione del Catalogo-Campionario dei tessuti, che riproducono i vestiti usati dagli artisti del novecento, per le loro opere-performances, privati del corpo dell’artista, da cui il titolo VESTITI X TESSUTI – TESSUTI X VESTITI
e si basa sull’idea di ingrandire il Campionario per ottenere una sorta di atelier in cui esporre i prodotti recenti.
Uno spazio accogliente ottenuto grazie alle due ante laterali, aperte, sulle quali sono stampate due figure tratte dall’iconografia della moda.
La parte centrale è quella da cui pendono i tessuti.
Nel centro dello spazio un tavolo che riporta sulla sua superficie una serie di buddha con le cinque categorie in cui sono suddivisi sistematicamente i costumi degli artisti e cioè cappelli, vestiti, intimo, accessori, scarpe.
Accoglie il pubblico un totem a quattro facce. Come nei totem delle popolazioni primitive compaiono vari dei protettori così in questi è collocato, per gioco, una sorta di nuovo abbigliamento ottenuto con il cappello di un artista il vestito dell’altro, l’intimo dell’altro ancora e così via con scarpe e accessori.
Ci sono pure capi di abbigliamento già confezionati, a documentare il passaggio finale del percorso che va dalla riflessione pessimistica sullo svuotamento di senso di ogni cosa “sacra” all’operazione ironica e canzonatoria tipiche della nostra società.
e si basa sull’idea di ingrandire il Campionario per ottenere una sorta di atelier in cui esporre i prodotti recenti.
Uno spazio accogliente ottenuto grazie alle due ante laterali, aperte, sulle quali sono stampate due figure tratte dall’iconografia della moda.
La parte centrale è quella da cui pendono i tessuti.
Nel centro dello spazio un tavolo che riporta sulla sua superficie una serie di buddha con le cinque categorie in cui sono suddivisi sistematicamente i costumi degli artisti e cioè cappelli, vestiti, intimo, accessori, scarpe.
Accoglie il pubblico un totem a quattro facce. Come nei totem delle popolazioni primitive compaiono vari dei protettori così in questi è collocato, per gioco, una sorta di nuovo abbigliamento ottenuto con il cappello di un artista il vestito dell’altro, l’intimo dell’altro ancora e così via con scarpe e accessori.
Ci sono pure capi di abbigliamento già confezionati, a documentare il passaggio finale del percorso che va dalla riflessione pessimistica sullo svuotamento di senso di ogni cosa “sacra” all’operazione ironica e canzonatoria tipiche della nostra società.
23
febbraio 2006
Emanuele Magri
Dal 23 al 26 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
SUPERSTUDIO 13
Milano, Via Vincenzo Forcella, 13, (Milano)
Milano, Via Vincenzo Forcella, 13, (Milano)
Ufficio stampa
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