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Emanuele Napolitano – Dreaming together
Napolitano nelle sue opere progetta un mondo diverso da ciò che l’iconografia classica ha sempre rappresentato. Nel suo operato il futuro, la comunicazione e la tecnologia non cambiano il mondo ma l’uomo stesso sia strutturalmente che geneticamente.
Comunicato stampa
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Il percorso delle arti del secondo millennio è uno dei più inconsueti ed Emanuele Napolitano, la cui attività è in pieno svolgimento, ha saputo coniugare gran parte delle tendenze estetiche dell’ultimo Novecento attraverso l’utilizzo di veicoli non strettamente artistici ma più legati alla cosiddetta “Arte Applicata”.
Risulta difficile etichettare l’arte di Napolitano, se vogliamo possiamo considerarlo un “artista multimediale” poiché la sua arte è completamente improntata sulla fusione della fotografia classica con la sperimentazione, grazie alle nuove tecnologie, della fotografia digitale.
Nella sua opera troviamo influenze che vanno da Hyeronimus Bosh passando per Albrecht Dürer, Max Ernst, Salvador Dalì, Rene Magritte e finendo al suo più grande ispiratore Hans Rudy Giger, ricordato da molti come il padre di “Alien”.
Napolitano nelle sue opere progetta un mondo diverso da ciò che l’iconografia classica ha sempre rappresentato. Nel suo operato il futuro, la comunicazione e la tecnologia non cambiano il mondo ma l’uomo stesso sia strutturalmente che geneticamente.
Le fotografie di Napolitano fanno parte di un’arte che s’interroga sulla natura artificiale creata dall’uomo, sui nuovi linguaggi tecnologici, sulla totalità esistenziale dell’individuo e sulla sua nuova dimensione ambientale.
Ciò che accomuna molti artisti contemporanei è l’evidente intento di scardinare i canoni estetici dell’arte, rivoluzionare il sentire artistico, il percorso creativo e la produzione.
Nelle sue opere Napolitano crea immagini volutamente provocatorie colpendo i simboli inconsci dell’immaginario comune, scardinando tabù legati alla vita come alla morte.
Emanuele Napolitano quindi grazie alla “Computer Image” ha saputo dimostrare che fare l’arte attraverso strumenti non tradizionali non significa affatto rinunciare alle grandi questioni teoriche artistiche; egli infatti è riuscito a trovare, in un perfetto equilibrio tra passato e futuro, la maniera migliore ed estremamente originale per farla.
Risulta difficile etichettare l’arte di Napolitano, se vogliamo possiamo considerarlo un “artista multimediale” poiché la sua arte è completamente improntata sulla fusione della fotografia classica con la sperimentazione, grazie alle nuove tecnologie, della fotografia digitale.
Nella sua opera troviamo influenze che vanno da Hyeronimus Bosh passando per Albrecht Dürer, Max Ernst, Salvador Dalì, Rene Magritte e finendo al suo più grande ispiratore Hans Rudy Giger, ricordato da molti come il padre di “Alien”.
Napolitano nelle sue opere progetta un mondo diverso da ciò che l’iconografia classica ha sempre rappresentato. Nel suo operato il futuro, la comunicazione e la tecnologia non cambiano il mondo ma l’uomo stesso sia strutturalmente che geneticamente.
Le fotografie di Napolitano fanno parte di un’arte che s’interroga sulla natura artificiale creata dall’uomo, sui nuovi linguaggi tecnologici, sulla totalità esistenziale dell’individuo e sulla sua nuova dimensione ambientale.
Ciò che accomuna molti artisti contemporanei è l’evidente intento di scardinare i canoni estetici dell’arte, rivoluzionare il sentire artistico, il percorso creativo e la produzione.
Nelle sue opere Napolitano crea immagini volutamente provocatorie colpendo i simboli inconsci dell’immaginario comune, scardinando tabù legati alla vita come alla morte.
Emanuele Napolitano quindi grazie alla “Computer Image” ha saputo dimostrare che fare l’arte attraverso strumenti non tradizionali non significa affatto rinunciare alle grandi questioni teoriche artistiche; egli infatti è riuscito a trovare, in un perfetto equilibrio tra passato e futuro, la maniera migliore ed estremamente originale per farla.
08
ottobre 2004
Emanuele Napolitano – Dreaming together
Dall'otto ottobre al 15 novembre 2004
arte contemporanea
Location
OPERA CAFFE’
Roma, Via Della Scala, 43, (Roma)
Roma, Via Della Scala, 43, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 17.00 - 02.00
Curatore