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Emanuele Sferruzza Moszkowicz – THROUGH THE DOOR OF JUPITER
Sferruzza Moszkowicz ha lavorato su dipinti del passato, talvolta relegati alla storia dell’arte, impiegandoli come test per sperimentare come il loro “codice sorgente” possa essere ancora vitale, perseguendo uno scopo che lui stesso dice “ancora molto lontano dal realizzarsi, a cui ci si avvicina gradualmente alternando test e studio”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da circa quattro anni l'artista reggiano lavora a una difficile ricerca articolata in tre
fasi denominate, nel loro insieme, Unknown Instructors. Hacking Biometrics, Light
Vessels e Nursehult sono i cardini su cui ha basato il proprio personale e radicale
approccio all'astratto.
Sferruzza Moszkowicz ha lavorato su dipinti del passato, talvolta relegati alla storia
dell’arte, impiegandoli come test per sperimentare come il loro “codice sorgente”
possa essere ancora vitale, perseguendo uno scopo che lui stesso dice “ancora
molto lontano dal realizzarsi, a cui ci si avvicina gradualmente alternando test e
studio”. Ognuna di queste fasi ha portato alla luce un linguaggio proprio che l’artista
elabora continuamente per approfondirlo e, soprattutto, verificarlo.
All'interno di questo spazio troviamo descritti quei passaggi di verifica che nascono,
nel caso di questa esposizione, da un importante dipinto del Correggio a cui sono
applicate rotazioni laceranti, con l’obiettivo di incarnarlo per acquisirne il profondo
potere specifico. Interesse principale è qui appropriarsi di un elemento puntuale del
quadro, Giove, utilizzandolo come mezzo attraverso cui spostarsi nelle tre
dimensioni.
L’esposizione proposta nello spazio fisico della galleria da 1.1_ZENONE
contemporanea è la prima parte di due fasi. Se infatti questa presenta la
costruzione delle redini per controllare il Giove tramutatosi in nuvola, quello che
accadrà durante il mese di maggio sarà fuori dalle sue mura. La mostra infatti si
sposterà al di fuori, producendo materiale fotografico in quella che potrebbe essere
chiamata “opera pubblica mobile in test di atterraggio”, attorno al quartiere
popolare della Rosta. Il quartiere di Sferruzza. Ammettiamolo, a Reggio “il
quartiere”.
Appropriarsi delle capacità di un Dio greco dipinto da un artista del nostro territorio
quattrocentottantacinque anni fa e impiegarlo pretestuosamente per trasportarsi in
un altra dimensione spazio è certamente un concetto che può sorprendere e forse
anche divertire, ma anche questa è oggi la poetica dell’arte contemporanea, un
linguaggio vivo, ricco ed infinito che può portare ad immaginare realizzazioni
imprevedibili e sorprendenti.
Emanuele Sferruzza Moszkowicz, aka Hu-Be, è un artista di 34 anni, nato a Reggio
Emilia, da madre francese e padre italiano.
Lavora alternando le fasi della ricerca in studio di Unknown Instructors, sua pratica
spirituale ed artistica, e la performance a tempo di disegno Scribblitti, nella quale in
maniera interdisciplinare il suo linguaggio trova una diffusa verifica relazionale.
Le sue esperienze fondamentali si sono consolidate prevalentemente all'estero, così
le sue mostre: Taiwan, Paesi Bassi, Stati Uniti, Francia, Spagna, Lettonia, Belgio.
In questa esposizione di Reggio Emilia l'artista si avvale di una collaborazione
importante con Samuel Pietri per lo sviluppo di un video di presentazione che
racconta come si sviluppa la rotazione dell'opera del Correggio in esame. Il duo di
amici ed artisti visivi si è formato recentemente nell'ambito delle ricerche comuni
sviluppate da Samuel con un approccio scientifico e da Emanuele con il progetto di
Hacking Biometrics.
fasi denominate, nel loro insieme, Unknown Instructors. Hacking Biometrics, Light
Vessels e Nursehult sono i cardini su cui ha basato il proprio personale e radicale
approccio all'astratto.
Sferruzza Moszkowicz ha lavorato su dipinti del passato, talvolta relegati alla storia
dell’arte, impiegandoli come test per sperimentare come il loro “codice sorgente”
possa essere ancora vitale, perseguendo uno scopo che lui stesso dice “ancora
molto lontano dal realizzarsi, a cui ci si avvicina gradualmente alternando test e
studio”. Ognuna di queste fasi ha portato alla luce un linguaggio proprio che l’artista
elabora continuamente per approfondirlo e, soprattutto, verificarlo.
All'interno di questo spazio troviamo descritti quei passaggi di verifica che nascono,
nel caso di questa esposizione, da un importante dipinto del Correggio a cui sono
applicate rotazioni laceranti, con l’obiettivo di incarnarlo per acquisirne il profondo
potere specifico. Interesse principale è qui appropriarsi di un elemento puntuale del
quadro, Giove, utilizzandolo come mezzo attraverso cui spostarsi nelle tre
dimensioni.
L’esposizione proposta nello spazio fisico della galleria da 1.1_ZENONE
contemporanea è la prima parte di due fasi. Se infatti questa presenta la
costruzione delle redini per controllare il Giove tramutatosi in nuvola, quello che
accadrà durante il mese di maggio sarà fuori dalle sue mura. La mostra infatti si
sposterà al di fuori, producendo materiale fotografico in quella che potrebbe essere
chiamata “opera pubblica mobile in test di atterraggio”, attorno al quartiere
popolare della Rosta. Il quartiere di Sferruzza. Ammettiamolo, a Reggio “il
quartiere”.
Appropriarsi delle capacità di un Dio greco dipinto da un artista del nostro territorio
quattrocentottantacinque anni fa e impiegarlo pretestuosamente per trasportarsi in
un altra dimensione spazio è certamente un concetto che può sorprendere e forse
anche divertire, ma anche questa è oggi la poetica dell’arte contemporanea, un
linguaggio vivo, ricco ed infinito che può portare ad immaginare realizzazioni
imprevedibili e sorprendenti.
Emanuele Sferruzza Moszkowicz, aka Hu-Be, è un artista di 34 anni, nato a Reggio
Emilia, da madre francese e padre italiano.
Lavora alternando le fasi della ricerca in studio di Unknown Instructors, sua pratica
spirituale ed artistica, e la performance a tempo di disegno Scribblitti, nella quale in
maniera interdisciplinare il suo linguaggio trova una diffusa verifica relazionale.
Le sue esperienze fondamentali si sono consolidate prevalentemente all'estero, così
le sue mostre: Taiwan, Paesi Bassi, Stati Uniti, Francia, Spagna, Lettonia, Belgio.
In questa esposizione di Reggio Emilia l'artista si avvale di una collaborazione
importante con Samuel Pietri per lo sviluppo di un video di presentazione che
racconta come si sviluppa la rotazione dell'opera del Correggio in esame. Il duo di
amici ed artisti visivi si è formato recentemente nell'ambito delle ricerche comuni
sviluppate da Samuel con un approccio scientifico e da Emanuele con il progetto di
Hacking Biometrics.
06
maggio 2017
Emanuele Sferruzza Moszkowicz – THROUGH THE DOOR OF JUPITER
Dal 06 all'otto maggio 2017
arte contemporanea
Location
1.1_ZENONE CONTEMPORANEA
Reggio Nell'emilia, Via San Zenone, 11, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via San Zenone, 11, (Reggio Nell'emilia)
Vernissage
6 Maggio 2017, ore 17
Autore