Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
EmergenzaArte – Contemporary Art Festival
Il festival propone ventiquattro mostre personali allestite all’interno della villa; EMERGENZAvideoarte, rassegna internazionale; serate evento: in apertura performance di Moira Parise, nel secondo evento del 23 aprile, performance di visual poetry di M.G.Galatà, accompagnata da J.Zhara e Liibaan
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"perché l’Arte deve emergere, perché l’Arte è in una situazione di emergenza"
"Il progetto vuole proporre una manifestazione che esplori tutte le forme di arte contemporanea, anche espressioni di sperimentazione artistica che sono ancora relegate ad un ristretto ambito di fruitori.
L’intento primario è quello di creare un percorso a forte impatto sociale, capace di portare nel territorio stimoli energici e che possa essere ripetuto ciclicamente a cadenza annuale.
Da qui l’idea del “festival”: evento da attendere, evento che muova abitudine e interesse verso l’arte e la cultura in generale.
Quale scenario, a prima vista antitetico, la splendida Villa Farsetti di S.Maria di Sala, dimora storica settecentesca che ospiterà, fra le sue geometrie armoniche, i nuovi linguaggi creativi e la loro esigenza di esplodere/emergere.
La scelta di titolare EMERGENZAarte la prima edizione del festival, nasce da una duplice considerazione: da una parte, la consapevolezza che l’arte ha poco spazio e non riesce ad entrare nelle abitudini collettive; dall’altra la considerazione che l’arte è in una situazione di emergenza, che scivola sempre più in un intoccabile concetto di immutabilità.
La manifestazione vuole quindi metaforicamente fornire ossigeno all’Arte, portarla fuori dall’isolamento concettuale in cui è stata relegata perché si possa mostrare in tutta la sua primitiva bellezza e perché possa ribadire la sua insita funzione sociale.
EMERGENZAarte è una provocazione che si propone di aumentare la capacità di reazione.
E’ sinonimo di espressione che non sia meramente pensiero concettuale, ma generatrice di emozioni.
In un percorso che tocca tutte le forme creative, l’Arte ribadisce la sua capacità di correre con il tempo, in spazi aperti in cui tutti possano sentirsi parte di essa."
donatella meropiali & maria angela brion
"... Ci sono, in realtà, delle iniziative che cercano di scavare negli strati di coscienza della nostra società un po' assopita per ricordare che se i primi tagli in bilancio sono sempre quelli della cultura, non è certo perché la cultura noi non la facciamo più. EMERGENZArte, è proprio un modo per avvicinare l'arte, parlando di un'emergenza nuova: quella di creare una nuova reazione, combattendo un isolamento e un'emarginazione dilagante tra chi dovrebbe fare e chi dovrebbe fruire. E combattere allo stesso tempo un'emarginazione territoriale che blocca l'Italia a un passo dall'internazionalità. Perché se anche all'interno dell'Europa – lo abbiamo capito – ci vedono un po' diversi, un po' meno uguali degli altri, un po' più acciaccati e a rilento, un po' più indebitati e un po' meno adattati, questo non vuol dire che tante nostre idee e tanti nostri talenti non abbiano il diritto di uscire da un paese in cui ce la si canta e ce la si ride da soli, per entrare in un sistema dell'arte che è diventato ormai davvero internazionale. Internazionale e veloce, cosa che porta in sé sempre un senso positivo e uno negativo. Velocità di comunicazione, ma anche velocità nello scordare, nell'abbandonare degli artisti che dopo un rapido momento di gloria e una levitazione delle quotazioni sembrano sparire. Questa incertezza - sempre più messa in conto – però, d'altro canto permette al mercato di vagliare una quantità incredibile di input, di evolversi, di eseguire uno scanning e una selezione continua. E non solo in loco. Internet, le riviste d'arte, la rete delle fiere e via dicendo permette con un minimo sforzo di sapere cosa accade in ogni parte del mondo e di abbattere confini da mappa geografica.
Questo flusso continuo di notizie, aggiunge anche la necessità che di notizie ce ne siano effettivamente e sempre di nuove. Così uno dei punti che le gallerie richiedono sempre di più è che l'artista abbia una produzione numerosa e veloce. Questa logica che poco ha che fare con l'etica e la poetica dell'arte, non è però meno importante e va a condizionare le tecniche creative creando una nuova emergenza. Semplificando: la pittura diventa meno particolareggiata, più di getto, meno precisa e ha recuperato una figurazione, una iconicità che però è simbolica e quindi non descrittiva. La fotografia cavalca i nostri tempi per la sua riproducibilità in più tirature e anche in più dimensioni. Le installazioni diventano sempre meno fisiche e sempre più multimediali. E il video, insieme alla sound-art sono proprio all'ultimo grido, per usare un'espressione che asseconda chi dice che in fondo l'arte somiglia proprio sempre di più alla moda.
La trasportabilità, la riproducibilità, la facilità di esecuzione e di fruizione sono tutti elementi importanti in un'opera d'arte fatta oggi. Proprio perché questa emergenza continua, individuata sotto tutti i vari punti di vista toccati qui, spinge a divorare contenuti, a voler sfruttare in tutti i modi i diversi metodi di diffusione che finalmente oggi abbiamo a disposizione. Il video, appunto, che costituisce una grossa fetta di questo appuntamento in Villa Farsetti, è un esempio perfettamente calzante: facile da realizzare (gran parte dei video d'arte sono brevi, in presa diretta e in bassa risoluzione), facili da riprodurre, facili da spedire, belli da vedere, di forte impatto, costruiti con il codice di comunicazione più diffuso al mondo, adattabili a ogni spazio e a ogni circostanza, pubblicabili in rete senza sforzi, fruibili alla massa senza limiti. Ma anche la performatività e l'installazione ambientale, pur essendo legati all'Hic et nunc, legandosi sempre di più anche alla multimedialità, uniscono il percorso dell'arte a quello della tecnica, creando nuove corde di allaccio con l'idea del Villaggio Globale, della velocità del mezzo, dell'indispensabilità della comunicazione. Come un occhio del ciclone che accelera mano mano che si procede verso il centro, in un vortice irrefrenabile che abbiamo l'emergenza di controllare e di capire."
Carolina Lio
"Il progetto vuole proporre una manifestazione che esplori tutte le forme di arte contemporanea, anche espressioni di sperimentazione artistica che sono ancora relegate ad un ristretto ambito di fruitori.
L’intento primario è quello di creare un percorso a forte impatto sociale, capace di portare nel territorio stimoli energici e che possa essere ripetuto ciclicamente a cadenza annuale.
Da qui l’idea del “festival”: evento da attendere, evento che muova abitudine e interesse verso l’arte e la cultura in generale.
Quale scenario, a prima vista antitetico, la splendida Villa Farsetti di S.Maria di Sala, dimora storica settecentesca che ospiterà, fra le sue geometrie armoniche, i nuovi linguaggi creativi e la loro esigenza di esplodere/emergere.
La scelta di titolare EMERGENZAarte la prima edizione del festival, nasce da una duplice considerazione: da una parte, la consapevolezza che l’arte ha poco spazio e non riesce ad entrare nelle abitudini collettive; dall’altra la considerazione che l’arte è in una situazione di emergenza, che scivola sempre più in un intoccabile concetto di immutabilità.
La manifestazione vuole quindi metaforicamente fornire ossigeno all’Arte, portarla fuori dall’isolamento concettuale in cui è stata relegata perché si possa mostrare in tutta la sua primitiva bellezza e perché possa ribadire la sua insita funzione sociale.
EMERGENZAarte è una provocazione che si propone di aumentare la capacità di reazione.
E’ sinonimo di espressione che non sia meramente pensiero concettuale, ma generatrice di emozioni.
In un percorso che tocca tutte le forme creative, l’Arte ribadisce la sua capacità di correre con il tempo, in spazi aperti in cui tutti possano sentirsi parte di essa."
donatella meropiali & maria angela brion
"... Ci sono, in realtà, delle iniziative che cercano di scavare negli strati di coscienza della nostra società un po' assopita per ricordare che se i primi tagli in bilancio sono sempre quelli della cultura, non è certo perché la cultura noi non la facciamo più. EMERGENZArte, è proprio un modo per avvicinare l'arte, parlando di un'emergenza nuova: quella di creare una nuova reazione, combattendo un isolamento e un'emarginazione dilagante tra chi dovrebbe fare e chi dovrebbe fruire. E combattere allo stesso tempo un'emarginazione territoriale che blocca l'Italia a un passo dall'internazionalità. Perché se anche all'interno dell'Europa – lo abbiamo capito – ci vedono un po' diversi, un po' meno uguali degli altri, un po' più acciaccati e a rilento, un po' più indebitati e un po' meno adattati, questo non vuol dire che tante nostre idee e tanti nostri talenti non abbiano il diritto di uscire da un paese in cui ce la si canta e ce la si ride da soli, per entrare in un sistema dell'arte che è diventato ormai davvero internazionale. Internazionale e veloce, cosa che porta in sé sempre un senso positivo e uno negativo. Velocità di comunicazione, ma anche velocità nello scordare, nell'abbandonare degli artisti che dopo un rapido momento di gloria e una levitazione delle quotazioni sembrano sparire. Questa incertezza - sempre più messa in conto – però, d'altro canto permette al mercato di vagliare una quantità incredibile di input, di evolversi, di eseguire uno scanning e una selezione continua. E non solo in loco. Internet, le riviste d'arte, la rete delle fiere e via dicendo permette con un minimo sforzo di sapere cosa accade in ogni parte del mondo e di abbattere confini da mappa geografica.
Questo flusso continuo di notizie, aggiunge anche la necessità che di notizie ce ne siano effettivamente e sempre di nuove. Così uno dei punti che le gallerie richiedono sempre di più è che l'artista abbia una produzione numerosa e veloce. Questa logica che poco ha che fare con l'etica e la poetica dell'arte, non è però meno importante e va a condizionare le tecniche creative creando una nuova emergenza. Semplificando: la pittura diventa meno particolareggiata, più di getto, meno precisa e ha recuperato una figurazione, una iconicità che però è simbolica e quindi non descrittiva. La fotografia cavalca i nostri tempi per la sua riproducibilità in più tirature e anche in più dimensioni. Le installazioni diventano sempre meno fisiche e sempre più multimediali. E il video, insieme alla sound-art sono proprio all'ultimo grido, per usare un'espressione che asseconda chi dice che in fondo l'arte somiglia proprio sempre di più alla moda.
La trasportabilità, la riproducibilità, la facilità di esecuzione e di fruizione sono tutti elementi importanti in un'opera d'arte fatta oggi. Proprio perché questa emergenza continua, individuata sotto tutti i vari punti di vista toccati qui, spinge a divorare contenuti, a voler sfruttare in tutti i modi i diversi metodi di diffusione che finalmente oggi abbiamo a disposizione. Il video, appunto, che costituisce una grossa fetta di questo appuntamento in Villa Farsetti, è un esempio perfettamente calzante: facile da realizzare (gran parte dei video d'arte sono brevi, in presa diretta e in bassa risoluzione), facili da riprodurre, facili da spedire, belli da vedere, di forte impatto, costruiti con il codice di comunicazione più diffuso al mondo, adattabili a ogni spazio e a ogni circostanza, pubblicabili in rete senza sforzi, fruibili alla massa senza limiti. Ma anche la performatività e l'installazione ambientale, pur essendo legati all'Hic et nunc, legandosi sempre di più anche alla multimedialità, uniscono il percorso dell'arte a quello della tecnica, creando nuove corde di allaccio con l'idea del Villaggio Globale, della velocità del mezzo, dell'indispensabilità della comunicazione. Come un occhio del ciclone che accelera mano mano che si procede verso il centro, in un vortice irrefrenabile che abbiamo l'emergenza di controllare e di capire."
Carolina Lio
10
aprile 2010
EmergenzaArte – Contemporary Art Festival
Dal 10 al 25 aprile 2010
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
VILLA FARSETTI
Santa Maria Di Sala, Via Roma, 1, (Venezia)
Santa Maria Di Sala, Via Roma, 1, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni 15.00 - 19.00
Vernissage
10 Aprile 2010, ore 20.00
Autore
Curatore