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Emiliano Alfonsi – Animamundi
L’immagine è manifestazione potente e allo stesso tempo bisognosa di protezione, protezione che Emilano realizza con un succedersi di spessi contorni intorno ad essa, bordi che contengono ed irradiano allo stesso tempo. Una danza intorno all’evento che si “mostra” e che afferma la propria irragiungibile distanza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un incontro con l'Artista e un “ viaggio attraverso la ricerca della traccia per il recupero del pensiero nell’attuale approfondimento sull’Etica”.
L' indagine pittorica di Emiliano è sensibile al richiamo storico di Nazareni e Preraffaelliti, pur passandone indenne, così pure del Simbolismo, perseguendo una meticolosa indagine sulla pregnanza dei segni nella narrazione mitico-religiosa. Ciò che però rende singolare la ricerca di Alfonsi mettendola al riparo da qualsiasi ingenuo anacronismo è la progettualità verso il quadro come opera, come oggetto.
Del tutto originale risulta infatti l’apparire dell’universo simbolico in un contesto in cui l’opera si fa oggetto evocativo della propria presenza fisica.
L’immagine è manifestazione potente e allo stesso tempo bisognosa di protezione, protezione che Emilano realizza con un succedersi di spessi contorni intorno ad essa, bordi che contengono ed irradiano allo stesso tempo. Una danza intorno all’evento che si “mostra” e che afferma la propria irragiungibile distanza.
Immediato è il riferimento alle icone della tradizione cristiana come ai mandala buddisti o più coerentemente agli yantra induisti dove l’andamento centripeto di contrazione verso il centro delle figure geometriche equivale a quello centrifugo di estensione all’infinito.
Le immagini di Emiliano non ritraggono nulla, non vogliono essere verosimili, non vogliono avere a che fare con il carattere (anche quando può all’origine esserci un soggetto reale o mitico) impongono,con la forza del simbolo, in chi le osserva una sfida: quando l’osservatore crede di averne colto l’essenza in modo stabile, si ritraggono, innescando una metamorfosi perturbante. Opere come vere macchine spirituali per percorsi mentali emancipativi.
L' indagine pittorica di Emiliano è sensibile al richiamo storico di Nazareni e Preraffaelliti, pur passandone indenne, così pure del Simbolismo, perseguendo una meticolosa indagine sulla pregnanza dei segni nella narrazione mitico-religiosa. Ciò che però rende singolare la ricerca di Alfonsi mettendola al riparo da qualsiasi ingenuo anacronismo è la progettualità verso il quadro come opera, come oggetto.
Del tutto originale risulta infatti l’apparire dell’universo simbolico in un contesto in cui l’opera si fa oggetto evocativo della propria presenza fisica.
L’immagine è manifestazione potente e allo stesso tempo bisognosa di protezione, protezione che Emilano realizza con un succedersi di spessi contorni intorno ad essa, bordi che contengono ed irradiano allo stesso tempo. Una danza intorno all’evento che si “mostra” e che afferma la propria irragiungibile distanza.
Immediato è il riferimento alle icone della tradizione cristiana come ai mandala buddisti o più coerentemente agli yantra induisti dove l’andamento centripeto di contrazione verso il centro delle figure geometriche equivale a quello centrifugo di estensione all’infinito.
Le immagini di Emiliano non ritraggono nulla, non vogliono essere verosimili, non vogliono avere a che fare con il carattere (anche quando può all’origine esserci un soggetto reale o mitico) impongono,con la forza del simbolo, in chi le osserva una sfida: quando l’osservatore crede di averne colto l’essenza in modo stabile, si ritraggono, innescando una metamorfosi perturbante. Opere come vere macchine spirituali per percorsi mentali emancipativi.
26
novembre 2016
Emiliano Alfonsi – Animamundi
Dal 26 novembre al 26 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
BANCA FIDEURAM – SAN PAOLO INVEST
Roma, Via Cicerone, 54, (Roma)
Roma, Via Cicerone, 54, (Roma)
Orario di apertura
17.30-21.00
Vernissage
26 Novembre 2016, ore 17.30
Autore
Curatore