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Emilio D’Itri – I campi del dolore
un racconto per immagini che ho realizzato nei campi di sterminio di Dachau, Mauthausen, Auschwitz nell’estate 2005
Comunicato stampa
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“I campi del dolore” è un racconto per immagini che ho realizzato nei campi di sterminio di Dachau, Mauthausen, Auschwitz nell’estate 2005.
Il motivo di questo viaggio è da ricercare sicuramente nel mio desiderio di affrontare una delle pagine più crudeli della storia recente. Da sempre attraverso i racconti, le immagini dei film e le testimonianze ho sentito la voglia di comprendere, di capire, e soprattutto di non far dimenticare, attraverso le immagini, quello che 60 anni fa veniva alla luce.
Difficile spiegare le sensazioni che ho provato nell’attraversare i Lager, sicuramente un senso di smarrimento, di incredulità, un pensiero forte e la domanda: come può l’uomo che si reputa uomo aver organizzato una simile macchina di morte?
E’stato un peregrinare muto, in silenzio con gli occhi a fissare tutto quello mi circondava, mentre dentro di me mille domande trovavano spazio e le risposte le cercavo osservando, toccando con mano, respirando i profumi, ascoltando il rumore del vento tra le foglie e cercando per un momento di essere vittima e testimone di quegli anni.
Ho provato ad ascoltare le grida di dolore, ad immaginare le mani tremanti delle vittime dei campi, i loro passi incerti, i loro sguardi persi nel vuoto attraverso finestre che affacciavano nel nulla, e ho cercato di dare vita a queste sensazioni fotografando gli oggetti, le mura graffiate, gli alberi, le baracche, i letti, che ora non sono solo elementi, ma testimoni e compagni della loro morte.
“I campi del dolore”, così, vuole essere un grido per non far dimenticare rivolto a quegli uomini che oggi pensano che tutto è passato e alle generazioni future; vuole essere un tributo a quelle popolazioni, prima fra tutte quella Ebraica, che hanno pagato con il sangue la follia dell’essere umano; e vuole anche essere una preghiera per il riaffermarsi della vita, perché tutto questo non accada mai più.
Che uomo è quello che non ha più un’anima da mostrare, che uomo è l’uomo che si è macchiato della presunzione di cancellare l’anima altrui.
Emilio D'Itri
Il motivo di questo viaggio è da ricercare sicuramente nel mio desiderio di affrontare una delle pagine più crudeli della storia recente. Da sempre attraverso i racconti, le immagini dei film e le testimonianze ho sentito la voglia di comprendere, di capire, e soprattutto di non far dimenticare, attraverso le immagini, quello che 60 anni fa veniva alla luce.
Difficile spiegare le sensazioni che ho provato nell’attraversare i Lager, sicuramente un senso di smarrimento, di incredulità, un pensiero forte e la domanda: come può l’uomo che si reputa uomo aver organizzato una simile macchina di morte?
E’stato un peregrinare muto, in silenzio con gli occhi a fissare tutto quello mi circondava, mentre dentro di me mille domande trovavano spazio e le risposte le cercavo osservando, toccando con mano, respirando i profumi, ascoltando il rumore del vento tra le foglie e cercando per un momento di essere vittima e testimone di quegli anni.
Ho provato ad ascoltare le grida di dolore, ad immaginare le mani tremanti delle vittime dei campi, i loro passi incerti, i loro sguardi persi nel vuoto attraverso finestre che affacciavano nel nulla, e ho cercato di dare vita a queste sensazioni fotografando gli oggetti, le mura graffiate, gli alberi, le baracche, i letti, che ora non sono solo elementi, ma testimoni e compagni della loro morte.
“I campi del dolore”, così, vuole essere un grido per non far dimenticare rivolto a quegli uomini che oggi pensano che tutto è passato e alle generazioni future; vuole essere un tributo a quelle popolazioni, prima fra tutte quella Ebraica, che hanno pagato con il sangue la follia dell’essere umano; e vuole anche essere una preghiera per il riaffermarsi della vita, perché tutto questo non accada mai più.
Che uomo è quello che non ha più un’anima da mostrare, che uomo è l’uomo che si è macchiato della presunzione di cancellare l’anima altrui.
Emilio D'Itri
29
ottobre 2005
Emilio D’Itri – I campi del dolore
Dal 29 ottobre al 05 novembre 2005
fotografia
Location
TEATRO SALVINI
Pitigliano, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Grosseto)
Pitigliano, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Grosseto)
Vernissage
29 Ottobre 2005, ore 20.15
Sito web
www.pitifest.it
Ufficio stampa
ARTMANN
Autore