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Emilio Ingenito – Emilio Ingenito
fotografie di Emilio Ingenito. Un’umanità indifesa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fotografare dormienti è un atto di voyeurismo, e nessuno è più voyeur dei
fotografi,
specialmente quelli che la macchina fotografica la usano per carpire pezzi
di mondo.
Tutti i grandi fotografi da Cartier Bresson a Koudelka da Scianna a Bischof
hanno
fotografato gente addormentata in giro per il mondo, e penso che la loro
motivazione
sia la stessa che ha animato questo mio progetto: il considerare tutti
questi dormienti
come un’umanità indifesa. Nessuno è più indifeso di quelli che si
addormentano
tra la gente, in mezzo a sconosciuti, quando il torpore li sorprende nel
silenzio
della campagna o nel tumulto della città, e non nel chiuso di una stanza,
rilassati
nell’intimità, ma davanti agli occhi di chi potrebbe approfittare di quella
momentanea
assenza dalla realtà per fare loro del male o come minimo fotografarli.
I dormienti sono quelli che più nutrono fiducia nel genere umano,perché
al genere umano si consegnano. Ho iniziato a fotografare questi dormienti
una quindicina
di anni fa, incuriosito inizialmente dalle posture, e dal fatto che tutte
le posizioni
e i luoghi sono buoni per dormire: su panchine, sedie, spiagge,
marciapiedi, gradini.
A questa iniziale curiosità si è sostituita negli anni un progetto che
è diventato anche ricerca antropologica.
I dormienti spesso suscitano l'invidia di chi li osserva (anche la mia) il
quale vorrebbe
essere al loro posto, per la capacità di prendersi un momentaneo congedo
dalla frenesia della vita.
E' un po' come l'invidia che si prova per i giovani,
ancora capaci di baciarsi davanti a tutti, incuranti della gente.
Il Caffè Le Giubbe Rosse è un esercizio storico di Firenze. II locale fu
fondato nel 1897 dai fratelli Reininghaus, fabbricanti di birra tedeschi.
Secondo la moda viennese del tempo, i camerieri indossavano giubbe rosse
tanto che i fiorentini, trovando difficoltà nel pronunciare il nome
straniero del caffè, preferivano dire: "andiamo da quelli delle giubbe
rosse".Dal 1913 divenne sede fìssa dei futuristi fiorentini, trasformandosi
in luogo di incontro per letterati e artisti italiani e stranieri. Tutt'oggi
interamente coperto da foto, disegni e memorie dei suoi celebri
frequentatori, fu sede per esempio della rissa tra i futuristi milanesi di
Marinetti e gli artisti fiorentini raccolti intorno alla rivista La Voce di
Giuseppe Prezzolini, sulla quale Ardengo Soffici pubblicò un articolo che
attaccava i rivali.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la fama del locale decadde lentamente fino
al 1991, anno in cui i nuovi gestori decisero di recuperarne l'immagine,
chiamando giovani artisti e programmando incontri e manifestazioni
culturali.
fotografi,
specialmente quelli che la macchina fotografica la usano per carpire pezzi
di mondo.
Tutti i grandi fotografi da Cartier Bresson a Koudelka da Scianna a Bischof
hanno
fotografato gente addormentata in giro per il mondo, e penso che la loro
motivazione
sia la stessa che ha animato questo mio progetto: il considerare tutti
questi dormienti
come un’umanità indifesa. Nessuno è più indifeso di quelli che si
addormentano
tra la gente, in mezzo a sconosciuti, quando il torpore li sorprende nel
silenzio
della campagna o nel tumulto della città, e non nel chiuso di una stanza,
rilassati
nell’intimità, ma davanti agli occhi di chi potrebbe approfittare di quella
momentanea
assenza dalla realtà per fare loro del male o come minimo fotografarli.
I dormienti sono quelli che più nutrono fiducia nel genere umano,perché
al genere umano si consegnano. Ho iniziato a fotografare questi dormienti
una quindicina
di anni fa, incuriosito inizialmente dalle posture, e dal fatto che tutte
le posizioni
e i luoghi sono buoni per dormire: su panchine, sedie, spiagge,
marciapiedi, gradini.
A questa iniziale curiosità si è sostituita negli anni un progetto che
è diventato anche ricerca antropologica.
I dormienti spesso suscitano l'invidia di chi li osserva (anche la mia) il
quale vorrebbe
essere al loro posto, per la capacità di prendersi un momentaneo congedo
dalla frenesia della vita.
E' un po' come l'invidia che si prova per i giovani,
ancora capaci di baciarsi davanti a tutti, incuranti della gente.
Il Caffè Le Giubbe Rosse è un esercizio storico di Firenze. II locale fu
fondato nel 1897 dai fratelli Reininghaus, fabbricanti di birra tedeschi.
Secondo la moda viennese del tempo, i camerieri indossavano giubbe rosse
tanto che i fiorentini, trovando difficoltà nel pronunciare il nome
straniero del caffè, preferivano dire: "andiamo da quelli delle giubbe
rosse".Dal 1913 divenne sede fìssa dei futuristi fiorentini, trasformandosi
in luogo di incontro per letterati e artisti italiani e stranieri. Tutt'oggi
interamente coperto da foto, disegni e memorie dei suoi celebri
frequentatori, fu sede per esempio della rissa tra i futuristi milanesi di
Marinetti e gli artisti fiorentini raccolti intorno alla rivista La Voce di
Giuseppe Prezzolini, sulla quale Ardengo Soffici pubblicò un articolo che
attaccava i rivali.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la fama del locale decadde lentamente fino
al 1991, anno in cui i nuovi gestori decisero di recuperarne l'immagine,
chiamando giovani artisti e programmando incontri e manifestazioni
culturali.
05
giugno 2010
Emilio Ingenito – Emilio Ingenito
Dal 05 al 17 giugno 2010
fotografia
Location
GRAN CAFFE’ GIUBBE ROSSE
Firenze, Piazza Della Repubblica, 13, (Firenze)
Firenze, Piazza Della Repubblica, 13, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 8:30 alle 22:00
Vernissage
5 Giugno 2010, ore 17
Autore