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Emilio Scanavino – Segni dell’inquietudine
Le opere esposte a Pizzighettone – undici dipinti, tre sculture, tre formelle e sei disegni – sono comprese tra il 1954 e il 1984, con particolare attenzione agli anni Cinquanta e Sessanta. La loro visione introdurrà il visitatore in un itinerario attraverso l’universo complesso e sofferto di Emilio Scanavino.
Comunicato stampa
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Il Museo Civico di Pizzighettone, con il patrocinio e la collaborazione della Provincia di Cremona attraverso il Sistema Museale Cremonese, ha inaugurato domenica 26 ottobre una mostra di Emilio Scanavino (1922-1986).
Nate nel 1998 con l’intento di valorizzare le collezioni permanenti del Museo – e in particolare la sezione di Arte contemporanea -, le esposizioni temporanee inizialmente hanno presentato pittori che già figuravano nelle raccolte (Dragoni, Maffei, Ossola, Giunni), per poi avvicinarsi ad altri artisti (Belloni, Dangelo, Schiavocampo, Bossaglia), ritenuti particolarmente interessanti.
Attraverso i due appuntamenti annuali – di primavera e d’autunno – il Museo civico intende sviluppare un proprio percorso di mostre di dimensioni limitate ma d’alto livello.
Quella di Emilio Scanavino è una delle figure più significative del panorama artistico del secondo Novecento. Partendo da premesse figurative, la sua produzione è approdata all’elaborazione di un linguaggio quasi svuotato di immagini, che esprime il mondo interiore tormentato dell’artista. “Una mappa dell’inquietudine, quella di Emilio Scanavino, in cui continuamente si riconoscono le tracce e i segni di una modernità senza tempo, in modo che ognuno possa identificare una parte della personale inquietudine che lo muove… Segni dell’inquietudine, tracce infinite di trasposizioni fra materia, colore, luce, espressione verbale – logos primigenio e continuamente presente -; le soglie si sovrappongono e si compenetrano, la sacralità del fare inonda tele e tecniche, mentre i simboli sono comuni e quotidiani – ce lo dice lo stesso artista -, come in una continua dichiarazione a se stesso, attraverso un’opera che sarà letta, intuita, compenetrata da altri” (Francesco Pagliari, dal catalogo curato insieme a Damiana Tentoni).
Le opere esposte a Pizzighettone – undici dipinti, tre sculture, tre formelle e sei disegni – sono comprese tra il 1954 e il 1984, con particolare attenzione agli anni Cinquanta e Sessanta. La loro visione introdurrà il visitatore in un itinerario attraverso l’universo complesso e sofferto di Emilio Scanavino.
Nate nel 1998 con l’intento di valorizzare le collezioni permanenti del Museo – e in particolare la sezione di Arte contemporanea -, le esposizioni temporanee inizialmente hanno presentato pittori che già figuravano nelle raccolte (Dragoni, Maffei, Ossola, Giunni), per poi avvicinarsi ad altri artisti (Belloni, Dangelo, Schiavocampo, Bossaglia), ritenuti particolarmente interessanti.
Attraverso i due appuntamenti annuali – di primavera e d’autunno – il Museo civico intende sviluppare un proprio percorso di mostre di dimensioni limitate ma d’alto livello.
Quella di Emilio Scanavino è una delle figure più significative del panorama artistico del secondo Novecento. Partendo da premesse figurative, la sua produzione è approdata all’elaborazione di un linguaggio quasi svuotato di immagini, che esprime il mondo interiore tormentato dell’artista. “Una mappa dell’inquietudine, quella di Emilio Scanavino, in cui continuamente si riconoscono le tracce e i segni di una modernità senza tempo, in modo che ognuno possa identificare una parte della personale inquietudine che lo muove… Segni dell’inquietudine, tracce infinite di trasposizioni fra materia, colore, luce, espressione verbale – logos primigenio e continuamente presente -; le soglie si sovrappongono e si compenetrano, la sacralità del fare inonda tele e tecniche, mentre i simboli sono comuni e quotidiani – ce lo dice lo stesso artista -, come in una continua dichiarazione a se stesso, attraverso un’opera che sarà letta, intuita, compenetrata da altri” (Francesco Pagliari, dal catalogo curato insieme a Damiana Tentoni).
Le opere esposte a Pizzighettone – undici dipinti, tre sculture, tre formelle e sei disegni – sono comprese tra il 1954 e il 1984, con particolare attenzione agli anni Cinquanta e Sessanta. La loro visione introdurrà il visitatore in un itinerario attraverso l’universo complesso e sofferto di Emilio Scanavino.
26
ottobre 2003
Emilio Scanavino – Segni dell’inquietudine
Dal 26 ottobre al 09 novembre 2003
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE COMUNALE
Pizzighettone, Via Giuseppe Garibaldi, 18, (Cremona)
Pizzighettone, Via Giuseppe Garibaldi, 18, (Cremona)
Orario di apertura
feriali 16-18, festivi 15-18
Vernissage
26 Ottobre 2003, ore 11