In occasione della sua seconda personale in galleria Emily Allchurch presenta quattro lavori fotografici che nascono dall'idea dell'artista di realizzare, attraverso la riedizione in un linguaggio contemporaneo di alcuni dipinti dei grandi maestri del passato, un legame tra un "ideale classico" di città e le periferie più degradate delle grandi città di oggi.

I singoli elementi architettonici provengono dalle centinaia di fotografie scattate dall'artista nella periferia di Londra, digitalmente ricomposte in una accurata e surreale ricostruzione dei dipinti originali dove le persone sono state rimosse per trasferire l'attenzione dello spettatore sul paesaggio di fondo, dal quale emergono come tracce residue di una narrazione, graffiti, spazzatura, segnali stradali e arredi urbani.

I luoghi e gli edifici sradicati dal loro contesto abituale e sottratti alla quotidianità sono inseriti in composizioni quasi classiche, assumendo una nuova dignità e rinascendo in una nuova realtà, artificialmente romantica.







Emily Allchurch (1974) vive e lavora a Londra. Mostre personali: Settings, The Blue Gallery (Londra); Setting, Galica Arte Contemporanea (Milano); Light Sensitive, east73rdgallery (Londra); In Two Minds, Hockney Gallery, R.C.A. (Londra). Mostre collettive: Metropolitanscape, Palazzo Cavour (Torino); Storie Urbane, Settimana della Fotografia Europea (Reggio Emilia) – a cura di Angela Madesani; Photo: London, Contemporary Photography, Royal Academy (Londra); Landscape, The Blue Gallery (Londra); Reduced, Century Gallery (Londra); La Ciudad Radiante, Bancaja Foundation (Valencia); Distopie Urbane, Change Studio d’Arte Contemporanea (Roma); Artissima (Torino), Galica Arte Contemporanea; Milano; 2 in uno, Galica Arte Contempoanea (Milano); Exposure, Two person show, Standpoint Gallery (Londra); A Hill with a View, Two person show, Orleans House Gallery (Twickenham); MiArt (Milano), Galica Arte Contemporanea, Milano; Sky Lights, Britart.com Display, Whitechapel Gallery (Londra).