Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Emily Bovino – Rapt Your
Un po’ di carne spogliata, inerte, sul bordo di una fossa, senza nome: in questa trasformazione da soggetto, centro del mondo nella sua immaginazione, ad oggetto, modello dell’obbedienza alla necessità, prende corpo l’elemento mistico nella rugosità della realtà.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Cesare Manzo è lieta di presentare
RAPT YOUR
Emily Verla Bovino
VERNISSAGE MERCOLEDI' 29 APRILE h 18
If I in the sickness rapt your death unto its methought,
Se io nella malattia rapissi la tua morte allorché Suo mi pensai,
A destra e sinistra di un invisibile asse centrale, sei sillabe rimbalzano in battute barcollanti. A metà di questa traiettoria in giallo di consonanti e vocali, le parole "rapt" (rapissi) e "your" (la tua) sono facce speculari di un'immaginaria lama a doppio taglio. I rispettivi riflessi si distorcono: la "o" smembra la "p", la "u" sventra la "a", e la "t" e la "y" si abbracciano per annodarsi in un ombelico. Con il dolce dondolare di una virgola sospesa alla fine della clausola, la situazione ipotetica anticipa l’effetto della causa che enuncia, immobile e fissa nella convinzione della pura presenza del presente.
“…è un severo ma dolce martirio,” scrisse Santa Teresa d’Ávila descrivendo lo stato di rapture (rapimento) nella sua autobiografia Libro della mia Vita (1565). In una cornice inclinata è esposto un piccolo libro dell’ordine francese dell’Immaculata Concezione (c.1930), aperto al centro: nell’alone della presenza-assenza del testo originale, cancellato con una gomma, alcuni estratti dal ventesimo capitolo di Vita appaiono, ricomposti in un testo circolare di lettura infinita. Confrontato con il concetto di unione, per cui la volontà, l’immaginazione e la memoria vengono attirati dal divino, il rapimento è invece descritto come la vacuazione totale del sé da sé stesso, tramite il corpo. Attraverso il fisico estasiato, l’individuo diventa pura materia: la sua persona pietrificata viene assorbita dall’assoluto nel passaggio all’indifferenza dell’imparziale impersonale.
Un po’ di carne spogliata, inerte, sul bordo di una fossa, senza nome: il punto nudo per cui il tutto è tutto, giunto ad essere il nulla nel nulla. Ai piedi di un letto di legno piegato su se stesso, una calza, anche essa attorcigliata, sembra spellata in fretta, nonostante sia disposta con cura. In questa trasformazione da soggetto, centro del mondo nella sua immaginazione, ad oggetto, modello dell’obbedienza alla necessità, prende corpo l’elemento mistico nella rugosità della realtà. “Ad ogni maniera d’essere dell’anima umana corrisponde qualcosa di fisico,” scrisse la filosofa e mistica Simone Weil in Enracinement (1949). La masturbazione è quindi luogo di sovraincarnazione di una “fisica sovrannaturale dell’anima”, la manifestazione fisica dello spirito, l’incorporamento del rapporto fra il sé e sé stesso. Esaltato per la sua bellezza come testimonianza del desiderio di contatto diretto con il reale per amare in verità, esso oppone all’amore cannibalista del soggetto personalizzato, l’amore denudato del singolo individuo oggettificato.
Rapt Your fa parte del progetto Multiformi Multianimi Animali Domestici.
RAPT YOUR
CALENDARIO DI CONVERSAZIONI/APERITIVI
In concomitanza della mostra "Rapt Your" avranno luogo tre conversazioni/aperitivi nella casa di Cesare Manzo, un monolocale che comunica con lo spazio espositivo tramite una finestra in vetromattone. Questo fitto schermo trasparente-opaco è uno fra i numerosi elementi architettonici che evidenziano lo scaglionarsi del contesto in una topografia di "parergon", ossia di “cornici" e di "passepartout". Gli interventi ospitati nella camera da letto/soggiorno della casa rispecchiano questa stratificazione: di contenuto, affronteranno questioni rivelatesi durante le visite dei tre presentatori allo studio dell’artista, mentre la loro forma prenderà spunto dalle varie tipologie di scambio interpersonale apportate durante l’insegnamento della lingua inglese, lavoro svolto professionalmente dall’artista. Poiché ognuna di queste tipologie rappresenta un’occasione per far vivere la struttura concettuale della lingua, il ruolo dell’insegnante si trasforma in un complesso intreccio fra docente, psicanalista, intervistatore e studente. Analogamente, i presentatori delle diverse conversazioni/aperitivi interverranno non solo “presentando”, ma attivando una mediazione che, fra parole e immagini, confluisca in una teoria espansa del linguaggio.
VENERDÌ, 8 MAGGIO h1830
HEIDI BALLET
presenta
MANUALE “TATTICO”
Ci si aspetta che l’arte metta a nudo le stratificazioni degli stereotipi e delle false apparenze che velano la quotidianità. Ma l’arte stessa costruisce e regge un proprio sistema di finzione soggetto allo stesso tipo di critica. Attraverso la conversazione, si elaborerà un manuale umoristico di tattiche per sopravvivere alle sovrastrutture politiche-sociali dei “mondi” e delle “scene” che connotano la nostra esperienza.
Heidi Ballet, curatrice indipendente, vive e lavora a Bruxelles. Si è laureata con una tesi sulle tendenze femministe nel comunismo cinese studiando presso la Xi’An Jiaotong Daxue (Jiaotong University) dal 1999 al 2000. Dal 2004 al 2006, ha collaborato con STUK a Leuven e con F2 Gallery a Pechino, mentre nel 2007 ha lavorato come coordinatrice di produzione del Contour Video Biennial a Mechelen. Fa parte del collettivo Komplot i cui progetti includono "By Accident" ospitato a Le Commissariat de Parigi e "Architecture de Suivre" con Yona Friedman, un’iniziativa organizzata insieme ad Outpost, The Open Gallery, Art2102, Mandrake and Gallery 533 di Los Angeles. Attualmente, sta programmando una rassegna video per la KRAN film collective a Bruxelles.
GIOVEDÌ, 21 MAGGIO h1830
MANUEL CIRAUQUI
presenta
AN INTRODUCTION, LATER / UN’ INTRODUZIONE, PIÙ TARDI
Un saggio sull’introduzione come pezzo, come un’introduzione al pezzo come un saggio. O un tentativo. Una lettura, in ogni caso.
“Secondo la logica del rilievo, l’epilogo è la verità della prefazione (sempre enunciato dopo l’evento) e del discorso (prodotto dalla conoscenza assoluta).” Jacques Derrida
Manuel Cirauqui, scrittore e curatore indipendente, vive e lavora a Parigi. Fra gli ultimi progetti curatoriali da lui organizzati si notano le esposizioni Jordi Colomer a Jeu de Paume (Parigi), "A Listening Room" a Anne + Art Projects (Ivry-sur-Seine) e "La Forme Théorie2 a Centre d’art le LAIT (Albi), tutte svolte nel 2008. Ha presentato conferenze sia presso luoghi d’arte contemporanea che università ed ha realizzato diverse esperienze editoriali in collaborazione con artisti: l’ultima, intitolata "An Inquiry on Chaos", si condurrà per tutto il 2009. I suoi articoli e saggi sono stati pubblicati in Lapiz (Madrid), Double, Kaiserin and 20/27 (Paris).
GIOVEDÌ, 28 MAGGIO h1830
DANIEL KURJAKOVIC
presenta
APPUNTI SULLA CONDUTTIVITA' (Fahrenheit 451)
Fuoco distopico e utopico freddo invernale: la climatologia come tema principale dell’’estetica di Fahrenheit 451. Scorciatoia fra libri e corpi. Alcuni termini per una conduttività del corpo: il freddo, il calore, la voce ossia il sussurro, il movimento ossia passeggiare, il senso, l’an/estesia, Lazzaro, il linguaggio come dissolvenza della memoria.
Daniel Kurjakovic, curatore indipendente e docente presso Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), vive e lavora fra Parigi e Zurigo. I suoi progetti recenti includono "We'll Know Where When We Get There", un’esposizione di Lee Ranaldo (Sonic Youth) alla CNEAI di Parigi ed una collaborazione fra la radio nazionale francese France Culture e l’artista americano Lawrence Weiner, che andrà in onda nel mese di Ottobre. Sta inoltre curando la personale dell’artista svizzera Franziska Koch presso la Kunsthof Zurich e, a Berlino, la mostra "Conflicting Tales", una cooperazione con la Berger Collection di Hong Kong. Fra le varie iniziative in programma per l’anno prossimo, organizzerà un’esposizione in formato rivista, intitolata "After Aspen".
Emily Verla Bovino, scrittore ed artista americana, è cresciuta a Hong Kong, vissuta in Italia ed ora residente a Parigi. L'esposizione "Rapt Your", presentata nella Galleria Cesare Manzo, si articola in quattro parti: un'anticamera, un'installazione di fronte ad un grande specchio a semicerchio, un ciclo di dipinti su carta ed una video-scultura. Ha partecipato a varie mostre collettive fra Venezia, Torino e New York e, nel 2008, ha organizzato "Bauen Buan Bin", un'installazione site-specific nel quartiere Ostiense di Roma. E' stata invitata a seguire workshop presso la Fondazione Spinola-Banna a Torino (2008), Careof a Milano (2009) e la Fondazione Antonio Ratti a Como (2009). Scrive regolarmente per Artforum, Frieze ed Art Papers.
GALLERIA CESARE MANZO
VICOLO DEL GOVERNO VECCHIO 8
00186 ROMA
t +39 06 93933992
www.galleriamanzo.it
roma@galleriamanzo.it
martedì - venerdì 16 - 20
sabato 15,30 - 19
RAPT YOUR
Emily Verla Bovino
VERNISSAGE MERCOLEDI' 29 APRILE h 18
If I in the sickness rapt your death unto its methought,
Se io nella malattia rapissi la tua morte allorché Suo mi pensai,
A destra e sinistra di un invisibile asse centrale, sei sillabe rimbalzano in battute barcollanti. A metà di questa traiettoria in giallo di consonanti e vocali, le parole "rapt" (rapissi) e "your" (la tua) sono facce speculari di un'immaginaria lama a doppio taglio. I rispettivi riflessi si distorcono: la "o" smembra la "p", la "u" sventra la "a", e la "t" e la "y" si abbracciano per annodarsi in un ombelico. Con il dolce dondolare di una virgola sospesa alla fine della clausola, la situazione ipotetica anticipa l’effetto della causa che enuncia, immobile e fissa nella convinzione della pura presenza del presente.
“…è un severo ma dolce martirio,” scrisse Santa Teresa d’Ávila descrivendo lo stato di rapture (rapimento) nella sua autobiografia Libro della mia Vita (1565). In una cornice inclinata è esposto un piccolo libro dell’ordine francese dell’Immaculata Concezione (c.1930), aperto al centro: nell’alone della presenza-assenza del testo originale, cancellato con una gomma, alcuni estratti dal ventesimo capitolo di Vita appaiono, ricomposti in un testo circolare di lettura infinita. Confrontato con il concetto di unione, per cui la volontà, l’immaginazione e la memoria vengono attirati dal divino, il rapimento è invece descritto come la vacuazione totale del sé da sé stesso, tramite il corpo. Attraverso il fisico estasiato, l’individuo diventa pura materia: la sua persona pietrificata viene assorbita dall’assoluto nel passaggio all’indifferenza dell’imparziale impersonale.
Un po’ di carne spogliata, inerte, sul bordo di una fossa, senza nome: il punto nudo per cui il tutto è tutto, giunto ad essere il nulla nel nulla. Ai piedi di un letto di legno piegato su se stesso, una calza, anche essa attorcigliata, sembra spellata in fretta, nonostante sia disposta con cura. In questa trasformazione da soggetto, centro del mondo nella sua immaginazione, ad oggetto, modello dell’obbedienza alla necessità, prende corpo l’elemento mistico nella rugosità della realtà. “Ad ogni maniera d’essere dell’anima umana corrisponde qualcosa di fisico,” scrisse la filosofa e mistica Simone Weil in Enracinement (1949). La masturbazione è quindi luogo di sovraincarnazione di una “fisica sovrannaturale dell’anima”, la manifestazione fisica dello spirito, l’incorporamento del rapporto fra il sé e sé stesso. Esaltato per la sua bellezza come testimonianza del desiderio di contatto diretto con il reale per amare in verità, esso oppone all’amore cannibalista del soggetto personalizzato, l’amore denudato del singolo individuo oggettificato.
Rapt Your fa parte del progetto Multiformi Multianimi Animali Domestici.
RAPT YOUR
CALENDARIO DI CONVERSAZIONI/APERITIVI
In concomitanza della mostra "Rapt Your" avranno luogo tre conversazioni/aperitivi nella casa di Cesare Manzo, un monolocale che comunica con lo spazio espositivo tramite una finestra in vetromattone. Questo fitto schermo trasparente-opaco è uno fra i numerosi elementi architettonici che evidenziano lo scaglionarsi del contesto in una topografia di "parergon", ossia di “cornici" e di "passepartout". Gli interventi ospitati nella camera da letto/soggiorno della casa rispecchiano questa stratificazione: di contenuto, affronteranno questioni rivelatesi durante le visite dei tre presentatori allo studio dell’artista, mentre la loro forma prenderà spunto dalle varie tipologie di scambio interpersonale apportate durante l’insegnamento della lingua inglese, lavoro svolto professionalmente dall’artista. Poiché ognuna di queste tipologie rappresenta un’occasione per far vivere la struttura concettuale della lingua, il ruolo dell’insegnante si trasforma in un complesso intreccio fra docente, psicanalista, intervistatore e studente. Analogamente, i presentatori delle diverse conversazioni/aperitivi interverranno non solo “presentando”, ma attivando una mediazione che, fra parole e immagini, confluisca in una teoria espansa del linguaggio.
VENERDÌ, 8 MAGGIO h1830
HEIDI BALLET
presenta
MANUALE “TATTICO”
Ci si aspetta che l’arte metta a nudo le stratificazioni degli stereotipi e delle false apparenze che velano la quotidianità. Ma l’arte stessa costruisce e regge un proprio sistema di finzione soggetto allo stesso tipo di critica. Attraverso la conversazione, si elaborerà un manuale umoristico di tattiche per sopravvivere alle sovrastrutture politiche-sociali dei “mondi” e delle “scene” che connotano la nostra esperienza.
Heidi Ballet, curatrice indipendente, vive e lavora a Bruxelles. Si è laureata con una tesi sulle tendenze femministe nel comunismo cinese studiando presso la Xi’An Jiaotong Daxue (Jiaotong University) dal 1999 al 2000. Dal 2004 al 2006, ha collaborato con STUK a Leuven e con F2 Gallery a Pechino, mentre nel 2007 ha lavorato come coordinatrice di produzione del Contour Video Biennial a Mechelen. Fa parte del collettivo Komplot i cui progetti includono "By Accident" ospitato a Le Commissariat de Parigi e "Architecture de Suivre" con Yona Friedman, un’iniziativa organizzata insieme ad Outpost, The Open Gallery, Art2102, Mandrake and Gallery 533 di Los Angeles. Attualmente, sta programmando una rassegna video per la KRAN film collective a Bruxelles.
GIOVEDÌ, 21 MAGGIO h1830
MANUEL CIRAUQUI
presenta
AN INTRODUCTION, LATER / UN’ INTRODUZIONE, PIÙ TARDI
Un saggio sull’introduzione come pezzo, come un’introduzione al pezzo come un saggio. O un tentativo. Una lettura, in ogni caso.
“Secondo la logica del rilievo, l’epilogo è la verità della prefazione (sempre enunciato dopo l’evento) e del discorso (prodotto dalla conoscenza assoluta).” Jacques Derrida
Manuel Cirauqui, scrittore e curatore indipendente, vive e lavora a Parigi. Fra gli ultimi progetti curatoriali da lui organizzati si notano le esposizioni Jordi Colomer a Jeu de Paume (Parigi), "A Listening Room" a Anne + Art Projects (Ivry-sur-Seine) e "La Forme Théorie2 a Centre d’art le LAIT (Albi), tutte svolte nel 2008. Ha presentato conferenze sia presso luoghi d’arte contemporanea che università ed ha realizzato diverse esperienze editoriali in collaborazione con artisti: l’ultima, intitolata "An Inquiry on Chaos", si condurrà per tutto il 2009. I suoi articoli e saggi sono stati pubblicati in Lapiz (Madrid), Double, Kaiserin and 20/27 (Paris).
GIOVEDÌ, 28 MAGGIO h1830
DANIEL KURJAKOVIC
presenta
APPUNTI SULLA CONDUTTIVITA' (Fahrenheit 451)
Fuoco distopico e utopico freddo invernale: la climatologia come tema principale dell’’estetica di Fahrenheit 451. Scorciatoia fra libri e corpi. Alcuni termini per una conduttività del corpo: il freddo, il calore, la voce ossia il sussurro, il movimento ossia passeggiare, il senso, l’an/estesia, Lazzaro, il linguaggio come dissolvenza della memoria.
Daniel Kurjakovic, curatore indipendente e docente presso Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), vive e lavora fra Parigi e Zurigo. I suoi progetti recenti includono "We'll Know Where When We Get There", un’esposizione di Lee Ranaldo (Sonic Youth) alla CNEAI di Parigi ed una collaborazione fra la radio nazionale francese France Culture e l’artista americano Lawrence Weiner, che andrà in onda nel mese di Ottobre. Sta inoltre curando la personale dell’artista svizzera Franziska Koch presso la Kunsthof Zurich e, a Berlino, la mostra "Conflicting Tales", una cooperazione con la Berger Collection di Hong Kong. Fra le varie iniziative in programma per l’anno prossimo, organizzerà un’esposizione in formato rivista, intitolata "After Aspen".
Emily Verla Bovino, scrittore ed artista americana, è cresciuta a Hong Kong, vissuta in Italia ed ora residente a Parigi. L'esposizione "Rapt Your", presentata nella Galleria Cesare Manzo, si articola in quattro parti: un'anticamera, un'installazione di fronte ad un grande specchio a semicerchio, un ciclo di dipinti su carta ed una video-scultura. Ha partecipato a varie mostre collettive fra Venezia, Torino e New York e, nel 2008, ha organizzato "Bauen Buan Bin", un'installazione site-specific nel quartiere Ostiense di Roma. E' stata invitata a seguire workshop presso la Fondazione Spinola-Banna a Torino (2008), Careof a Milano (2009) e la Fondazione Antonio Ratti a Como (2009). Scrive regolarmente per Artforum, Frieze ed Art Papers.
GALLERIA CESARE MANZO
VICOLO DEL GOVERNO VECCHIO 8
00186 ROMA
t +39 06 93933992
www.galleriamanzo.it
roma@galleriamanzo.it
martedì - venerdì 16 - 20
sabato 15,30 - 19
29
aprile 2009
Emily Bovino – Rapt Your
Dal 29 aprile al 13 giugno 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 8, (Roma)
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 8, (Roma)
Orario di apertura
martedì - venerdì 16 - 20
sabato 15,30 - 19
Vernissage
29 Aprile 2009, ore 18.00
Autore