Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Emma Vitti – Configurazioni Provvisorie
Emma Vitti “incontra” Palermo lo scorso anno e ne resta affascinata fino al punto di immaginarla come luogo ideale nel quale “ripercorrere” i tratti più significativi del proprio iter artistico. La convivenza tra elegante sobrietà architettonica e contesti di vita talvolta problematici, innesca nell’artista un gioco di specchi dove proiezioni e identificazioni si incarnano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il presidente della Provincia Regionale di Palermo, Giovanni Avanti, è lieto di Invitarvi all’inaugurazione della mostra “Configurazioni Provvisorie” , dell’artista - fotografa Emma Vitti, che si terrà a palazzo Sant’Elia, in via Maqueda 81, a Palermo, venerdì 27 gennaio alle ore 18. La mostra sarà visitabile fino al 27 febbraio, dal martedì al sabato, a partire dalle 9.30 fino alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30. La domenica e festivi solo la mattina. Il lunedì chiuso.
Il Concept della mostra
Emma Vitti “incontra” Palermo lo scorso anno e ne resta affascinata fino al punto di immaginarla come luogo ideale nel quale “ripercorrere” i tratti più significativi del proprio iter artistico. La convivenza tra elegante sobrietà architettonica e contesti di vita talvolta problematici, innesca nell’artista un gioco di specchi dove proiezioni e identificazioni si incarnano.
Il Palazzo Sant’Elia si fa contenitore ideale per suggerire un percorso di fruizione e condivisione di senso: attraverso l’uso di immagini apparentemente decontestualizzate Emma Vitti dà voce alla tensione dialettica tra il genius loci e la sua personale visione.
L’artista, con la macchina fotografica, dà forma al proprio mondo interno ma allo stesso tempo rende partecipe e coinvolge in questo processo trasformativo anche l’osservatore. La trasposizione consentita dalle “metafore visive” di Emma vitti permette il dissolvimento dei conflitti e il superamento delle visioni parziali immergendo lo spettatore in un flusso percettivo ed emozionale dove è possibile ri-conoscere se stessi e il mondo esterno.
‹‹ Emma Vitti - afferma Cristina Trivellin, curatrice della mostra – attraverso le sue immagini ci parla della vita come della morte con la stessa e incredibile eccitazione. Il bisogno di sublimare ciò che è caduco è il senso stesso della nostra possibilità di sopravvivenza ››.
‹‹ Trovarsi di fronte alle opere di Emma Vitti – dichiara invece Roberto Mutti tra pagine del e recente catalogo dell’artista, uscito per le edizioni Electa (Milano 2010) - obbliga ad assumere un atteggiamento molto particolare che tiene conto in egual misura della sua sensibilità, delle modalità con cui si applica alla ricerca, dei complessi aspetti legati alla sua formazione artistica ››.
L’organizzazione della mostra è curata dall’ Associazione culturale Dietro le quinte, dall’ Associazione Volo in collaborazione con Fanale Arte Architettura
Cenni biografici
Emma Vitti si forma a Torino presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Allieva di Francesco Menzio e Sergio Saroni, si diploma in Pittura, rafforzando un talento naturale per il disegno attraverso l’acquisizione di rigorose competenze visivo-linguistiche. Docente di educazione artistica, è autrice di numerosi testi nell’ambito della sperimentazione didattica e della formazione artistica. Fra questi si possono ricordare “La festa del movimento. L’educazione all’immagine” (Angeli Editore, 1985), “Rappresentazioni concettuali ed associazioni di idee” (Documenti IRSAE, 1988), “Il piano di lavoro dell’educazione artistica. La didattica per concetti” (Morano Editore, 1991), “Il meccanismo della visione. Testo triennale di Educazione Visiva per il biennio superiore” (Bovolenta Editore, 1992). La sua sensibilità verso le qualità emozionali della comunicazione la porta ad abbandonare l’insegnamento e, dopo aver frequentato un corso quadriennale di formazione, inizia ad indagare sugli aspetti terapeutici dell’arte nella cura del disagio psichico e sociale e a svolgere quindi l’attività di arte terapeuta. Questo particolare approccio segna tutta la sua attività artistica, da sempre inserita nel gioco dialettico di due differenti istanze: da un lato la ricerca di una bellezza intesa come forma estetica appagante, dall’altro la necessità di esprimere e dare testimonianza del dolore esistenziale, dell’ineluttabilità. Dopo essersi espressa in passato attraverso il segno grafico, dagli anni Novanta l’artista sviluppa una ricerca personale nell’area della fotografia, intesa come mezzo per dare voce a quelle che ella stessa definisce metafore visive. Le fotografie di Emma Vitti, nella loro ambiguità e bellezza, vivono perché coinvolgono l’osservatore, non solo in quanto semplice fruitore, ma come soggetto creatore di senso. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia, in Europa e Stati Uniti. Molte delle sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a Milano.
Il Concept della mostra
Emma Vitti “incontra” Palermo lo scorso anno e ne resta affascinata fino al punto di immaginarla come luogo ideale nel quale “ripercorrere” i tratti più significativi del proprio iter artistico. La convivenza tra elegante sobrietà architettonica e contesti di vita talvolta problematici, innesca nell’artista un gioco di specchi dove proiezioni e identificazioni si incarnano.
Il Palazzo Sant’Elia si fa contenitore ideale per suggerire un percorso di fruizione e condivisione di senso: attraverso l’uso di immagini apparentemente decontestualizzate Emma Vitti dà voce alla tensione dialettica tra il genius loci e la sua personale visione.
L’artista, con la macchina fotografica, dà forma al proprio mondo interno ma allo stesso tempo rende partecipe e coinvolge in questo processo trasformativo anche l’osservatore. La trasposizione consentita dalle “metafore visive” di Emma vitti permette il dissolvimento dei conflitti e il superamento delle visioni parziali immergendo lo spettatore in un flusso percettivo ed emozionale dove è possibile ri-conoscere se stessi e il mondo esterno.
‹‹ Emma Vitti - afferma Cristina Trivellin, curatrice della mostra – attraverso le sue immagini ci parla della vita come della morte con la stessa e incredibile eccitazione. Il bisogno di sublimare ciò che è caduco è il senso stesso della nostra possibilità di sopravvivenza ››.
‹‹ Trovarsi di fronte alle opere di Emma Vitti – dichiara invece Roberto Mutti tra pagine del e recente catalogo dell’artista, uscito per le edizioni Electa (Milano 2010) - obbliga ad assumere un atteggiamento molto particolare che tiene conto in egual misura della sua sensibilità, delle modalità con cui si applica alla ricerca, dei complessi aspetti legati alla sua formazione artistica ››.
L’organizzazione della mostra è curata dall’ Associazione culturale Dietro le quinte, dall’ Associazione Volo in collaborazione con Fanale Arte Architettura
Cenni biografici
Emma Vitti si forma a Torino presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Allieva di Francesco Menzio e Sergio Saroni, si diploma in Pittura, rafforzando un talento naturale per il disegno attraverso l’acquisizione di rigorose competenze visivo-linguistiche. Docente di educazione artistica, è autrice di numerosi testi nell’ambito della sperimentazione didattica e della formazione artistica. Fra questi si possono ricordare “La festa del movimento. L’educazione all’immagine” (Angeli Editore, 1985), “Rappresentazioni concettuali ed associazioni di idee” (Documenti IRSAE, 1988), “Il piano di lavoro dell’educazione artistica. La didattica per concetti” (Morano Editore, 1991), “Il meccanismo della visione. Testo triennale di Educazione Visiva per il biennio superiore” (Bovolenta Editore, 1992). La sua sensibilità verso le qualità emozionali della comunicazione la porta ad abbandonare l’insegnamento e, dopo aver frequentato un corso quadriennale di formazione, inizia ad indagare sugli aspetti terapeutici dell’arte nella cura del disagio psichico e sociale e a svolgere quindi l’attività di arte terapeuta. Questo particolare approccio segna tutta la sua attività artistica, da sempre inserita nel gioco dialettico di due differenti istanze: da un lato la ricerca di una bellezza intesa come forma estetica appagante, dall’altro la necessità di esprimere e dare testimonianza del dolore esistenziale, dell’ineluttabilità. Dopo essersi espressa in passato attraverso il segno grafico, dagli anni Novanta l’artista sviluppa una ricerca personale nell’area della fotografia, intesa come mezzo per dare voce a quelle che ella stessa definisce metafore visive. Le fotografie di Emma Vitti, nella loro ambiguità e bellezza, vivono perché coinvolgono l’osservatore, non solo in quanto semplice fruitore, ma come soggetto creatore di senso. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia, in Europa e Stati Uniti. Molte delle sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a Milano.
27
gennaio 2012
Emma Vitti – Configurazioni Provvisorie
Dal 27 gennaio al 27 febbraio 2012
arte contemporanea
Location
PALAZZO SANT’ELIA
Palermo, Via Maqueda, 81, (Palermo)
Palermo, Via Maqueda, 81, (Palermo)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, a partire dalle 9.30 fino alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30. La domenica e festivi solo la mattina. Il lunedì chiuso.
Vernissage
27 Gennaio 2012, ore 18
Autore