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Enclave 4 – Manolis Baboussis / Nakis Panayotidis
personali degli artisti greci Manolis Baboussis, Possessioni e Nakis Panayotidis, Nude, frutto di due progetti originali concepiti dagli artisti per la sede spezzina
Comunicato stampa
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Nell’ambito delle attività espositive del CAMeC, proseguendo la serie delle Enclave, sabato 21 ottobre 2006 si inaugurano presso gli ambienti del Centro le mostre personali degli artisti greci Manolis Baboussis, Possessioni e Nakis Panayotidis, Nude, frutto di due progetti originali concepiti dagli artisti per la sede spezzina.
Quella di Manolis Baboussis, fotografo ateniese fra i più interessanti nel panorama europeo, è la prima mostra personale di respiro in Italia. Baboussis è giunto a uno stadio della sua esperienza fotografica distinguendo sensibilmente il proprio lavoro da quello degli altri fotografi per l’attitudine pensante delle sue immagini. Egli infatti con la fotografia si interroga su realtà o su cose di cui si devono immaginare i moventi, i soggetti e gli effetti, poiché le esperienze ritratte sono già avvenute, rendendoci partecipi e riguardanti delle realtà che esse visualizzano. La fotografia di Baboussis sancisce dunque qualcosa che ha velocemente giudicato ancorché se l’attenzione generale ritiene banale o indifferente, conferendo invece all’entità ritratta la qualità di esperienza consapevole e meditata; al punto che talvolta è lo stesso immaginario di Baboussis a far divenire reale qualcosa che altrimenti, senza l’atto del fotografare, resterebbe in un limbo di possibilità. La fotografia in tal modo mostra il senso di ciò che avviene nel pensiero piuttosto che l’oggettualità apparente.
Dal canto suo l’opera plastica di Nakis Panayotidis, a base di opere in bronzo, neon ed altri materiali, si esplicita con enunciati essenziali inerenti percezioni e sentimenti dell’artista. Interprete attuale della tradizione mitica, eroica della propria cultura originaria, Panayotidis, che vive da anni in Svizzera, a Berna, torna sovente sulla condizione prometeica dell’artista, sul disagio dell’esilio, sull’eroicità del comportamento libertario e poetico, con opere di sensibile sintesi aderenti ai pronunciamenti plastici degli anni Settanta – Ottanta (dall’Arte Povera al Minimalismo).
Le numerose opere dei due artisti si alternano a creazioni multimediali che coinvolgono lo spettatore rendendolo partecipe dei processi linguistici messi in atto.
In occasione della mostra sono stati editi due cataloghi con saggi critici di Viana Conti, Bruno Corà, Katerina Koskina, Kai Uwe Schierz, Denys Zacharopoulos.
Quella di Manolis Baboussis, fotografo ateniese fra i più interessanti nel panorama europeo, è la prima mostra personale di respiro in Italia. Baboussis è giunto a uno stadio della sua esperienza fotografica distinguendo sensibilmente il proprio lavoro da quello degli altri fotografi per l’attitudine pensante delle sue immagini. Egli infatti con la fotografia si interroga su realtà o su cose di cui si devono immaginare i moventi, i soggetti e gli effetti, poiché le esperienze ritratte sono già avvenute, rendendoci partecipi e riguardanti delle realtà che esse visualizzano. La fotografia di Baboussis sancisce dunque qualcosa che ha velocemente giudicato ancorché se l’attenzione generale ritiene banale o indifferente, conferendo invece all’entità ritratta la qualità di esperienza consapevole e meditata; al punto che talvolta è lo stesso immaginario di Baboussis a far divenire reale qualcosa che altrimenti, senza l’atto del fotografare, resterebbe in un limbo di possibilità. La fotografia in tal modo mostra il senso di ciò che avviene nel pensiero piuttosto che l’oggettualità apparente.
Dal canto suo l’opera plastica di Nakis Panayotidis, a base di opere in bronzo, neon ed altri materiali, si esplicita con enunciati essenziali inerenti percezioni e sentimenti dell’artista. Interprete attuale della tradizione mitica, eroica della propria cultura originaria, Panayotidis, che vive da anni in Svizzera, a Berna, torna sovente sulla condizione prometeica dell’artista, sul disagio dell’esilio, sull’eroicità del comportamento libertario e poetico, con opere di sensibile sintesi aderenti ai pronunciamenti plastici degli anni Settanta – Ottanta (dall’Arte Povera al Minimalismo).
Le numerose opere dei due artisti si alternano a creazioni multimediali che coinvolgono lo spettatore rendendolo partecipe dei processi linguistici messi in atto.
In occasione della mostra sono stati editi due cataloghi con saggi critici di Viana Conti, Bruno Corà, Katerina Koskina, Kai Uwe Schierz, Denys Zacharopoulos.
21
ottobre 2006
Enclave 4 – Manolis Baboussis / Nakis Panayotidis
Dal 21 ottobre al 03 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
CAMEC – CENTRO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
Biglietti
€ 6,00 intero, € 4,00 ridotto, € 3,00 ridotto speciale e scuole
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 / 15-19, domenica e festivi 11-19, chiuso lunedì
Vernissage
21 Ottobre 2006, ore 18
Ufficio stampa
CSC SIGMA
Autore