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Ender Güzey – Nato dal fuoco
In occasione del 40 ° anniversario di attività espositiva dell’artista turco Ender Güzey si inaugura giovedì 31 maggio
2012 alle ore 18.00 presso il Palazzo della Cancelleria, Piazza della Cancelleria 1 a Roma, la mostra curata da
Gino Rossi: “Nato dal Fuoco”.
Comunicato stampa
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In occasione del 40 ° anniversario di attività espositiva dell’artista turco Ender Güzey si inaugura giovedì 31 maggio
2012 alle ore 18.00 presso il Palazzo della Cancelleria, Piazza della Cancelleria 1 a Roma, la mostra curata da
Gino Rossi: “Nato dal Fuoco”.
Realizzata grazie al contributo dell’Ambasciata della Repubblica di Turchia presso la Santa Sede, la mostra
presenta un percorso visivo e simbolico dell’ultima produzione artistica del turco Ender Güzey, nato ad Istanbul nel
1951.
Forte in tutta la sua produzione è il tema del mito e delle metamorfosi, ovvia conseguenza riflessa delle sue origini
turche cariche di storia, di miti e leggende. Non dimentichiamo che il Bosforo, lo stretto su cui poggia Istanbul, pare
derivi dalla mitologia greca. La città di Troia, narrata da Omero nell’Iliade, è un’antica città dell’Asia Minore
all’entrata dell’Ellesponto, ovviamente in Turchia.
Come De Chirico nato a Volos in Grecia percorre il suo cammino iconografico con un continuo rimando alla
classicità, Ender Güzey non può non prescindere dall’influenza che il mito e le metamorfosi hanno esercitato
nell’ispirazione della sua poetica. Güzey predilige le fasi originarie in cui gli dei vagavano senza patria e il grande
Zeus, ancora prima dell’evoluzione antropomorfa e dell’ammaestramento sacerdotale viene raffigurato come una
bestia, un essere totalmente animalesco.
In Güzey gli dei olimpici sono regrediti alla razza animale, abitano la terra ma in posti lontani dalla civiltà.
Le opere presentate in questa mostra emergono come sagome solenni distribuite nello spazio. La disposizione
delle figure non è gerarchica, eppure vengono isolati dei nuclei narrativi. Anche se vi è una deliberata sommarietà
della raffigurazione, le figure non sono sbozzate, ma modellate, senza mai perdere di vista la naturalezza della
configurazione.
Attraverso la memoria di un oriente ellenistico dal disegno rigidamente contornato che si isola dallo sfondo, le
immagini emergono dallo spazio, prendendo alimento prospettico dal fondo neutro da cui assumono rilievo. Il fondo
non contiene elementi paesaggistici, ma tende ad essere uniforme, astratto e a divenire così un supporto potente.
La resa delle sue figure, alla maniera di idoli o di totem, li rintraccia nella pittura rupestre, ma è solo una fase
preparatoria, in attesa di quando la figura diverrà più calligrafica. Nella sua totalità la mostra ha quasi il compito di
simulare tappe o frammenti di fregio di ellenica memoria.
La figura di Güzey assume essenzialità e solennità attraverso la propria silhouette; il contorno è tutta la sua fisicità,
che serve alla sintetica resa calligrafica della potenza. La tecnica usata è una sorta di campitura ottenuta per
combustione uniforme del materiale. Si produce un bassorilievo che non ha intagliato un materiale, ma lo ha
ritagliato, pertanto assume l’aspetto dinamico di un altorilievo, con una tecnica scultorea in cui le figure modellate si
staccano dal piano di fondo. Nella scala della rappresentazione, Güzey riesce nella sintesi di operare una
stilizzazione che non diviene mai schematismo o pura simbolicità, perché il rapporto con lo spazio e il materiale
adottato garantiscono volume, plasticità ed energia alle figure, senza bisogno di indugiare in nessun
approfondimento anatomico.
2012 alle ore 18.00 presso il Palazzo della Cancelleria, Piazza della Cancelleria 1 a Roma, la mostra curata da
Gino Rossi: “Nato dal Fuoco”.
Realizzata grazie al contributo dell’Ambasciata della Repubblica di Turchia presso la Santa Sede, la mostra
presenta un percorso visivo e simbolico dell’ultima produzione artistica del turco Ender Güzey, nato ad Istanbul nel
1951.
Forte in tutta la sua produzione è il tema del mito e delle metamorfosi, ovvia conseguenza riflessa delle sue origini
turche cariche di storia, di miti e leggende. Non dimentichiamo che il Bosforo, lo stretto su cui poggia Istanbul, pare
derivi dalla mitologia greca. La città di Troia, narrata da Omero nell’Iliade, è un’antica città dell’Asia Minore
all’entrata dell’Ellesponto, ovviamente in Turchia.
Come De Chirico nato a Volos in Grecia percorre il suo cammino iconografico con un continuo rimando alla
classicità, Ender Güzey non può non prescindere dall’influenza che il mito e le metamorfosi hanno esercitato
nell’ispirazione della sua poetica. Güzey predilige le fasi originarie in cui gli dei vagavano senza patria e il grande
Zeus, ancora prima dell’evoluzione antropomorfa e dell’ammaestramento sacerdotale viene raffigurato come una
bestia, un essere totalmente animalesco.
In Güzey gli dei olimpici sono regrediti alla razza animale, abitano la terra ma in posti lontani dalla civiltà.
Le opere presentate in questa mostra emergono come sagome solenni distribuite nello spazio. La disposizione
delle figure non è gerarchica, eppure vengono isolati dei nuclei narrativi. Anche se vi è una deliberata sommarietà
della raffigurazione, le figure non sono sbozzate, ma modellate, senza mai perdere di vista la naturalezza della
configurazione.
Attraverso la memoria di un oriente ellenistico dal disegno rigidamente contornato che si isola dallo sfondo, le
immagini emergono dallo spazio, prendendo alimento prospettico dal fondo neutro da cui assumono rilievo. Il fondo
non contiene elementi paesaggistici, ma tende ad essere uniforme, astratto e a divenire così un supporto potente.
La resa delle sue figure, alla maniera di idoli o di totem, li rintraccia nella pittura rupestre, ma è solo una fase
preparatoria, in attesa di quando la figura diverrà più calligrafica. Nella sua totalità la mostra ha quasi il compito di
simulare tappe o frammenti di fregio di ellenica memoria.
La figura di Güzey assume essenzialità e solennità attraverso la propria silhouette; il contorno è tutta la sua fisicità,
che serve alla sintetica resa calligrafica della potenza. La tecnica usata è una sorta di campitura ottenuta per
combustione uniforme del materiale. Si produce un bassorilievo che non ha intagliato un materiale, ma lo ha
ritagliato, pertanto assume l’aspetto dinamico di un altorilievo, con una tecnica scultorea in cui le figure modellate si
staccano dal piano di fondo. Nella scala della rappresentazione, Güzey riesce nella sintesi di operare una
stilizzazione che non diviene mai schematismo o pura simbolicità, perché il rapporto con lo spazio e il materiale
adottato garantiscono volume, plasticità ed energia alle figure, senza bisogno di indugiare in nessun
approfondimento anatomico.
31
maggio 2012
Ender Güzey – Nato dal fuoco
Dal 31 maggio al 17 giugno 2012
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA CANCELLERIA
Roma, Piazza Della Cancelleria, 68, (Roma)
Roma, Piazza Della Cancelleria, 68, (Roma)
Orario di apertura
LUN-SAB 10-13 | 14-19
Vernissage
31 Maggio 2012, h 18
Sito web
www.artgate.it
Autore
Curatore