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Endje: Wander-Weaving
Attingendo al doppio significato della parola albanese “endje”, che significa sia tessere, sia vagare, Rubiku invita i visitatori a sperimentare la propria visionaria miscela di artigianato, narrazione e commento sociale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Assab One è lieta di presentare Endje: Wander-Weaving, mostra personale dedicata all’artista Anila Rubiku a cura di Edi Muka.
Attingendo al doppio significato della parola albanese “endje”, che significa sia tessere, sia vagare, Rubiku invita i visitatori a sperimentare la propria visionaria miscela di artigianato, narrazione e commento sociale.
La pratica di Anila Rubiku incarna questo concetto di tessitura e vagabondaggio, intrecciando l'atto fisico della tessitura con la natura libera ed esplorativa del vagare. Il suo vasto corpus di opere abbraccia una varietà di mezzi e temi - dalla poesia alle relazioni di genere, dalla giustizia sociale alla percezione del tempo - e ogni pezzo riflette aspetti del suo percorso di vita. Tuttavia, il ricamo rimane una costante a cui l'artista ritorna nel corso del suo lavoro, intrecciando e dando corpo alle esperienze passate e presenti del suo percorso di vita.
Abitano lo spazio dello Studio 3 due progetti suggestivi e di ampio respiro. Ain't I a Woman? rende omaggio alle pioniere della libertà e, attraverso una collaborazione con un gruppo di donne della comunità di Durazzo, in Albania, mette in luce le lotte condivise dalle donne attraverso le generazioni. In un atto di restituzione e riconoscimento, Anila ha ricamato150 fazzoletti con i loro nomi, celebrandone il contributo, spesso trascurato. Il progetto continua a evolversi e a crescere, aggiungendo nuovi nomi a ogni iterazione. The Inner Door è invece un’esplorazione astratta di forma, colore e texture. Il lavoro, ispirato alle porte interne degli edifici residenziali milanesi, offre una meditazione poetica sul concetto di “casa” e restituisce il girovagare dell’artista in un linguaggio visivo. Ogni opera invita a varcare queste “porte interiori” e a entrare nel mondo filiforme di Anila Rubiku, dove i confini dell'architettura e delle emozioni si confondono in un delicato arazzo di ricordi ed esperienze.
Infine Defiants' Portraits #1-12, presentato come appendice alla mostra nella Sala Roland all’interno di quella che un tempo era la cabina di controllo delle macchine da stampa, affronta la tematica sociale delle donne vittime di violenza domestica. Realizzate insieme a un gruppo di detenute in un carcere di Tirana, le opere esposte vogliono essere un atto di denuncia per la mancanza di protezione e l’assenza di tutela legale nei confronti delle persone più vulnerabili.
Anila Rubiku (Durazzo, 1970) è un'artista italiana di origine albanese formatasi all'Accademia d'Arte di Tirana (1994) e all'Accademia di Belle Arti di Brera (2000). Attualmente lavora tra Milano, Toronto e Durazzo.
Il suo lavoro, intimamente connesso con questioni politiche e sociali, utilizza vari media: installazione, scultura, ricamo, incisione, pittura. Nelle sue opere affronta con taglio poetico e ironico temi legati alla disuguaglianza di genere e all’ingiustizia sociale (Vierzon Biennale, 2022, Biennale dell'Avana, 2019, 5ª Biennale di Salonicco, 2015), che toccano temi ambientali (Biennale di Kiev, 2012) e relazionali (56th October Salon, Belgrado, 2016), riflettendo sul significato dell’essere immigrati oggi (Biennale di Venezia, 2011, Hammer Museum residence, Los Angeles, 2013) e sul rapporto tra città e democrazia (Biennale di Architettura di Venezia, 2008).
Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui: Frac Centre Val De Loire, The National Gallery of Art (Washington DC); Mint Museum (Charlotte NC, USA); Museo di Israele (Gerusalemme); National Museum of Women in the Arts (Washington DC); Deutsche Bank Collection (Londra, UK); Edition 5 Collection (Erstfeld, Svizzera). Per il suo impegno sociale è stata premiata da Human Right Foundation e nel 2014 ha ricevuto la menzione dal Foreign Policy Magazine e dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
https://anilarubiku.com/
Edi Muka è un curatore e scrittore albanese. È noto per aver introdotto per la prima volta le pratiche curatoriali in Albania e per il suo contributo alla scena artistica e culturale contemporanea albanese. Nel corso degli anni, Muka ha lavorato per molte istituzioni o le ha dirette. È stato professore aggiunto all'AFA di Tirana, direttore del Centro Internazionale di Cultura, curatore della Galleria Nazionale di Tirana, cofondatore e direttore della Biennale di Tirana e dell'Istituto di Arte Contemporanea di Tirana, curatore del Röda Sten Art Center e direttore artistico della Biennale di Göteborg. Muka ha organizzato e curato numerose mostre e progetti, tra cui il primo Premio Internazionale Onufri a Tirana, il primo Padiglione albanese alla Biennale di Venezia, la Biennale di Göteborg e la Quadriennale d'Arte Contemporanea di Medellin. Dal 2014 Muka è curatore presso la Public Art Agency Sweden a Stoccolma, Svezia. Il suo lavoro è di respiro internazionale e si basa sulla creazione di uno stretto rapporto con gli artisti.
Informazioni pratiche
Anila Rubiku
Endje: Wander-Weaving
a cura di Edi Muka
20 novembre 2024 – 24 gennaio 2025
Dal mercoledì al venerdì dalle 15:00 alle 19:00
Sabato su appuntamento
Opening
Sabato 16 novembre dalle 16:00 alle 20:00
ASSAB ONE, via Privata Assab 1, 20132 Milano (MM2 Cimiano)
* Ingresso libero con tessera Assab One 2024 (€10)
Assab One è un’organizzazione non-profit fondata da Elena Quarestani con il proposito di offrire agli artisti uno spazio non convenzionale di ricerca e di espressione e, al pubblico, la possibilità di avvicinarsi ai processi dell’arte in un contesto favorevole al dialogo. Attraverso un’attività che spazia dalla produzione di mostre, di eventi culturali e di progetti artistici e nella convinzione che la cura e la bellezza siano valori fondamentali per gli individui e per la società, Assab One sostiene in particolare iniziative che integrano discipline diverse e progetti in cui l’arte e la cultura sono strumenti di indagine sul presente.
Per informazioni: info@assab-one.org +39 02 2828546
Attingendo al doppio significato della parola albanese “endje”, che significa sia tessere, sia vagare, Rubiku invita i visitatori a sperimentare la propria visionaria miscela di artigianato, narrazione e commento sociale.
La pratica di Anila Rubiku incarna questo concetto di tessitura e vagabondaggio, intrecciando l'atto fisico della tessitura con la natura libera ed esplorativa del vagare. Il suo vasto corpus di opere abbraccia una varietà di mezzi e temi - dalla poesia alle relazioni di genere, dalla giustizia sociale alla percezione del tempo - e ogni pezzo riflette aspetti del suo percorso di vita. Tuttavia, il ricamo rimane una costante a cui l'artista ritorna nel corso del suo lavoro, intrecciando e dando corpo alle esperienze passate e presenti del suo percorso di vita.
Abitano lo spazio dello Studio 3 due progetti suggestivi e di ampio respiro. Ain't I a Woman? rende omaggio alle pioniere della libertà e, attraverso una collaborazione con un gruppo di donne della comunità di Durazzo, in Albania, mette in luce le lotte condivise dalle donne attraverso le generazioni. In un atto di restituzione e riconoscimento, Anila ha ricamato150 fazzoletti con i loro nomi, celebrandone il contributo, spesso trascurato. Il progetto continua a evolversi e a crescere, aggiungendo nuovi nomi a ogni iterazione. The Inner Door è invece un’esplorazione astratta di forma, colore e texture. Il lavoro, ispirato alle porte interne degli edifici residenziali milanesi, offre una meditazione poetica sul concetto di “casa” e restituisce il girovagare dell’artista in un linguaggio visivo. Ogni opera invita a varcare queste “porte interiori” e a entrare nel mondo filiforme di Anila Rubiku, dove i confini dell'architettura e delle emozioni si confondono in un delicato arazzo di ricordi ed esperienze.
Infine Defiants' Portraits #1-12, presentato come appendice alla mostra nella Sala Roland all’interno di quella che un tempo era la cabina di controllo delle macchine da stampa, affronta la tematica sociale delle donne vittime di violenza domestica. Realizzate insieme a un gruppo di detenute in un carcere di Tirana, le opere esposte vogliono essere un atto di denuncia per la mancanza di protezione e l’assenza di tutela legale nei confronti delle persone più vulnerabili.
Anila Rubiku (Durazzo, 1970) è un'artista italiana di origine albanese formatasi all'Accademia d'Arte di Tirana (1994) e all'Accademia di Belle Arti di Brera (2000). Attualmente lavora tra Milano, Toronto e Durazzo.
Il suo lavoro, intimamente connesso con questioni politiche e sociali, utilizza vari media: installazione, scultura, ricamo, incisione, pittura. Nelle sue opere affronta con taglio poetico e ironico temi legati alla disuguaglianza di genere e all’ingiustizia sociale (Vierzon Biennale, 2022, Biennale dell'Avana, 2019, 5ª Biennale di Salonicco, 2015), che toccano temi ambientali (Biennale di Kiev, 2012) e relazionali (56th October Salon, Belgrado, 2016), riflettendo sul significato dell’essere immigrati oggi (Biennale di Venezia, 2011, Hammer Museum residence, Los Angeles, 2013) e sul rapporto tra città e democrazia (Biennale di Architettura di Venezia, 2008).
Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui: Frac Centre Val De Loire, The National Gallery of Art (Washington DC); Mint Museum (Charlotte NC, USA); Museo di Israele (Gerusalemme); National Museum of Women in the Arts (Washington DC); Deutsche Bank Collection (Londra, UK); Edition 5 Collection (Erstfeld, Svizzera). Per il suo impegno sociale è stata premiata da Human Right Foundation e nel 2014 ha ricevuto la menzione dal Foreign Policy Magazine e dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
https://anilarubiku.com/
Edi Muka è un curatore e scrittore albanese. È noto per aver introdotto per la prima volta le pratiche curatoriali in Albania e per il suo contributo alla scena artistica e culturale contemporanea albanese. Nel corso degli anni, Muka ha lavorato per molte istituzioni o le ha dirette. È stato professore aggiunto all'AFA di Tirana, direttore del Centro Internazionale di Cultura, curatore della Galleria Nazionale di Tirana, cofondatore e direttore della Biennale di Tirana e dell'Istituto di Arte Contemporanea di Tirana, curatore del Röda Sten Art Center e direttore artistico della Biennale di Göteborg. Muka ha organizzato e curato numerose mostre e progetti, tra cui il primo Premio Internazionale Onufri a Tirana, il primo Padiglione albanese alla Biennale di Venezia, la Biennale di Göteborg e la Quadriennale d'Arte Contemporanea di Medellin. Dal 2014 Muka è curatore presso la Public Art Agency Sweden a Stoccolma, Svezia. Il suo lavoro è di respiro internazionale e si basa sulla creazione di uno stretto rapporto con gli artisti.
Informazioni pratiche
Anila Rubiku
Endje: Wander-Weaving
a cura di Edi Muka
20 novembre 2024 – 24 gennaio 2025
Dal mercoledì al venerdì dalle 15:00 alle 19:00
Sabato su appuntamento
Opening
Sabato 16 novembre dalle 16:00 alle 20:00
ASSAB ONE, via Privata Assab 1, 20132 Milano (MM2 Cimiano)
* Ingresso libero con tessera Assab One 2024 (€10)
Assab One è un’organizzazione non-profit fondata da Elena Quarestani con il proposito di offrire agli artisti uno spazio non convenzionale di ricerca e di espressione e, al pubblico, la possibilità di avvicinarsi ai processi dell’arte in un contesto favorevole al dialogo. Attraverso un’attività che spazia dalla produzione di mostre, di eventi culturali e di progetti artistici e nella convinzione che la cura e la bellezza siano valori fondamentali per gli individui e per la società, Assab One sostiene in particolare iniziative che integrano discipline diverse e progetti in cui l’arte e la cultura sono strumenti di indagine sul presente.
Per informazioni: info@assab-one.org +39 02 2828546
16
novembre 2024
Endje: Wander-Weaving
Dal 16 novembre 2024 al 24 gennaio 2025
arte contemporanea
Location
ASSAB ONE – EX GEA
Milano, Via Assab, 1, (Milano)
Milano, Via Assab, 1, (Milano)
Biglietti
Accesso libero con tessera Assab One 2024/2025 (€10/€25)
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì 15 - 19
sabato su appuntamento
Vernissage
16 Novembre 2024, 16 - 20
Sito web
Autore
Curatore