Non poteva immaginare che dagli sci, allo snowboard, alla pinna sarebbe passato un anno e mezzo.
Ci troviamo a metà. Guardando in mezzo alle ginocchia il bianco restava bianco. Retrocedendo con il fuoco poteva ora vedere, in ordine: snowboard, cosce, ginocchia, onde della giacca, mani, guanti, pass, portapass; avrebbe riso il suo nome sottosopra, sarebbe diventata seria con il portapass ma fu troppo in fretta e rimase ebete.
"Dio non voglia che fosse attaccamento personale a incidenti di percorso, quindi traduzione e evoluzione estetica degli stessi" gridò.
La signora, che stava alla sua sinistra, bleffando chiese "Era un collega?"
"NO" rispose... voleva chiudere la conversazione. Non ci riuscì.
"Mio nipote aveva una piscina..."
La signora poteva leggere il pensiero e scorse Santino e Thamara. Così continuò tradendo il suo bluff. "Si lo so che il mare è il mare, io sto con te, finora siamo due contro due e poi non portarti il passato in seggiovia... Dicevo mio nipote non aveva preferenze, ma un giorno svuotò la piscina e fece un "NO" cemento e forati due metri per due.
Dopo i famosi 40 giorni di pioggia, l'acqua sporca copriva metà di quel "NO".
La parte superiore vi si specchiava, così, quando andai a fargli visita stava lì, fiero, vicino ad una nuova parola simile a "DIO".