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Ennio Bertrand / Fabio Donato – Figura e opera di Eduardo
Donato sottrae la più grande icona del teatro italiano alla sua stessa iconografia.Le fotografie,regalano immagini del grande attore,regista e drammaturgo,sempre segnate,da un’intuizione concettuale.
Bertrand “Keep in touch” sono gli oggetti a parlare nell’installazione ispirata a Napoli milionaria
Comunicato stampa
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FABIO DONATO
Figure e opera di Eduardo
La Galleria Entropyart|in|progress presenta a Roma nello Spazio Arte Sala Umberto, in concomitanza con lo spettacolo “Chi è cchiù felice ‘e me!” di Eduardo de Filippo, una mostra fotografica di Fabio Donato dedicata al grande attore, regista e drammaturgo partenopeo, con l’esposizione di un’opera di Ennio Bertrand. Il progetto curato da Giuseppe Napolitano (Fabio Donato) e Lia De Venere (Ennio Bertrand), vuole celebrare uno dei più grandi maestri del teatro italiano nel 25mo anniversario della sua scomparsa. L’inaugurazione è fissata alle 18.30 di martedì 21 settembre nello Spazio Arte della Sala Umberto, sito in via della Mercede 50, Roma. Dove a seguire (e fino al 3 ottobre) andrà in scena la celebre commedia di De Filippo interpretata da Gigi Savoia e Giovanna Rei. La mostra, invece, comprende 25 immagini che Fabio Donato – per un periodo anche fotografo di scena dello stesso Eduardo – ha scattato tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio dell’ ’80, qualche anno prima della sua morte avvenuta nel 1984. Ma “Figura e opera di Eduardo”, come si intitola la mostra visitabile fino al 31 ottobre, non è una breve ricostruzione della vita privata e artistica di De Filippo, quanto piuttosto il tentativo del fotografo napoletano di sottrarre la più grande icona del teatro italiano alla sua stessa iconografia. Le fotografie esposte, infatti, regalano immagini del grande attore, regista e drammaturgo partenopeo, sempre segnate, profondamente, da un’intuizione concettuale. Con un percorso (venti le foto esposte e cinque in cartella) estremamente selettivo e quindi per niente agiografico, con scatti compresi tra la fine degli anni ’70 e i primissimi ’80, gli ultimi della sua vita, in cui lo sguardo di Eduardo mostra evidentemente una profondità e un distacco, che hanno già il sapore di un’incommensurabile eredità, umana e culturale. Fra questi, momenti “intimi” immortalati fra i suoi amici nella casa di Posillipo, le sequenze delle prove, dirette in una delle prime edizioni della rassegna “Estate a Napoli” e due ritratti fuori scena dell'attore impegnato ne "Le Voci di dentro".
ENNIO BERTRAND
Keep in touch, 2010
Non sono gli uomini ma gli oggetti a parlare nell’installazione di Ennio Bertrand ispirata a Napoli milionaria di Eduardo De Filippo, nella quale l’artista fa ricorso a sofisticate tecnologie digitali. Così il piatto di maccheroni avanzati e le tazzine di caffè raccontano dei tempi dell’indigenza della famiglia Jovine, protagonista della commedia, mentre le mazzette di mille lire, i gioielli vistosi e la boccetta di profumo alludono all’epoca in cui i traffici illeciti di Amalia danno alla sua famiglia un certo benessere a costo di compromessi. Infine, la medicina che il vicino generosamente offre per la guarigione di Rituccia, la figlia minore gravemente malata.
Quando la mano del visitatore si avvicina agli oggetti, questi pronunciano delle frasi tratte dalla commedia, se la mano si allontana, le stesse frasi sono pronunciate alla rovescia, risultando incomprensibili.
E’ chiara l’allusione alle speranze espresse da Eduardo nella conclusione di Napoli milionaria (1945) nell’immediato dopoguerra e in seguito deluse, come dimostra l’assenza della famosa frase “Ha da passà a’ nuttata” nel libretto del dramma lirico in tre atti dallo stesso titolo scritto da De Filippo nel 1977 con musiche di Nino Rota.
Ennio Bertrand è nato nel 1949 a Pinerolo (TO). Vive e lavora a Torino.
*****L’installazione di Ennio Bertrand è stata prodotta in occasione della mostra Nove artisti per “Napoli milionaria”, promossa dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, e realizzata con un finanziamento erogato dalla Regione Puglia-Assessorato al Mediterraneo, alla Cultura e al Turismo nell’ambito del PO FESR 2007/2013 Asse IV. 3.
Alla manifestazione hanno dato la propria collaborazione il Comune e il Centro artistico musicale Paolo Grassi di Martina Franca (TA).
La mostra, tenutasi dal 21 luglio al 31 agosto 2010, curata da Fabrizio Vona e Lia De Venere e organizzata in concomitanza con il Festival musicale della Valle d’Itria, prestigiosa manifestazione musicale nota in tutto il mondo e giunta alla 36° edizione, che nel cortile del Palazzo Ducale tiene gran parte delle rappresentazioni, ha riunito le opere di nove artisti italiani e stranieri – Ennio Bertrand, Bianco-Valente, Filippo Centenari, Brice Cornelio Coniglio [CONIGLIOVIOLA.group], Raffaele Fiorella, Raffaela Mariniello, Ottonella Mocellin-Nicola Pellegrini, Anila Rubiku, Tarshito – che hanno tratto spunto in maniera più o meno diretta dalla commedia che Eduardo De Filippo scrisse nel 1945, da cui alcuni anni dopo venne tratto un film. Nel 1977 Eduardo scrisse anche il libretto di un’opera lirica in tre atti dallo stesso titolo, musicata dal maestro Nino Rota, che fu rappresentata in quell’anno al Festival di Spoleto e che il 15 luglio di quest’anno ha aperto il Festival della Valle d’Itria.
Figure e opera di Eduardo
La Galleria Entropyart|in|progress presenta a Roma nello Spazio Arte Sala Umberto, in concomitanza con lo spettacolo “Chi è cchiù felice ‘e me!” di Eduardo de Filippo, una mostra fotografica di Fabio Donato dedicata al grande attore, regista e drammaturgo partenopeo, con l’esposizione di un’opera di Ennio Bertrand. Il progetto curato da Giuseppe Napolitano (Fabio Donato) e Lia De Venere (Ennio Bertrand), vuole celebrare uno dei più grandi maestri del teatro italiano nel 25mo anniversario della sua scomparsa. L’inaugurazione è fissata alle 18.30 di martedì 21 settembre nello Spazio Arte della Sala Umberto, sito in via della Mercede 50, Roma. Dove a seguire (e fino al 3 ottobre) andrà in scena la celebre commedia di De Filippo interpretata da Gigi Savoia e Giovanna Rei. La mostra, invece, comprende 25 immagini che Fabio Donato – per un periodo anche fotografo di scena dello stesso Eduardo – ha scattato tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio dell’ ’80, qualche anno prima della sua morte avvenuta nel 1984. Ma “Figura e opera di Eduardo”, come si intitola la mostra visitabile fino al 31 ottobre, non è una breve ricostruzione della vita privata e artistica di De Filippo, quanto piuttosto il tentativo del fotografo napoletano di sottrarre la più grande icona del teatro italiano alla sua stessa iconografia. Le fotografie esposte, infatti, regalano immagini del grande attore, regista e drammaturgo partenopeo, sempre segnate, profondamente, da un’intuizione concettuale. Con un percorso (venti le foto esposte e cinque in cartella) estremamente selettivo e quindi per niente agiografico, con scatti compresi tra la fine degli anni ’70 e i primissimi ’80, gli ultimi della sua vita, in cui lo sguardo di Eduardo mostra evidentemente una profondità e un distacco, che hanno già il sapore di un’incommensurabile eredità, umana e culturale. Fra questi, momenti “intimi” immortalati fra i suoi amici nella casa di Posillipo, le sequenze delle prove, dirette in una delle prime edizioni della rassegna “Estate a Napoli” e due ritratti fuori scena dell'attore impegnato ne "Le Voci di dentro".
ENNIO BERTRAND
Keep in touch, 2010
Non sono gli uomini ma gli oggetti a parlare nell’installazione di Ennio Bertrand ispirata a Napoli milionaria di Eduardo De Filippo, nella quale l’artista fa ricorso a sofisticate tecnologie digitali. Così il piatto di maccheroni avanzati e le tazzine di caffè raccontano dei tempi dell’indigenza della famiglia Jovine, protagonista della commedia, mentre le mazzette di mille lire, i gioielli vistosi e la boccetta di profumo alludono all’epoca in cui i traffici illeciti di Amalia danno alla sua famiglia un certo benessere a costo di compromessi. Infine, la medicina che il vicino generosamente offre per la guarigione di Rituccia, la figlia minore gravemente malata.
Quando la mano del visitatore si avvicina agli oggetti, questi pronunciano delle frasi tratte dalla commedia, se la mano si allontana, le stesse frasi sono pronunciate alla rovescia, risultando incomprensibili.
E’ chiara l’allusione alle speranze espresse da Eduardo nella conclusione di Napoli milionaria (1945) nell’immediato dopoguerra e in seguito deluse, come dimostra l’assenza della famosa frase “Ha da passà a’ nuttata” nel libretto del dramma lirico in tre atti dallo stesso titolo scritto da De Filippo nel 1977 con musiche di Nino Rota.
Ennio Bertrand è nato nel 1949 a Pinerolo (TO). Vive e lavora a Torino.
*****L’installazione di Ennio Bertrand è stata prodotta in occasione della mostra Nove artisti per “Napoli milionaria”, promossa dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, e realizzata con un finanziamento erogato dalla Regione Puglia-Assessorato al Mediterraneo, alla Cultura e al Turismo nell’ambito del PO FESR 2007/2013 Asse IV. 3.
Alla manifestazione hanno dato la propria collaborazione il Comune e il Centro artistico musicale Paolo Grassi di Martina Franca (TA).
La mostra, tenutasi dal 21 luglio al 31 agosto 2010, curata da Fabrizio Vona e Lia De Venere e organizzata in concomitanza con il Festival musicale della Valle d’Itria, prestigiosa manifestazione musicale nota in tutto il mondo e giunta alla 36° edizione, che nel cortile del Palazzo Ducale tiene gran parte delle rappresentazioni, ha riunito le opere di nove artisti italiani e stranieri – Ennio Bertrand, Bianco-Valente, Filippo Centenari, Brice Cornelio Coniglio [CONIGLIOVIOLA.group], Raffaele Fiorella, Raffaela Mariniello, Ottonella Mocellin-Nicola Pellegrini, Anila Rubiku, Tarshito – che hanno tratto spunto in maniera più o meno diretta dalla commedia che Eduardo De Filippo scrisse nel 1945, da cui alcuni anni dopo venne tratto un film. Nel 1977 Eduardo scrisse anche il libretto di un’opera lirica in tre atti dallo stesso titolo, musicata dal maestro Nino Rota, che fu rappresentata in quell’anno al Festival di Spoleto e che il 15 luglio di quest’anno ha aperto il Festival della Valle d’Itria.
21
settembre 2010
Ennio Bertrand / Fabio Donato – Figura e opera di Eduardo
Dal 21 settembre al 31 ottobre 2010
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
Location
TEATRO SALA UMBERTO – SPAZIO ARTE
Roma, Via Della Mercede, 50, (Roma)
Roma, Via Della Mercede, 50, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 17-21
Vernissage
21 Settembre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore